Emilia Nardi produttrice a Montalcino dal cuore umbro

Silvio Nardi, di origini umbre, industriale del ferro e di macchine agricole, scelse Montalcino come “rifugio” per staccare dal lavoro e per poter cacciare. Nel 1950 acquista Casale del Bosco e nonostante fosse considerato forestiero fu tra i primi produttori di Brunello. La prima vendemmia fu nel 1954 con le prime 1000 bottiglie prodotte. Nel 1962 decise di acquistare la tenuta di Manachiara per impiantare nuovi vigneti nella zona est.

Tenute Silvio Nardi_Vigneto Poggio Doria_Credits Andrea Depueto

Nel 1990 alla guida dell’azienda subentra la figlia Emilia Nardi che, spinta dalla curiosità e dalla voglia di fare, andò spesso a Bordeaux per “carpirne” i segreti e per poi adattarli alla propria cantina “Voglio che i miei vini esprimano l’essenza di ogni nostra vigna e di quella zona unica della Toscana che è Montalcino” questo era ed è ancora oggi il suo motto.

L’Azienda si compone di due parti, circa 80 ettari vitati, 38 nella parte nord/ovest e 45 ad Est. Diversi vigneti, con diverse caratteristiche, danno vita a tre espressioni di Sangiovese: Brunello Tenute Silvio Nardi, fusione di due terroirs e di due versanti di Montalcino, e due cru, Manachiara e Poggio Doria espressione della diversità dei due versanti.

Tenute Silvio Nardi_ Emilia Nardi con agronomo Vittorio Stringari in vigna_Credits Bruno Bruchi

Nel 1993 Tenute Silvio Nardi inizia il reimpianto dei suoi vigneti, si decide di effettuare una zonazione estensiva, sia per scegliere le migliori terre ed esposizioni che per capire il carattere che si trasferirà dal terroir al vino; le vigne vengono così suddivise in 36 parcelle e 50 sotto-parcelle diverse per caratteristiche pedoclimatiche. Durante gli anni di studio dei terreni e dei vigneti esistenti vengono trovati circa 120 individui di originario Sangiovese Grosso che, impiantati in un campo sperimentale, sono stati studiati nel comportamento vegetativo, i frutti testati in micro-vinificazioni, per arrivare a selezionare 5 cloni signature di Tenute Silvio Nardi che sono stati oggetto di certificazione al Ministero dell’Agricoltura. Nelle sottozone individuate vengono piantati i cloni aziendali, così ogni zona trova il suo ideale portainnesto e il suo clone di Sangiovese Grosso.

Vini in degustazione Tenute Silvio Nardi

A Milano Emilia Nardi ha presentato i suoi vini in abbinamento ai piatti di alta cucina asiatica di Gong Oriental Attitude, un modo per sdoganare l’idea che i grandi vini toscani debbano essere abbinati prevalentemente alla classica cucina del territorio.

degustazione Tenute Silvio Nardi

Chianti Colli Senesi DOCG 2021: Sangiovese Grosso 85% e Merlot 15% fermentazione e macerazione per 15 giorni a temperatura controllata. L’affinamento avviene in acciaio per 12 mesi. Colore rosso rubino intenso con riflessi violacei. Naso variegato dove il Merlot regala toni vegetali al bouquet, seguono piccoli frutti rossi, tocchi speziati e di erbe mediterranee, in bocca rotondo e morbido.

Rosso di Montalcino DOC 2020: Sangiovese 100% diraspatura totale seguita da fermentazione e macerazione per almeno 18 giorni in funzione della parcella a temperatura controllata. Maturazione in legni di varia capacità di primo e secondo passaggio per 6 mesi. Colore vivace, al naso presenta sentori di piccoli frutti di bosco e rovo, un tocco di ciliegie durone, erbe officinali e sentori speziati. È un vino gastronomico, di pronta beva, tannini morbidi, rotondo e con una discreta freschezza.

degustazione Tenute Silvio Nardi

Brunello di Montalcino DOCG 2017: Sangiovese Grosso 100% fermentazione e macerazione per almeno 28 giorni, in funzione della parcella, a temperatura controllata. Maturazione per 24 mesi in tonneaux di rovere francese (Allier) di secondo passaggio e in botti grandi di rovere di Slavonia. L’annata molto calda ha regalato al vino sentori di frutta in confettura, ravvivati da tocchi speziati dolci come vaniglia, liquirizia, tipica dell’affinamento in legno. Il sorso è avvolgente, con tannini presenti e maturi che gli donano un finale di bocca morbido e glicerico.

Brunello di Montalcino Vigneto Manachiara DOCG 2015: Sangiovese Grosso 100%, le viti sono allevate a cordone speronato nella parte sud-est di Montalcino a circa 350 m.s.l.m., su suoli di sabbie ricche di quarzi e argille plioceniche. La prima annata prodotta è del 1995 ed è il primo cru dell’azienda. La vendemmia manuale viene svolta nell’ultima settimana di settembre. Fermentazione e macerazione si svolgono a temperatura controllata, con un affinamento di 18 mesi in tonneaux di rovere di Allier seguito da 16 mesi in botti grandi di rovere di Slavonia e un riposo in bottiglia per almeno 16 mesi. Color rosso rubino intenso con riflessi granati. Un naso elegante, variegato e preciso, intenso e complesso, spiccano le note fruttate ciliegia, prugna e piccoli frutti di sottobosco e rovo, humus, sentori speziati di legni orientali, cedro, sandalo, tabacco e cacao, con nuance balsamiche e resinose. Il sorso è strutturato e di carattere, l’entrata in bocca è morbida, equilibrata, tannini dolci con una buona freschezza, sapido, con una bella PAI.

Brunello di Montalcino Riserva Vigneto Poggio Doria DOCG 2012: Sangiovese Grosso 100% Il nome viene da “Poggio dorato” ed è il sogno di Emilia di creare un cru importante in questa zona un tempo considerata “minore”. Il vigneto è situato nella parte Nord-Ovest di Montalcino all’interno della tenuta di Casale del Bosco con esposizione Sud- Ovest/ Nord-Ovest a circa 260 m s.l.m. La fermentazione e macerazione sono a temperatura controllata; l’affinamento di 18 mesi avviene in tonneaux di primo e secondo passaggio di rovere di Allier, seguito da 12 mesi in botti grandi di rovere di Slavonia, segue poi un riposo in bottiglia per almeno 24 mesi. Colore rosso rubino con riflessi granati. Il bouquet è complesso e varietale, si parte dalle note fruttate, frutti rossi, arancia sanguinella, açai, carruba, corniola, tocchi speziati di chiodi di garofano, liquirizia, tabacco biondo e vaniglia. Il sorso è avvolgente, materico, ma di grandissima eleganza, si notano sfumature minerali, grande freschezza e un tocco sapido, equilibrato, tannini dolci, ma ben presenti, glicerico, persistente e una PAI che sembra non volerti lasciare.

Emilia Nardi

Si può dire che lo stile dei vini di Tenute Silvio Nardi verta su il rispetto dell’espressione più vera e autentica della zona di origine, in modo che il Sangiovese Grosso racconti il terroir, che non è semplicemente il terreno ma quell’insieme di caratteristiche che unite alla mano e al sapere dell’uomo regalano un vino unico e riconoscibile.

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