Classese: l’Oltrepò Pavese unito sul metodo classico e sul rilancio del territorio Presto in etichetta il nuovo nome del metodo classico oltrepadano, per proseguire il lavoro di rilancio condiviso da tutti i produttori

L’Assemblea del Consorzio Classese Oltrepò Pavese, in convocazione ordinaria venerdì 28 novembre, ha approvato il Regolamento d’uso del marchio Classese, che consentirà di impiegare il nuovo nome del metodo classico da Pinot nero dell’Oltrepò Pavese in etichetta e che sarà presentato ufficialmente in occasione di Vinitaly ad aprile 2026. Un voto, con oltre il 99% dei favorevoli, che mette in luce l’unità di intenti dei produttori, convintamente riuniti intorno a un progetto ampiamente condiviso, quello di valorizzazione del territorio vitivinicolo, capace di compattare l’Oltrepò.

«Oggi abbiamo votato compatti l’approvazione del regolamento d’uso del marchio Classese e non posso nascondere la soddisfazione per l’unità di intenti che il territorio ha ritrovato. Il regolamento è uno strumento fondamentale per raccontare la storia e la qualità del nostro metodo classico, per iniziare rapidamente quel percorso di promozione che deve affiancare da subito anche l’impegno qualitativo che tutti noi produttori mettiamo quotidianamente in vigna e in cantina» dichiara la Presidente Francesca Seralvo, proseguendo «con il regolamento d’uso del marchio, potremo iniziare da subito a scrivere Classese in etichetta».

Il percorso di rinnovamento — avviato con la nomina del CdA attuale a marzo 2024 — ha avuto il suo punto di svolta a febbraio scorso, quando con voto quasi unanime l’Assemblea del Consorzio ha approvato il nuovo disciplinare del metodo classico DOCG. Lo storico voto ha introdotto numerose norme qualitative — frutto di tavoli tecnici di confronto promossi dalla regione negli anni precedenti — e ha scelto di recuperare il primo nome originale delle bollicine made in Oltrepò: Classese, unione di Classico e Pavese.

Esattamente 160 anni fa, a Rocca de’ Giorgi, il Conte Vistarino spumantizzava il primo blanc de noirs oltrepadano con Carlo Gancia, che nel corso del secolo successivo sarebbe diventato la punta di diamante della produzione del territorio. Classese, poi, nasce nel 1984, quando un gruppo di dodici produttori decide, in seno al Consorzio, di promuovere in maniera specifica il metodo classico da Pinot nero, creando un’associazione e introducendo una menzione che avrebbe consentito di distinguerlo dalle altre denominazioni, a riconoscimento del ruolo sempre più centrale che questa tipologia aveva assunto per il territorio.

Oggi, con l’introduzione del regolamento d’uso, Classese torna in etichetta e si appresta a diventare la bandiera dell’unico territorio spumantistico internazionale interamente vocato al blanc de noirs e al rosé de noirs. L’Assemblea, inoltre, con voti unanimi ha anche adottato alcune modifiche ai disciplinari delle altre denominazioni perché, come precisa la Presidente, «il focus sul Classese intende trascinare tutto il territorio e i suoi vini, per cui stiamo lavorando anche sulle DOC».

Le modifiche principali sono sostanzialmente due: la riduzione delle rese per ettaro del Pinot grigio dell’Oltrepò Pavese DOC, votata al 90% e del Pinot nero dell’Oltrepò Pavese DOC, votato all’unanimità, (che passano rispettivamente da 150 a 125 q/ha e da 120 a 100 q/ha).

«Oggi abbiamo compiuto un passo in avanti importante, perché dopo il voto dell’ultima Assemblea di febbraio, sviluppiamo il “progetto Classese”. È notizia delle scorse settimane che le modifiche approvate sul disciplinare della DOCG sono state pubblicate sul Bollettino Ufficiale di Regione Lombardia e che ora sono all’esame del Ministero, per cui speriamo un inter di approvazione entro la fine del prossimo anno».

Il lavoro, ora, si concentra anche sulle altre denominazioni, con l’obiettivo di definire una piramide qualitativa chiara, che possa inquadrare in maniera più chiara le numerose tipologie prodotte sul territorio e consentire un lavoro di tutela e promozione maggiormente orientate.

Si tratta di un impegno reso possibile anche dalla prima grande riforma attuata in Oltrepò Pavese nel 2025, ossia l’adozione di un nuovo Statuto — che ha visto il plauso delle istituzioni e di numerose associazioni — che ha riequilibrato i pesi, dando maggiore spazio ai produttori più piccoli e introducendo nel sistema di voto un premio di filiera a riconoscimento del ruolo cruciale di quanti seguono tutte le fasi dalla vigna alla bottiglia.

 

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