Buona la prima. Si è conclusa con soddisfazione la prima edizione di “Evo&More”, l’evento dedicato all’olio, al vino e alla Razza Piemontese celebrato a Moncalvo, lunedì 8 dicembre, nell’ambito della XX Giornata dell’Olio Evo. Vincente il connubio delle tre eccellenze monferrine/piemontesi e la sinergia stretta tra i promotori, quali sono stati: Asspo, Coldiretti Asti e Città di Moncalvo, col sostegno di Vivai Pacini.
“Fu proprio Coldiretti Asti che, nel 1999, promosse il primo convegno sull’olivicoltura e fu Moncalvo, nel 2003, a tenere il primo convegno regionale” ha ricordato il presidente di Asspo Valentino Veglio, primo olivicoltore professionale del Piemonte, che col padre Piero diede il via alla Giornata dell’Olio nella cittadina aleramica. “Vini e Fassona sono tra i pilastri dell’economia agricola piemontese e l’olio evo è un plus sempre più promettente” ha proseguito la Presidente Coldiretti Asti Monica Monticone.
Richiamando una recente ricerca scientifica condotta dall’esperto di nutraceutica Cesare Sirtori, il food scientist Giorgio Calabrese ha, poi, sottolineato come, grazie alla regolare assunzione di olio evo, la percentuale di Apolipoproteina A1 diventi dirimente per garantire la fluidità del sangue e la pulizia delle arterie, riducendo il rischio di infarto e di ictus. “Mai, passare un pasto senza assumere un cucchiaio di olio. Far sapere i benefici dell’olio Evo fa vivere più a lungo e aiuta a venderne di più”.
A concorrere alla ricchezza della cucina italiana divenuta Patrimonio immateriale dell’Umanità è anche il vino, “con ben 6.343 tesi scientifiche che ne difendono il valore nella salute del corpo umano” ha ricordato Calabrese, mentre il critico enogastronomico Paolo Massobrio ha posto in evidenza il ritorno alla “cucina di provincia”, quella accessibile, salutistica e che dà valore ai prodotti della campagna. “Quando ci sono i prodotti genuini, c’è un racconto adeguato e si fa una corretta politica dei prezzi, allora, tutto funziona e tutto è possibile. Un ristoratore saggio deve saper intercettare la capacità di spesa, specialmente, delle nuove generazioni. Per il resto, abbiamo la forza del territorio che è il nostro oro”.
Di selezione genetica e benessere animale ne ha infine parlato il presidente di Anaborapi e vice presidente Coldiretti Asti Andrea Rabino, precisando che la Razza Piemontese non si alleva a livello intensivo e che l’acqua necessaria alla sua produzione, per il 95% circa, è verde (piovana). Inoltre, l’assimilazione del carbonio equivalente è maggiore di quello prodotto.
“Promuoviamo e tuteliamo territorio, prodotti locali e filiera corta” ha concluso il direttore Coldiretti Asti Giovanni Rosso. “Nella giusta misura, il vino va bevuto, la carne va mangiata e l’olio va assunto” ha aggiunto la Zuccotto, mentre il sindaco Diego Musumeci ha esaltato l’olio, tra i simboli del Monferrato. Plausi e apprezzamenti da parte di Franco Serra di Arap e allevatore socio coldiretti, giurato della 387° Fiera Nazionale del Bue Grasso.
A colorare di profumi e di sapori la giornata, per la prima volta a Moncalvo, il Mercato Contadino di Campagna Amica Asti, lo showcooking con lo chef Domenico Sorrentino e le degustazioni dell’Agrimacelleria Micco.
La giornata, promossa nell’ambito del Bando SRG07.1 Prodotti di Filiera Corta, ha visto anche il conferimento del primo premio “Evo Friend Award” alla Trattoria e Vineria Corona Reale di Moncalvo di Sonia Damarco e Domenico Andrin, per saper valorizzare l’olio evo monferrino nella propria cucina. Il premio è consistito in un’opera artistico-artigianale incisa sulla Pietra da Cantoni ad opera dell’artigiano Gianmaria Sabatini di Olivola.

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