Parlare di olio può sembrare facile, ma non è così. La Comunità Europea classifica l’olio di oliva in base a tre elementi: il tipo di estrazione con cui l’olio è stato ottenuto, la sua composizione, tra cui la percentuale di acidità libera (un parametro misurato tramite l’analisi chimica) e l’analisi organolettica. In cima alla piramide qualitativa troviamo l’olio extra vergine, ma questo è solo il punto di partenza.

Tutti sappiamo che a seconda della zona di provenienza e della cultivar usata l’olio si può differenziare per sapore, amaro e piccantezza. Ma c’è molto di più.

A Milano Domenico Buondioli insieme a Daniela Ferrando si sono fatti portavoce di un progetto che va ben oltre la semplice produzione di olio. Questa è la storia di una famiglia che da sempre si prende cura dei Patriarchi, come li chiamano loro, ovvero di ulivi che da più di un secolo vegliano sulle colline pugliesi, tra il lago e il mare del Gargano. Alcuni di loro hanno oltre trecento anni e ancora oggi regalano frutti pieni di vita.

Domenico Buondioli, giovane e motivato, dopo gli studi ha deciso di tornare in Puglia e di lavorare nell’azienda di famiglia. «Pensiamo – spiega Domenico – che il nostro cognome, ​“Buon-di-oli”, derivi proprio dal fatto che ci siamo da sempre distinti per la qualità della nostra produzione. La produzione di olive risale al 1900, o forse anche prima, e io rappresento la quarta generazione».

Daniela Ferrando, autorevole penna del giornalismo gastronomico nonché donna dell’olio, ha portato i presenti in un percorso sensoriale volto ad aprire la mente partendo dalla descrizione di due campioni di olio per poi associarli a quelli in assaggio. Due oli ricchi di profumi, tra la foglia di pomodoro, l’erba sfalciata e la mandorla, in bocca una piacevole alternanza di piccante e amaro. Questo per far capire come uno stesso olio di qualità possa cambiare con il trascorrere del tempo.

Buondioli Centvry

La degustazione è stata l’occasione per presentare un progetto virtuoso “Buondioli Centvry”; molto più di un olio extra vergine d’oliva biologico, ma un progetto di tutela, di storia, di salvaguardia, di paesaggio e dei singoli alberi, che da generazioni raccontano il Gargano, tale da essere riconosciuto con il Presidio Slow Food “Olivi Secolari”.

I Patriarchi sono ulivi secolari di Ogliarola Garganica, una varietà antica e autoctona della zona. Le olive vengono raccolte rigorosamente a mano e molite entro poche ore per preservare intatti aromi e qualità. La “chioma” dei Patriarchi non si adatta alla meccanizzazione e quest’ultima rischierebbe di rovinare questi giganti secolari. 134 piante che regalano circa 100 orci in nera ceramica pugliese limited edition, ispirati alle forme antiche delle anfore romane, simbolo di continuità con il passato.

L’obiettivo è promuovere un consumo dell’olio come prodotto prezioso, da trattare con la stessa cura che riserviamo a un grande vino, ma con una consapevolezza in più: l’olio è vita e freschezza, e va consumato in tempi brevi per valorizzarne profumi, note vegetali e proprietà benefiche.

Tutto questo è racchiuso in un orcio: un contenitore che non è solo packaging, ma simbolo di continuità con il passato e di rispetto per ciò che la terra ci offre. Buondioli Century è pensato come dono speciale, per chi vede nell’olio non un semplice condimento, ma un gesto di cultura e attenzione.

Per informazioni sul progetto Buondioli Century, sulle quantità disponibili o sulle modalità di acquisto e collaborazione: Scrivere a: info@buondioli.com , 3922089465

aziendabuondioli.com

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