Provincia di Pavia protagonista a Expo

Expo Milano 2015 mille eventi, un fiume sempre in piena tra visitatori, provenienti da ogni dove, giornalisti e personalità; difficile stare dietro a tutto.

Tra questi un elogio all’Ente Nazionale Risi, alla Provincia di Pavia e alla Camera di Commercio di Pavia che in sinergia hanno dato vita ad un elegante quanto istruttivo evento tenutosi presso la terrazza del Padiglione “CIBUSèITALIA – FEDERALIMENTARE” il 12 Giugno, all’interno di Expo.

Moderatore della serata è stato Patrizio Roversi che durante la cena ha abilmente gestito gli interventi di prestigiose autorità, rappresentanti istituzionali, imprenditori ed esperti, che hanno accompagnato gli ospiti alla scoperta di storia, tradizione, cultura del territorio pavese, della sua produzione risicola e delle sue eccellenze enogastronomiche.

Ha aperto le danze un filmato inedito di Davide Paolini, giornalista e conduttore radiofonico del “Il Gastronauta” su Radio24, con tema “il territorio pavese”. L’autore descrive la Lomellina come una terra che galleggia sull’acqua. Tra i protagonisti del territorio troviamo il riso, la dolcissima di Breme, una cipolla rossa coltivata solo in questa zona, l’asparago bianco di Cilavegna, il salame di Varzi e l’oca di Mortara, tanto per citarne qualcuno.

Il primo intervento è stato fatto da Franco Bosi, Presidente della Camera di IMG_1937Commercio di Pavia, che spiega come la Provincia di Pavia sia la prima in Italia per la produzione di riso e che deve tutelare le proprie eccellenze dall’arrivo di riso dall’estero. Ricorda, infatti, che il Governo italiano ha chiesto alla Commissione europea l’applicazione della clausola di salvaguardia per bloccare l’ingresso nell’Ue di riso cambogiano a dazio zero.

Il Dottor Roberto Magnaghi, Direttore Generale dell’Ente Nazionale Risi, ha ricordato che Pavia è la capitale del riso con i suoi 1500 produttori, ma nonostante questo la provincia non ha ancora espresso tutto il suo potenziale. Per migliorare la competitività del turismo italiano e per tutelare le nostre eccellenze enogastronomiche fondamentale è “fare sistema”.

Presente in sala anche Fabio Rugge, Rettore dell’Università di Pavia; fondata nel lontano 825 dall’imperatore Lotario con un capitolare datato da Corteolona che ordinò l’istruzione superiore nel Regno Italico e costituì a Pavia la scuola per i giovani soprattutto dell’Italia settentrionale. Papa Bonifazio, in seguito, nel IX secolo accordò poi a questa Università gli stessi privilegi goduti da quelle di Parigi e di Bologna.

La serata è stata intervallata da due show cooking: il primo ad andare in scena è stato il risotto, preparato con riso carnaroli riserva pavese, di Anna Maria Leone chef stellata, 1 stella Michelin.IMG_1950

A Daniele Bosone, Presidente della Provincia di Pavia, al quale è stato servito il primo piatto di risotto, è stato chiesto scherzosamente se questi piatti, vista la ricchezza di burro, sono salutari. Certo-ha risposto lui prontamente- il cibo della nostra provincia è salutare! Infatti, ha ricordato che il riso della varietà Rosa Marchetti è indicato per le persone affette da diabete di tipo 2, la cipolla, riferendosi alla dolcissima, è utile per chi soffre di osteoporosi e il vino è un antiossidante.

Presente anche Davide Oltolini, critico enogastronomico, definito «palato d’oro» d’Italia, che ha fatto notare come quando si parla di riso in realtà lo si differeIMG_1941nzia in base ai vari condimenti: risotto ai funghi, risotto agli asparagi, risotto allo zafferano, ma in realtà non si nomina mai la varietà di riso. Non si parla di Carnaroli, Baldo, Vialone nano o Arborio e questo è un peccato.

Ha ricordato, inoltre, che la “Zuppa alla pavese”, un piatto spesso poco valorizzato, è arrivato fino alla corte dei re di Francia.

Non poteva mancare un rappresentante del mondo vitivinicolo: Fabiano Giorgi non in veste di singola cantina, ma come presidente del Distretto del Vino di Qualità dell’Oltrepò Pavese; nato 3 anni fa come strumento di aggregazione di imprese vitivinicole, finalizzato alla condivisione di risorse, all’innovazione e all’internazionalizzazione e per riqualificare l’immagine dei vini dell’Oltrepò come vini di qualità. Ha ricordato come il re dei vitigni, in questa zona, è il Pinot nero che da vita a moltissime tipologie di vini dalla DOCG Cruasé, dove lo troviamo in purezza, all’uvaggio nel Sangue di Giuda.

Il secondo show cooking ha avuto come protagonista la Panissa pavese di Enrico Gerli, chef del suo ristorante “I Castagni” di Vigevano, che a soli 36 anni, ha ricevuto la Stella Michelin. Anche in questa ricetta il riso è il protagonista, arIMG_1953moniosamente unito ad altri tipici prodotti del territorio.

Durante la serata è intervenuto il Presidente del “Paniere Pavese” un progetto realizzato con la Provincia di Pavia, che ha come finalità la valorizzazione delle tipicità ponendo al centro i piccoli produttori e i trasformatori di prodotti tradizionali. Sotto il marchio ombrello del Paniere ci sono già il salame di Varzi e quello d’oca di Mortara, gli asparagi di Cilavegna, la zucca berrettina di Lungavilla e la bertagnina di Dorno, il peperone di Voghera, la cipolla rossa di Breme, i brasadè di Stanghigliano, i borlotti di Gambolò, il formaggio Pizzocorno e tanti altri se ne aggiungeranno.

IMG_1949Un tocco di colore è stato dato dalla presenza dei membri della Confraternita del Risotto, vestiti di tutto punto con i loro mantelli e “collari”; un’associazione nata con lo scopo di sancire il “protocollo” per la giusta cottura del nobile alimento. Sempre in “uniforme” presente il Presidente e Gran Maestro di Pegaso, Confraternita varzese e accademici del ‪Salame di Varzi; scopo principale è promuovere, divulgare e far conoscere al mondo questo salume veramente speciale che solamente con il microclima di queste zone si può ottenere.

Tra gli altri interventi ricordiamo, inoltre, Alessandro Mazzoli direttore Consorzio AST Vigevano; Giacomo Galazzo Assessore cultura, turismo, Expo, legalità Comune di Pavia; Renata Crotti docente di Storia Medievale all’Università di Pavia studiosa della Via francigena in provincia di Pavia

Presente tutta la Pavia che conta….così si deduceva dai volti presenti in sala.

Sicuramente una provincia, che forse, per troppo tempo è rimasta nell’ombra, ma desiderosa di rivincita e pronta a fare sistema. Tutti uniti per far conoscere le bellezze turistiche e enogastronomiche di una terra divisa in tre zone, Lomellina, Pavese e Oltrepò, a cui nulla manca tra riso, salumi e vino.

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