Sequerciani “A message in a bottle”

Sequerciani Le radici di una rivoluzione “A message in a bottle”

La maremma toscana racchiude in sé un patrimonio varietale di cultivar toscano da riscoprire e far scoprire. Solitamente le Aziende scelgono o i classici vitigni internazionali o l’autoctono Sangiovese, ma altre, scelgono di puntare sui piccoli vitigni autoctoni quasi dimenticati che adesso trovano una seconda giovinezza. Tra queste Aziende troviamo Sequerciani nata dal progetto di coltivare la terra cercando di assecondarla, impiantando i vitigni storici del passato, con pazienza e soprattutto cercando di far prevalere il territorio e non la mano dell’uomo.

Tutto ebbe inizio quando Ruedi Gerber, regista svizzero, cercava solamente una casa in campagna, con un po’ di terra intorno, un posto tranquillo, lontano da sovrastrutture, che lo potesse riportare ad un ritmo più lento, più umano. Ma quella casa e quella terra gli spalancarono una porta su un mondo di consapevolezza che non si aspettava.

Sequerciani

Nasce così Sequerciani un progetto “concreto”, come racconta Ruedi, molto lontano dal suo mondo “virtuale” del film-making. Qui si lavora per sostenere e corroborare la forza che l’ambiente sviluppa per sopravvivere, senza che l’uomo debba intervenire per cambiare la natura cercando di imporsi.

Ecco perché la scelta di seguire i principi biodinamici; tutto parte dal terreno e dal suo nutrimento. L’agricoltura biologica e la biodinamica nascono, ai primi del ‘900, per volontà di alcuni agricoltori, che si erano accorti quanto l’utilizzo di concimi chimici e di altri composti non naturali stessero impoverendo inesorabilmente il terreno. Questo stesso messaggio ci arriva simbolicamente attraverso una bottiglia di vino, che racchiude il lavoro e il pensiero di un uomo, Ruedi Gerber e l’essenza di un luogo, Sequerciani.

Un’azienda agricola che abbraccia i principi dell’agricoltura biologica e biodinamica. Produce vino naturale da vitigni autoctoni, olio da cultivar originarie del territorio, coltiva grani antichi, dai quali ricava farine e semole con cui confeziona la pasta, alleva api grazie alle quali produce miele millefiori, espressione del territorio e delle stagioni, con il solo aiuto del sole e della terra. Sequerciani è un microcosmo nel quale si assecondano leggi ben precise, collaudate da un tempo infinito che regolano il respiro naturale.

L’azienda si sviluppa su un totale di ottanta ettari, di cui circa dieci vitati, i vitigni scelti sono esclusivamente gli autoctoni antichi della tradizione: Vermentino, Sangiovese, Ciliegiolo, Foglia Tonda, Pugnitello e Aleatico; quindici ettari a seminativo (grani antichi), circa dieci ettari con 1.500 piante di olivo, il resto è boschivo e dedicato all’agriturismo con area relax e wellness. L’accoglienza in azienda è una parte fondamentale del progetto, perché diventa uno strumento esperienziale, attraverso il quale poter regalare una full immersion in questo stile di vita, scandito da ritmi naturali, nel quale si perde la percezione alterata di chi si è, per ritrovare sé stessi come parte di un tutto.

Sequerciani 
In una presentazione si è potuto degustare una campionatura della produzione aziendale.

Vermentino 2019: leggera macerazione sulle bucce di alcuni giorni. Successivamente il vino riposa alcuni mesi sulle fecce fini in vasche di cemento e acciaio poi viene imbottigliato senza filtrazione. Nel calice si presenta color  giallo paglierino con riflessi dorati. Al naso sprigiona intensi aromi agrumati, frutta gialla matura, sfumature di luppolo e di piccole erbe aromatiche. Al palato è fresco, sapido e con una chiusura lievemente tannica.

Libello 2018: ottenuto da Sangiovese e Ciliegiolo con l’utilizzo della macerazione carbonica. Nel calice si presenta rosso rubino con sfumature porpora. Un bouquet che va dalla ciliegia matura alla frutta rossa, dai piccoli frutti di sottobosco alla delicata violetta. Un vino easy to drink, fragrante, fresco e delicatamente sapido. Un perfetto vino conviviale che non richiede nessuna formalità.

Ciliegiolo 2018: la fermentazione si svolge in vasche di cemento utilizzando solo lieviti indigeni. Prima dell’imbottigliamento il vino riposa alcuni mesi in vasche di cemento. Nel calice si presenta color rosso rubino, il naso rimanda ai piccoli frutti a bacca rossa e nera, come ciliegia, amarena, ribes, mirtillo e qualche nota chinata. Delicata la tessitura tannica, con un frutto fresco e croccante.

Foglia Tonda 2018: il Foglia Tonda compare per la prima volta nel 1887 in un saggio del conte Giuseppe di Rovasenda; il nome di questo antico vitigno autoctono deriva dalla forma circolare della foglia. In passato veniva tradizionalmente abbinato al Sangiovese. Questo vino viene vinificato in vasche di cemento per poi essere affinato in giare di terracotta. Nel bicchiere si presenta rosso rubino ink, con un bouquet variegato con netti sentori di macchia mediterranea, lentisco, bacche di rovo e cenni balsamici. Perfetto con i salumi della tradizione toscana, ma da il meglio di sé con le grigliate di carne.

Possiamo dire che l’azienda Sequerciani riesce a regalare un’esperienza a 360° che trova il suo culmine con “A message in a bottle” regalataci dagli antichi vitigni autoctoni della tradizione toscana.

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