I primi vent’anni di Campo Sughera

Passione italiana e precisione tedesca unite in un disegno armonico per Campo Sughera

Appassionata e piena di energia, ma anche meticolosa e riservata ecco l’Azienda di Campo Sughera di Bolgheri, una delle zone vinicole più importanti d’Italia. L’origine di questa Winery, che trova l’origine del suo nome nelle querce da sughero, può essere paragonata ad una storia d’amore tra due protagonisti che non potrebbero essere più diversi tra loro. Da un lato un elegante tedesco: diretto, determinato, aperto al nuovo ma allo stesso tempo profondamente legato alla tradizione. Dall’altro un’italiana: fiera, bellissima, brillante e anche un po’ testarda. L’incontro tra i due avviene verso la fine degli anni ’90. Oggi come allora, non molto distante da Bolgheri, la famiglia di imprenditori tedesca Knauf possiede una fabbrica per la produzione di lastre di cartongesso.

I vigneti di Campo Sughera
I vigneti di Campo Sughera

Gli Knauf parlano di amore a prima vista quando ripensano ai primi incontri con questa terra ricca di tradizione vinicola sulla costa tirrenica. Da qui in poi prese forma la loro visione della cantina. Il tema del vino accompagna la famiglia Knauf da più di mezzo secolo, essendo proprietari di vigneti nella zona della Mosella, sul Kaiserstuhl e di un appezzamento vicino alla loro sede aziendale nella città vinicola di Iphofen, in Franconia. “E’ stato amore a prima vista”, ricorda Isabel Knauf, geologa e, insieme al cugino Frederick Knauf, comproprietaria di Campo Sughera. “E’ stato un vero colpo di fortuna, perché la qualità del terreno è ideale per raggiungere il nostro obiettivo: quello di produrre vini eleganti, fini e dall’identità inconfondibile. Come per la scelta dell’ubicazione delle nostre cave di gesso, tutto ruota intorno alle potenzialità del suolo anche quando si tratta di vino. Qui i suoli sono di origine alluvionale, leggeri e multistrato, intervallati da strati sabbiosi e con un solido fondo argilloso in profondità. Le migliori condizioni per produrre i Bordeaux del Mediterraneo!”.

 Isabel e Frederick Knauf
Isabel e Frederick Knauf

Vent’anni dopo la posa della prima pietra, è arrivato il momento per Campo Sughera di scrivere un nuovo capitolo della sua storia. L’obiettivo è di realizzare un elegante Bolgheri Rosso Superiore Doc nello stile che da sempre contraddistingue la Winery. Con questo intento, dal 2017, l’Azienda collabora con l’enologo francese Stéphane Derenoncourt e lavora a nuove cuvée. Il team internazionale segue il metodo “médocaine”: vigneti con un’alta densità d’impianto combinata ad una bassa altezza delle viti e gli stessi vitigni sono stati divisi in micro parcelle. Le uve vengono raccolte a mano come da tradizione e la vendemmia avviene secondo il principio delle basse rese. Anche in cantina si lavora senza vincoli di tempo e nel modo più delicato possibile: i vini hanno bisogno di riposo e tranquillità per maturare al meglio.

Per Campo Sughera è quindi arrivato il momento di raccontare la sua storia unica, che narra la simbiosi di queste due culture. Per i soci Isabel e Frederick Knauf questo significa soprattutto vivere i valori che sono alla base della loro impresa: collaborazione, impegno, spirito imprenditoriale e sostenibilità, in linea con un approccio di rispetto verso la natura. Con questo svelano il loro asso nella manica: forze e virtù di entrambe le culture, unite armoniosamente nella gioia di vivere. Questo è il messaggio che Campo Sughera vuole dare attraverso i suoi vini rossi mediterranei dal taglio bordolese.

 Anima d’Arnione 2016,
Anima d’Arnione 2016,

Durante i festeggiamenti per i vent’anni della Winery è stato presentato l’ultimo vino nato, una Limited Edition: Anima d’Arnione 2016, 85% Cabernet Sauvignon e 15% Merlot, un prodotto elegante, ma ancora in fasce, che fa presagire le caratteristiche delle nuove cuvèe di Campo Sughera.

Arnione
Arnione
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