Maremmachevini a Milano

Il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana, in collaborazione con AIS Lombardia, il 13 novembre ha portato Maremma Toscana e i suoi Vini nel capoluogo meneghino.

Il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana è una realtà associativa composta da viticoltori, vinificatori e imbottigliatori. Tutelare e promuovere i vini prodotti da questo territorio, la Maremma Toscana, così variegato e ricco di vitigni autoctoni, come Ciliegiolo, Alicante, Sangiovese, Vermentino, Trebbiano, Ansonica, Malvasia, Grechetto, Pugnitello, Aleatico, e varietà internazionali, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot, Syrah, Viognier, Sauvignon, Chardonnay, Petit Verdot, da cui nascono vini unici e apprezzati in tutto il mondo.

Adua Villa e il Direttore del Consorzio Luca Pollini

Una rappresentanza di 31 produttori della DOC Maremma Toscana, 88 vini e un percorso di degustazione alla scoperta delle eccellenze della zona e della straordinaria eterogeneità del suo terroir. “Maremmachevini ha lo scopo di valorizzare e far apprezzare le diversità del nostro sorprendente territorio ampliando gli orizzonti del gusto toscano attraverso la varietà e la qualità dei nostri pregiati vini” racconta il Presidente del Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana, Edoardo Donato, e conclude: “Questa prima edizione meneghina della kermesse è un’opportunità per andare ad intercettare la vasta platea di esperti, addetti ai lavori e appassionati che anima una Milano capitale economica, della moda, del design e del settore enogastronomico”. In questo contesto ecco la master class “Maremma: L’altra Toscana del Vino”, condotta a due voci dalla Sommelier Adua Villa e dal Direttore del Consorzio Luca Pollini che hanno focalizzato l’attenzione su otto vini del territorio ottenuti da vitigni autoctoni e internazionali dal Vermentino al Sangiovese, qui presentato in versione Rosato, dal Ciliegiolo all’Alicante e dal Cabernet Sauvignon al Merlot.

Una DOC giovane quella della Maremma Toscana, nata nel 2010, dove il Sangiovese non è il principe incontrastato, siamo al di sotto del 50% dei vitigni coltivati, a differenza delle altre zone della Toscana, con eccezioni di Bolgheri.
La Maremma è definita dal poeta Giosuè Carducci come una terra aspra e selvaggia nelle rime “Traversando la Maremma Toscana”, e alla poesia fa eco la canzone popolare toscana “Maremma amara” che ben dipinge questa dura terra.

Una zona ampia che si differenzia molto per i suoi terroir che regalano ai vini un’impronta caratteristica, tutti accumunati da freschezza e sapidità… un fil rouge che lega non solo i rossi, ma anche bianchi e rosati.

Un bellissimo banco d’assaggio che, oltre ai vitigni internazionali, ha fatto scoprire ai numerosi winelover presenti vitigni autoctoni poco conosciuti come il Ciliegiolo e il Pugnitello in purezza o l’Alicante, vitigno internazionale più conosciuto come Grenache.

Si potrebbe concludere dicendo che è una zona da degustare non solo attraverso i suoi vini, da abbinare alla cucina tipica, ma anche visitando i suoi meravigliosi paesaggi. Quindi appuntamento in Maremma!

 

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