Essenzia l’essenza di Caiarossa

Immersa nel silenzio e protetta dalla calma del bosco nasce Caiarossa.

Nella civiltà etrusca Fufluns era il dio del vino e corrisponde al dio greco Dioniso e al dio romano Bacco. Proprio un’antica testa di argilla di origine etrusca, raffigurante il dio Dioniso, appartenente a Eric Albada Jelgersma, risalente al IV secolo a.C., rinvenuta nei pressi di Volterra, è stata scelta come logo dell’azienda. Dio della vegetazione e del vino, in particolare legato alla linfa vitale primogenita del cosmo e alla liberazione dei sensi, è la rappresentazione perfetta di ciò che l’Azienda desidera trasmettere con i suoi vini.

Caiarossa Riparbella
Caiarossa

Il nome Caiarossa è stato scelto per rendere omaggio ai terreni che caratterizzati dalla presenza di diaspro, rocce e ghiaia dal colore rosso intenso. Un nome di fantasia ma che gioca con le assonanze e trae ispirazione da Gaia, madre di tutti gli dei dell’olimpo, dea della fertilità e della natura, che s’identifica con la terra stessa.

Una storia che inizia nel 1998, sposando da subito i principi dell’agricoltura biodinamica per la coltivazione dei vigneti e quelli della geodinamica e della disciplina orientale del Feng Shui, per il progetto della cantina. Nel 2004 la Cantina viene acquistata da Eric Albada Jelgersma che, grazie all’esperienza ultradecennale che gli viene dai suoi due Grands Crus Classés in Margaux, Bordeaux, Château Giscours e Château du Tertre segna anche un cambiamento di stile puntando all’eleganza assoluta.

Barricaia di Caiarossa
Barricaia di Caiarossa

La sublimazione dell’eleganza la ritroviamo nell’etichetta Essenzia.

Essenzia nasce nel 2009 dalla volontà di creare qualcosa di particolare e unico giocando con le sette varietà di vitigni a bacca rossa. Prodotto solo in annate straordinarie, unicamente in versione Magnum e mai uguale a se stesso. Lo dimostra il fatto che le 4 annate uscite fino a questo momento (2009, 2011, 2012, 2013) hanno avuto uvaggi differenti. La scelta cade, di volta in volta, sulle uve che hanno dimostrato un carattere distintivo e che permettono di realizzare un vino all’insegna della finezza, della precisione dei profumi, dell’equilibrio e della struttura. I metodi di vinificazione e affinamento vengono decisi a seconda della varietà selezionata per ottenerne la migliore espressione possibile. Essenzia, infatti, non vuole essere il risultato di una formula studiata a tavolino e adattata all’annata, ma la scelta consapevole di 2 o 3 barriques che si distinguono per caratteristiche uniche.

Nel 2009 la scelta è caduta sul Syrah 80% e sull’Alicante 20% e ne sono state prodotte circa 498 bottiglie. (La degustazione di questo millesimo non è presente, perché, sfortunatamente, è terminato).

Essenzia di Caiarossa I.G.T. Toscana rosso 2011, Cabernet Sauvignon 80% e Alicante 20%, 330 bottiglie prodotte. Un vino di un’eleganza immediata, profondo e accattivante. Al bouquet subito note di ciliegia, marasca, cassis e frutti di rovo. Il secondo naso regala note dell’habitat delle uve: macchia mediterranea, resina, rosmarino, timo e mirto. Avvolgente in bocca con tannino levigato e PAI, persistenza aromatica intensa, lunghissima e di piacevolezza immediata.

Essenzia di Caiarossa
Essenzia di Caiarossa

Essenzia di Caiarossa I.G.T. Toscana rosso 2012 Cabernet Franc in purezza, 900 bottiglie prodotte. Unico esempio di vino monovarietale prodotto dall’Azienda. Un enfant du vin, si potrebbe dire. Essenzia 2012 si sviluppa verticalmente, ancora graffiante e impertinente, come una prima donna che si può permettere di far aspettare il proprio pubblico. Dal calice si sprigionano note di macchia mediterranea, di lentisco e di Tronçais, ma aspettandole ecco note di agrume come il chinotto e l’arancia rossa e poi note di ciliegia sotto spirito. Nel sottofondo sentori di pietra focaia che si fondono nel bouquet già variegato. Accattivate, intrigante e un po’ misterioso.

Essenzia di Caiarossa I.G.T. Toscana rosso 2013 Cabernet Franc 80% e Cabernet Sauvignon 20%, 700 bottiglie prodotte. Ancora un infante, lunga l’attesa ma quando si apre mostra senza alcun sotterfugio le sue potenzialità. Più glicerico rispetto al 2012 e con una bellissima tensione tannica. La nota fruttata vira sulla visciola e sul gelso nero, ma poi escono il mirto, l’elicrisio e le erbe officinali tipiche della macchia mediterranea.

In embrionie già riposa in botte il 2016, ma Julian Reneaud, Direttore tecnico ed enologo, non vuole, giustamente, ancora rivelare nulla. Che cosa sarà blend o monovitigno? Non ci resta che aspettare e come dice Lucio Battisti in una sua famosa canzone “lo scopriremo solo vivendo”!

Essenzia di Caiarossa
Essenzia di Caiarossa
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