Senza titolo-1Fresco di stampa il libro dedicato allo chef Emiliano Lombardelli dal titolo ” Con Gusto – viaggio all’Argentario con la cucina di Emiliano Lombardelli” edito dalla casa editrice Europolis, a cui gli autori, Andrea De Maria (fotografia), Claudia Aversa (grafica) e Paolo Bracci (testi), hanno prestato le loro capacità per dare vita ad un volume prezioso e innovativo.

Il libro vuole essere un omaggio al territorio ed alla sua gente passando per la persona di 
Emiliano Lombardelli che ha saputo, attraverso la reinterpretazione di alcune ricette tipiche, dare una luce diversa e innovativa alla cucina dell’Argentario.

Non solo un insieme di ricette, ma un viaggio che fa da sottotitolo al libro; quel viaggio che Emiliano Lombardelli ha condotto in questi anni e che l’ha riportato a casa sua, dove la cucina è una cucina vera, sana, ma al contempo con una sua vincente modernità.

Si può fare un viaggio con un piatto? Sì. Si può fare un viaggio in un piatto? Certo

Due domande che potrebbero suonare insolite, banali o addirittura fuori luogo in un libro che parla di un cuoco, della sua cucina e delle sue ricette.

Infiniti sono i libri che trattano di quest’argomento, i quali sono per il più frutto della genialità di chef blasonati, che pongono la loro “arte” a servizio di un’edizione, quasi in forma di autorefenzialità. Molti di questi “volumi” sono oggettivamente piccoli capolavori di estetica, di grande tecnica e di comprovata e riconosciuta capacità.

_MG_2936Questo libro vuole essere qualcosa di diverso. Vuole cercare attraverso l’uomo in cucina, il capo della brigata, l’italico “Cuoco”, ciò che un territorio può declinare nei piatti.

Sintesi dell’esperienza del singolo, di un ragazzo che partito da casa sua a 14 anni è andato a studiare per fare il mestiere che più lo appassionava. E’ la storia di un fermo proposito, e di contro il viaggio di andata e ritorno, che l’uomo che è oggi ha fatto attraverso i suoi piatti.

Emiliano Lombardelli, ha coronato una serie di sogni che sono divenuti realtà con lavoro, sacrificio, ma soprattutto con tanta passione. Quella stessa passione che è immutata dopo quasi 30 anni di lavoro nelle cucine. Cucine che l’hanno visto crescere, formarsi e formare, sperimentare e rendere giustizia e ragione alla tradizione che in lui non ha mai perso forza.

Per questo i suoi piatti sono viaggi. Per questo il suo viaggio ha un punto di ritorno, dove la novità non finisce, dove l’entusiasmo non si è spento perché l’avventura del cammino è finita. Il punto dove finisce il percorso è semplicemente casa sua. Qui è ritornato e da qui inizia un altro viaggio.

Ecco le parole di Chicco Cerea
***Ristorante da Vittorio Brusaporto (BG):

Introduco con piacere questa piccola monografia dedicata all’amico Emiliano Lombardelli. Con piacere innanzitutto perché è sempre bello poter parlare, discutere, scrivere di cucina e di ricerca gastronomica; ed è ancora meglio incontrare colleghi che amano farlo.

E poi perché, in questo caso, non si tratta della solita pubblicazione fatta semplicemente di foto bilanciate, di forme studiate, di colori impeccabili. Ci sono pure quelli, ma c’è anche molto di più. C’è l’uomo che sta dietro a tutto questo, la valorizzazione della figura dello chef (e quella del cuoco di una volta, con tutto il valore che questo concetto porta con sé). Oltre l’estetica e prima della tecnica, pur senza negarle.

E queste pagine sono inusuali e preziose anche perché raccontano di un viaggio, assolato, a mare mosso, tra orizzonti di colline. Un viaggio che si adagia poi nei piatti, naturalmente, che lì approda. E che per Emiliano delinea un cammino verso casa, verso le sue radici, quelle autentiche. Ci sono parole che diventano impressioni vivide (fotografie, quasi), piccole epifanie di gusto, cromie che si muovono come la luce del sole sui morbidi paesaggi toscani, e con la forza di un’onda salata.

Sfogliatelo, scopritelo, lasciatevi un po’ stupire, leggete tra le righe la passione di uno chef cresciuto, fin da giovanissimo, nelle cucine. Il suo sacrificio giorno dopo giorno, e la meraviglia della scoperta e della dedizione. Quella di tutti noi che amiamo questo lavoro. Che è viaggio, senz’altro.

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