Gavi un bianco Cortese a Milano

Il Consorzio Tutela del Gavi si presenta, per la prima volta a Milano, il 27 marzo 2017, nello Spazio AnniLuce con la “cortese” eleganza di un Grande Bianco del Piemonte.

Il Piemonte è conosciuto per i suoi grandi rossi, ma nascosti come piccole perle ecco i vitigni a bacca bianca, tra questi troviamo il Cortese che da origine alla DOCG Gavi.

Il Cortese è un vitigno antico, ma con una storia che risale soltanto a pochi secoli fa. Infatti, la prima descrizione abbastanza dettagliata dell’uva Cortese si trova nella ampelografia dei vitigni coltivati in territorio piemontese compiuta dal Conte Nuvolone, vicedirettore della Società Agraria di Torino, pubblicata nel 1798, dove l’uva Cortese viene così descritta: “ha grappoli alquanto lunghetti, acini piuttosto grossi, quando è matura diviene gialla ed è buona da mangiare, fa buon vino, è abbondante e si conserva”. Mentre la storiografia documentata c della vocazione vitivinicola del gaviese è di origini antichissime. Infatti il primo documento che testimonia tale realtà risale al 3 giugno 972 ed è conservato nell’Archivio di Stato di Genova. Vi si parla della cessione in affitto da parte del vescovo di Genova a due cittadini gaviesi di vigne e castagneti in località “Mariana” (forse l’attuale “Meirana”).

#HappyGavi ecco l’hashtag scelto dal Consorzio di tutela del Gavi per questa giornata milanese; un banco di assaggio, per la presentazione della nuova annata 2016, preceduto da una degustazione, riservata alla stampa specializzata. Presenti: Giancarlo Gariglio, curatore della guida Slow Wine, Maurizio Montobbio, Presidente del Consorzio, Francesco Bergaglio, Direttore del Consorzio, e Davide Ferrarese, Agronomo del Consorzio di tutela del Gavi.

Gavi bottiglia istituzionale

Il Gavi è un vino plastico con delle caratteristiche che lo rendono internazionale e moderno. Un vino poco conosciuto in Itala e poco reperibile al di fuori della zona di produzione; l’85% di quest’ultima è destinata all’estero e solo il 15% rimane all’Italia. Milano è una piazza internazionale considerata da sempre traino per il commercio.

Il Gavi è una terra di confine, sospesa nel tempo, autentico paesaggio che alterna vigneti, boschi, valli e dolci colli. Si punta sullo stretto legame tra Consorzio e territorio e la volontà di trasmettere attraverso il Gavi tutti gli aspetti del paesaggio, non solo quelli vitivinicoli.

Davide Ferrarese, introduce le caratteristiche e le peculiarità del vitigno Cortese e dei terreni dove questo viene coltivato. Il territorio della denominazione, che comprende undici Comuni, è sostanzialmente diviso in due parti: una, più a Sud, costituita principalmente da terre bianche, ricche di calcare e l’altra caratterizzata da terre rosse, ricche di argilla. Un territorio variegato che regala grandi vini legati tutti da una bellissima acidità e sapidità.

La degustazione

In degustazione 10 campioni suddivisi tra le 3 tipologie del Gavi – Fermo, Riserva e Spumante Metodo Classico. Una campionatura delle vendemmie 2016, 2015 e 2014. Non ultima la sorpresa di un Gavi 2007 a testimonianza della longevità di questo bianco “cortese”.

Lo spumante Metodo Classico del 2013 si presenta con una bollicina fine ed elegante, fragrante e minerale, dotato di grande nerbo acido e sfumature di pera e pompelmo rosa.

Il bianco 2007, proveniente da terre rosse, ma poco ricche di argille, regala sensazioni gliceriche. Avvolgente e suadente al tempo stesso, capace di regalare nuove sensazioni ad ogni sorso, con una bellissima beva regalatagli dall’acidità che contraddistingue tutti questi vini.

Si può concludere dicendo che il Gavi è un vino “Cortese” piacevolissimo bevuto da giovane, ma capace di regalare magiche sensazioni con il trascorrere del tempo.

Il Gavi non solo vino

Il Gavi è una meta enogastronomica ancora poco conosciuta che aspetta i suoi follower.

“In particolare, nel 2017 la denominazione del Gavi si candida a diventare una delle mete predilette da Food &Wine lovers: abbiamo in effetti preceduto quanto indicato nelle linee guida del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, che parlano di enogastronomia come veicolo di conoscenza e stiamo lavorando perché il territorio sia pronto ad accogliere i turisti. Dice Maurizio Montobbio presidente del Consorzio del Grande Bianco Piemontese. “Numerose ricerche confermano che le nuove tendenze del turismo sono fondate su esperienze enogastronomiche e nuovi prodotti turistici che valorizzano culture e tradizioni locali, stile di vita sano, sostenibilità, creatività. L’esperienza turistica trasforma il semplice viaggiatore in un vero e proprio ambasciatore del territorio. Vogliamo esplorare i vari modi in cui la volontà dei viaggiatori di “assaporare” la nostra terra diventano opportunità di crescita per tutta la denominazione”

Produttori del Gavi a Milano
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