Blandano Terra Costantino in verticale

Alle pendici dell’Etna, nella zona Sud Est, in un abbraccio tra il mare e “a Muntagna”, in una zona vocata alla viticultura fin da epoche lontane, troviamo Terra Costantino. L’azienda nasce nel 1970 quando Dino Costantino acquista 10 ettari di terreno tra le contrade Blandano e Cannarozzo, a Viagrande, che comprendono anche due palmenti del 1700 (vecchie cantine) e ne recupera le vigne ad alberello che affondano le radici in antiche colate laviche. Terra Costantino è la prima azienda dell’Etna ad aver ricevuto la certificazione biologica nel 2001, con la cantina interrata, scavata tra le colate laviche di oltre 50.000 anni fa, è stata tra le prime cantine ecosostenibili del Sud Italia. In vigna non c’è distinzione tra i filari di uve a bacca bianca e uve a bacca nera, una tecnica tradizionale che affonda le radici in un lontano passato detta “coltivazione maritata”. Alcuni impianti hanno 60 anni, altri ne hanno “solo” 40, ma non è difficile tra questi trovare viti di 150 anni.

Luca D’Attoma e Fabio Costantino

Nel 2020 vengono acquistati 2,5 ettari a Milo, nella contrada Praino, e nel 2001 sono state impiantate le barbatelle di Carricante ad alberello, una nuova sfida per la famiglia Costantino: produrre un Etna Bianco DOC Superiore. Alle pendici dell’Etna, a più di 700 metri sul livello del mare, si pratica la viticoltura eroica, le ceneri laviche offuscano spesso il cielo e anche i lavori in vigna sono varie volte interrotti dall’immanenza di questa natura vulcanica.

Nel 2002, a Dino si affianca il figlio Fabio, che dà una svolta all’azienda e nel 2007, sotto i consigli dell’enologo Luca D’Attoma, inizia ad imbottigliare il vino e la prima etichetta esce nel 2013.

A Milano presso il ristorante Il Liberty Fabio Costantino e l’enologo Luca D’Attoma hanno presentato una verticale di Contrada Blandano Etna Bianco DOC cinque annate nel calice per raccontare la longevità dei vini bianchi etnei. Quando il vino necessita di tranquillità per evolversi e raccontare nel calice la storia di un terroir unico. Una degustazione per sfatare il falso credo che i vini bianchi vadano bevuti giovani, ognuno ha i suoi tempi.

Contrada Blandano nasce da una rigida selezione di uve provenienti da alberelli di vecchie vigne, sia in campo che in vendemmia, per portare in bottiglia l’espressione migliore del territorio di Viagrande. Un blend di Carricante 90% e Catarratto 10% che crescono su suoli di matrice vulcanica. Le uve sono diraspate e dopo una macerazione a temperatura controllata sono sofficemente pressate e il mosto ottenuto decanta a freddo fino a raggiungere la limpidezza. Segue poi un lungo affinamento, tra botte grande, cemento e bottiglia, per conferire al vino complessità, struttura ed eleganza.

Blandano Terra Costantino in verticale

Contrada Blandano Etna Bianco 2021 (anteprima) un calice giallo dorato luminoso con riflessi ancora verdolini come per accentuare la sua gioventù. Un naso fruttato, floreale con tocchi speziati. Pesca, cedro, lime, neroli, sambuco, tiglio, cardamomo, vaniglia e tracce di tioli varietali. In bocca colpisce per la grande freschezza con ritorni agrumati. Ancora giovanissimo.

Contrada Blandano Etna Bianco 2019 il colore si fa più caldo così come i profumi, subito sentori di frutta matura, albicocca, pesca, qualche nota floreale come il dente di leone, con accenni iodati e mentolati. Fresco in bocca ed avvolgente, pieno con una bellissima freschezza.

Contrada Blandano Etna Bianco 2018 Immancabili profumi di Sicilia arancia, fico d’india, acacia, zagara, canditi, capperi, pepe bianco, tocchi salmastri, note vulcaniche ed empireumatiche. Ingresso profondo, sapido e di grande freschezza. Morbido in bocca, pieno e persistente.

Contrada Blandano Etna Bianco 2015 un calice giallo dorato intenso, il naso si apre con note agrumate, erbe aromatiche, lemon curd, pasticceria, delicate e leggere sensazioni di miele. L’assaggio rivela un vino di corpo, sorso intenso con un’interessante nota sapida.

Contrada Blandano Etna Bianco 2013 solo cemento per quest’annata che si presenta di oro lucente, il naso è variegato e regala tutte le sfumature che il passare degli anni gli hanno donato. Si va dalla frutta disidratata, albicocche e pesche, a note speziate di anice, pepe e menta bianca, frutta secca come le nocciole e quel tocco salino che non manca mai. Un calice emozionale…un calice da aspettare e da assaporare più e più volte per coglierne tutte le sfumature. In bocca mantiene la sua freschezza unita a complessità e morbidezza. Un sorso materico e che sembra non ti voglia mai lasciare.

In assaggio anche le altre etichette identitarie del territorio che esprimono tutto il potenziale dei vitigni autoctoni, dal Nerello Mascalese al Carricante: deAetna Etna Bianco Doc, deAetna Etna Rosso Doc, deAetna Etna Rosato Doc e Contrada Blandano Etna Rosso Riserva Doc

Terra Costantino

Una nota su Rasola Rosso 2022 ottenuto da uve Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio, Carricante, Catarratto, Minnella, Francese e altre uve autoctone.  Un rosso ancestrale, il vino del cuore e della passione di famiglia. Le uve arrivano da vigneti “misti” bacca bianca e nera, tutte insieme, fermentazione spontanea, nessuna filtrazione, nessun controllo delle temperature, nessuna aggiunta di solfiti, decantazione a freddo fino a raggiungere la limpidezza, bottiglia trasparente e vinosità prepotente. Un vino fatto come una volta “è il vino di mio padre Dino” racconta Fabio Costantino. È un vino inaspettato, godibile nella sua semplicità ed immediatezza. Va degustato senza pregiudizi, ma solo per come si mostra nel calice: il naso regala sentori fruttati, ciliegia, anguria, melograno, pompelmo rosa, pomelo e ribes; bella la corrispondenza, in bocca ritorna il frutto, la succosità con una bella freschezza.

https://www.terracostantino.it/

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