Il mondo del vino si arricchisce di una nuova firma. È Gianni Tessari, per anni protagonista dell’enologia veneta con l’azienda di famiglia, che lancia un nuovo brand che porta il suo nome e cognome.
Presso lo Spazio Eventi, in Via Paolo Sarpi a Milano, sono state presentate in anteprima alla stampa specializzata le nuove etichette che debutteranno a Vinitaly, dal 10 al 13 aprile, al Padiglione 6 – Stand F3.
Gianni Tessari è nato a Monteforte d’Alpone (Verona) nel 1963. A partire dalla metà degli anni Ottanta ha firmato alcuni tra i più grandi Soave, producendo anche vini della Valpolicella. Nel 2013 ha acquisito la gestione dell’azienda agricola Marcato, nome di riferimento per il Lessini Durello, con vigneti anche nell’area di Soave e sui Colli Berici, rilanciandola sia in Italia che all’estero.
Oggi il lancio del nuovo marchio su cui si concentrerà la produzione di Soave e vini rossi dei Colli Berici, mentre il marchio Marcato continuerà ad essere dedicato ai vini spumanti.
Otto le referenze in tutto, equamente ripartite tra vini bianchi e rossi. Tre sono Soave, tra cui i cru Soave Classico Monte Tenda e Soave Classico
Pigno (già Tre bicchieri Gambero Rosso nella guida 2016), a cui si aggiunge uno Chardonnay prodotto con uve coltivate in Lessinia. Dai terreni vulcanici dei Lessini anche un elegante Pinot Nero, mentre gli altri rossi provengono dai Colli Berici: l’autoctono Tai Rosso, il Pian Alto (Cabernet Franc e Sauvignon da uve passite) e il Due (Merlot e Cabernet con una rifermentazione sulle bucce del Pian Alto, con una tecnica simile a quella usata per un Ripasso).
Vini ricchi di personalità segnati dall’abile mano di Gianni Tessari e dal terroir; classici e innovativi nelle stesso tempo. Mai definizione fu più azzeccata :“Il vino ha una nuova firma!”
“Mi piace immaginare – spiega Gianni Tessari – che il lavoro di un vignaiolo sia come quello di uno scultore. L’opera d’arte è già dentro il blocco di marmo e l’artista deve solo liberarla. Ugualmente il destino dei vini è già scritto nella terra da cui provengono, il vignaiolo deve solo saper riconoscerlo e darne vita”.
La degustazione è stata guidata da Gianni Tessari e Maria Grazia Melegari autrice di Soavemente Wine Blog.