Clayver l’evoluzione della specie

Clayver, è arrivato sul mercato nel 2014, dopo una lunga fase di studio e sperimentazione, e si sta diffondendo rapidamente tra le aziende vitivinicole. Clayver, l’argilla intelligente, è un contenitore studiato espressamente per la vinificazione, utilizzato sia per la fermentazione sia per la conservazione e l’affinamento del prodotto. Ad oggi viene utilizzato da 105 produttori tra Italia ed estero. Nei primi mesi del 2016 gli ordinativi hanno segnato un +50% rispetto all’anno precedente, rendendo necessaria una nuova rete distributiva in grado di rispondere alle numerose richieste arrivate da Stati Uniti, Canada, Australia e Sud Africa.IMG_5906

Clayver nasce dalla ricerca di professionisti specializzati con lo scopo di rispondere alla richiesta di nuovi contenitori performanti nel settore enologico. Clayver si propone come un’evoluzione del concetto di anfora in terracotta e come un’alternativa alla barrique.

La ceramica, come la terracotta e legno, consente uno scambio di ossigeno, anche se in misura minore, è impermeabile ai liquidi, quindi non c’è la perdita di prodotto data dall’assorbimento che si registra con il legno e con la terracotta, ma soprattutto è meno fragile rispetto a quest’ultima. Non necessita inoltre dei trattamenti come il rivestimento o impregnazione con cera, resine e smalti che vengono frequentemente applicati alle anfore di terracotta. Clayver non cede sostanze aromatiche al vino, infine si potrebbe riutilizzare un numero infinito di volte.

Clayver è realizzato in un particolare tipo di gres, brevettato, omogeneo e compatto, simile per molti aspetti a un granito naturale; è inoltre garantito e idoneo, in base alla normativa vigente, al contenimento di alimenti. La forma scelta è quella di una sfera dotata di un corto collo nella parte superiore su cui si realizza la chiusura perfettamente planare che garantisce un eccellente accoppiamento con un semplice coperchio di vetro rettificato che può essere personalizzato, serigrafato e trattato contro gli UV. Le capacità disponibili sono 40, 250, 350 e 400 litri.

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Da poco è entrato in funzione, nella sede di Vado Ligure (Savona), un nuovo impianto per la produzione di Clayver. Le dimensioni del nuovo forno per la cottura della ceramica e l’organizzazione del processo produttivo permetteranno una produzione quattro volte superiore a quella attuale.

Clayver è stata una scommessa che da amanti del vino abbiamo voluto lanciare – spiega Luca Risso, responsabile ricerca e sviluppo di Clayver – e che sentiamo già di aver vinto solo per il fatto che chi ha comprato i nostri contenitori ora ce ne chiede altri. I primi vini ottenuti dall’affinamento in Clayver hanno dato ottimi risultati e per noi non poteva esserci miglior risposta. Ora ci stiamo strutturando per far fronte a una crescente richiesta da parte del mercato”.

Mercoledì 6 luglio presso il
Ristorante Manna di Milano, si è svolta la prima degustazione dei vini affinati in Clayver. Un interessante percorso tra assaggi, confronti e prime impressioni.

I vini in degustazione sono stati: – Tenuta Ripa Alta, Il mio Fiano 2015 (Fiano, 7 mesi Clayver) – Château Pibarnon, Rosé Nuances 2014 (Mourvedre, 12 mesi Clayver) – Candialle, MIMAS 2014 (Sangiovese, 12 mesi Clayver) – Casaltrinità, Dolium 2013 (Nero di Troia, 12 mesi Clayver e 6 mesi cemento) – Villa Raiano, Irpinia Campi Taurasini 2012 (Aglianico, 12 mesi Clayver e 12 mesi acciaio) – Fredi Torres Viticultor, La Deva 2014, Cataluña (D.O.Montsant) (85% Garnacha, 10% Cariñena y 5% Macabeu (10 mesi Clayver) – Fredi Torres Viticultor, La Deva 2014, Cataluña (D.O.Montsant) (85% Garnacha, 10% Cariñena y 5% Macabeu (10 mesi barriques)

Come si può notare la diversità dei vitigni, dei terroir e dei metodi di vinificazione rende abbastanza difficile poter dare dei giudizi univoci, ma si è potuto notare come l’uso di Clayver abbia regalato al vino una maggior integrità delle caratteristiche varietali proprie del vitigno usato e una freschezza più decisa.

Netta la differenza tra La Deva 2014 affinato in Clayver e quello in barrique, innovativo il primo e dal gusto internazionale il secondo.

La gioventù dei prodotti rende arduo poter dire come si potrebbe evolvere il vino dopo aver riposato un certo numero di anni in Clayver, quindi non ci resta che darci appuntamento alla prossima degustazione per poter provare nuove ed emozionanti sensazioni.

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