Terenzi verticale Madrechiesa a IYO di Milano

Mercoledì 3 maggio, al ristorante giapponese IYO, i fratelli Terenzi hanno proposto una verticale delle prime sei annate del Madrechiesa Morellino di Scansano Riserva.

L’Azienda Terenzi è stata fondata nel 2001 dal padre Florio; nel 2004 venne realizzata la cantina e da subito sono state applicate le migliori tecniche, sia in vigna sia in cantina, per ottenere le migliori espressioni del territorio. Nel 2007 uscirono le prime etichette e la consulenza enologica venne affidata a Beppe Caviola.

“Qualcuno dice che nessuno può amare un luogo come chi ha potuto sceglierlo. Forse non è una regola, ma per noi è verità”. Sta proprio in questa frase la filosofia di Federico, Balbino e Francesca Romana Terenzi, i tre fratelli under 40 che hanno deciso di farsi portavoce nel mondo di una terra, la Maremma, che ha molto da raccontare. “Siamo imprenditori prestati all’agricoltura” così Federico Terenzi si racconta.

Il Madrechiesa, protagonista di questa giornata, è il simbolo della filosofia aziendale, ha un sito dedicato “Madrechiesa” e sarà il protagonista di un progetto di cui il Sangiovese sarà il cuore pulsante.

Terenzi non è solo Sangiovese ma vengono coltivati anche Vermentino, Viognier, Petit Manseg , Cabernet Sauvignon, Merlot, Syrah e Petit Verdot.

Tra le etichette più note troviamo il Purosangue Sangiovese, vino con cui Terenzi ha voluto esprimere l’anima più godibile del Sangiovese, adatto all’invecchiamento ma anche pronto da bere subito, giocato sul frutto, molto succoso e rotondo.

Madrechiesa simbolo della filosofia aziendale

Secondo Federico e Balbino Terenzi, a cui è affidata la guidata della Cantina, la mano dell’uomo non deve segnare il vino ed ecco perché Terenzi non ha voluto imporre un proprio “stile”, ma esprimere al meglio il varietale dei singoli vitigni. Nella produzione del Morellino di Scansano, per quanto il disciplinare ammetta l’utilizzo di altri vitigni, l’Azienda ha deciso di utilizzare esclusivamente il Sangiovese.

Madrechiesa Morellino di Scansano Riserva nasce nel 2009 con l’acquisto di una vigna di 3,9 ettari, in precedenza gestita in affitto. Inizialmente la produzione si aggirava sulle 7 mila bottiglie, ma dopo i vari riconoscimenti dei mercati, oggi si è quasi raddoppiata e si è passati a 15 mila bottiglie.

Nel Madrechiesa si vuole ritrovare un Sangiovese elegante, scarico di colore e per questo si è deciso di giocare in sottrazione, spiega Beppe Caviola. L’obiettivo è ottenere vini più bevibili ed eleganti. L’affinamento avviene in botte grande per 12 mesi. Negli anni ‘90 i diradamenti erano spesso esasperati allo scopo di concentrare gli zuccheri. Oggi il clima è più caldo ed ecco perché si preferisce alleggerire e dimezzare il peso dei grappoli, defogliare al fine di rallentare la maturazione tecnologica per equilibrarla con la maturazione enologica.

La verticale Madrechiesa:

Madrechiesa 2009, annata equilibrata. Il bouquet regala sentori di piccoli frutti rossi, ciliegia sotto spirito, cassis e leggere note terziarie come spezie e caffè. Tannini vivi e un titolo alcolometrico importane, 14 gradi;
Madrechiesa 2010, annata più fresca. Al naso oltre alla frutta rossa si sentono eleganti sfumature balsamiche. Tannino vibrante coadiuvato da una bella acidità; Madrechiesa 2011, annata calda. Un naso più cupo rispetto ai precedenti, i frutti da rossi passano a neri, ben presenti anche note di prugna e mirtillo;
Madrechiesa 2012, annata calda, ma l’effetto brezza marina, le piogge di fine Agosto e un Settembre fresco hanno permesso di produrre un vino complesso e strutturato con una freschezza sottile e verticale;
Madrechiesa 2013, annata fresca. Un vino veramente equilibrato, elegante e strutturato con tannini tesi e avvolgenti. Un sorso tira l’atro senza mai stancare. Questa è l’annata attualmente in commercio;
Madrechiesa 2014 anteprima non ancora in commercio. Figlio di un’annata difficile, con temperature piuttosto basse; grazie a un Settembre asciutto è stato possibile raggiungere una buona maturità delle uve. Un vino snello e equilibrato, un frutto sottile e delicato che gli conferisce eleganza. Un vino ancora in divenire da cui ci si aspetta grandi risultati.

Verticale Madrechiesa
In degustazione anche i due vini bianchi e il passito dell’Azienda:

Balbino Vermentino di Maremma Toscana 2016. L’Azienda si è ispirata al Vermentino della Corsica questo perché l’isola francese è alla stessa latitudine. Si è deciso di lavorare sui precursori aromatici del vitigno per esprimerne al meglio il varietale del Vermentino e mantenerne eleganza e freschezza. Per esaltarne le caratteristiche semi-aromatiche in cantina l’uva è sottoposta, dopo la pigiatura, a una breve macerazione pellicolare. Balbino regala un bouquet floreale e fruttato come fiori d’arancio, acacia, pesca bianca e note di macchia mediterranea. In bocca si presenta ben equilibrato e di corpo alternando sapidità e freschezza.

Montedonico, Viognier Maremma Toscana 2016. Il Viognier è uno dei grandi vitigni francesi originario del Nord della Valle del Rodano; un vitigno nel quale l’equilibrio tra alcool, sapidità e freschezza è molto delicato spesso a sfavore di quest’ultima. Il più delle volte lo troviamo affinato in legno per smussare l’alcol a discapito dell’acidità. Ecco perché l’Azienda Terenzi, dopo alcune prove in legno, ha deciso di optare per solo acciaio. Montedonico si presenta con un giallo dorato luminoso; floreale con note di tiglio, fiori di limone e in chiusura con anice dolce, salvia e cardamomo. In bocca entra largo, strutturato, glicerico con una bella nota di acidità che lo rendono vibrante e teso.
Petit Manseng 2013, un vino ottenuto da una vendemmia tardiva; le uve vengono lasciate ad appassire per circa un mese sui graticci. Affina per 18 mesi in piccole botti di rovere francese e poi in bottiglia. Di colore giallo dorato con riflessi ambrati. Il bouquet va dalla frutta tropicale, mango, albicocche a note di miele di ailanto. In bocca è equilibrato e la bella freschezza lo rendono piacevole e mai stucchevole.

Alla degustazione è seguito il pranzo con i piatti del ristorante giapponese IYO, questo perché si è voluto far vedere come l’eleganza dei vini, fil rouge dell’Azienda Terenzi, renda possibile l’abbinamento con varie tipologie di piatti anche i più delicati e sfatare il credo dei Morellino di Scansano “marmellatosi”.

Possiamo concludere che l’Azienda Terenzi è si un’Azienda giovane, ma dinamica, innovativa e con le idee ben chiare. Ricordiamo che Federico Terenzi a Novembre dell’anno scorso è stato eletto Presidente di AGIVI Associazione Giovani Imprenditori Vinicoli Italiani.

Petit Manseng passito 2013
No Comments Yet

Leave a Reply

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi