Nasce Campo alle Comete

Da un’idea di Antonio Capaldo in Toscana Nasce Campo alle Comete. Si parte con il Bolgheri Doc Stupore 2015

Campo alle Comete è la nuova stella – è proprio il caso di dirlo – del firmamento di Feudi di San Gregorio. Il presidente Antonio Capaldo ha acquistato la cantina e i suoi vigneti nel febbraio 2016 con l’intento di portare ancora una volta la filosofia produttiva di Feudi di San Gregorio – fatta di intuizione, esperienza e rispetto – fuori dalla Campania.

L’Azienda Campo alle Comete

I 15 ettari vitati di Merlot, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Syrah e Petit Verdot, sono a metà strada tra la costa tirrenica e le colline, nel prestigioso territorio di Bolgheri. “Il fascino di Bolgheri si deve ai suoi preziosi vini, ma anche la storia etrusca, l’anima letteraria e la natura selvaggia fanno la loro parte e l’insieme ci ha conquistato” spiega Antonio Capaldo.

Campo alle Comete La cantina
Campo alle Comete La cantina

Il progetto è stato battezzato “Campo alle Comete”, un toponimo che evoca subito l’anima autentica del luogo. Sintetizza infatti sia la tradizione bolgherese, dove le tenute sono appunto “Campi”, sia la poesia che si percepisce camminando, qui, tra i vigneti e il cielo. La dimensione del sogno poi è uno degli ambiti d’elezione che Capaldo ha voluto per l’azienda … a partire dal logo, un delicato soffione.

L’idea è dare vita a una coppia di vini che interpretino con personalità la denominazione e anche di condividere la magia del luogo. Il progetto, che sta prendendo forma di giorno in giorno, ruota infatti intorno al concetto di giardino incantato e un fantastico vigneto-giardino aperto al pubblico è quello che vogliamo realizzare entro la prossima primavera”.

A definire questa visione eno-magica Antonio Capaldo ha chiamato un’artista: l’illustratrice Nicoletta Ceccoli, che ha dedicato all’azienda un quadro suggestivo dal quale sono tratte le etichette.

I vini

Da pochi giorni Campo alle Comete, gestita da Jeanette Servidio, Amministratore Delegato, con il supporto dell’enologo Stefano Di Blasi, ha messo sul mercato la prima annata di quello che sarà l’ambasciatore della casa: il Bolgheri Doc Stupore 2015. Per il

Stupore 2015
Stupore 2015

portabandiera della gamma bisognerà attendere invece la primavera 2018 quando sarà presentato il Bolgheri Superiore Doc.

Il nostro intento” continua Antonio Capaldo “è confrontarci con varietà internazionali che nell’esperienza di Feudi abbiamo relativamente seguito a vantaggio dei vitigni autoctoni e approfondire il nostro bagaglio di esperienze tecniche e umane. Il filo rosso è – come sempre, e a Bolgheri ancora di più grazie all’ispirazione degli straordinari produttori che ne hanno costruito il successo – il massimo rispetto del terroir e l’individuazione delle migliori sinergie tra suoli, microclima e varietà. Speriamo di saper contribuire allo sviluppo futuro di questo straordinario territorio“.

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