Fabio Motta Vignaiolo a Bolgheri

Tante sono oggi le storie di giovani viticultori che amano la terra e sentono il suo richiamo. Nella giovane DOC Bolgheri, che da poco ha compiuto i suoi primi 25 anni, troviamo Fabio Motta. Di origini brianzole, approda in Toscana nel 2005 dopo la laurea in agraria e collabora per alcuni anni con uno dei fondatori della DOC: Michele Satta, che in seguito diventò suo suocero. Nel 2009, decise di dare forma concreta alla sua passione con una propria Cantina producendo un solo vino rosso, ottenuto dal primo vigneto storico, a cui si affiancarono altre proprietà per un totale complessivo di circa sette ettari. Una piccola realtà che permette a Fabio di seguire personalmente ogni processo, dalla vigna alla cantina, con la filosofia di vignaiolo artigiano che si fonda soprattutto sull’umiltà.

Paolo Valente e Fabio Motta

Il primo vigneto, circa 4 ettari, era un appezzamento di quasi 20 anni di età, posizionato ai piedi della collina di Castagneto Carducci, chiamato Le Pievi, da qui il nome del vino che esce con l’annata 2010. Dopo poco Fabio decise di acquistare anche un vigneto di uve bianche, soprattutto Vermentino, di oltre due ettari, in località Le Fornacelle.
Il lavoro del vignaiolo è un lavoro umile, che trova le sue radici in “humus”, terra e quindi vicino alla terra. Fare bene il vignaiolo, per Fabio, vuol dire avere rispetto della terra, osservarla e lasciare che essa si esprima nel bicchiere senza far prevalere la propria visione. Tutto questo, insieme al microclima unico di Bolgheri, caratterizzato da tanta luce, regala una maturazione piena, ma leggiadra.
Il simbolo scelto per la Cantina ha un duplice significato può ricordare sia i riccioli della vite sia l’onda del mare. Cinque le etichette prodotte, a Pievi, segue Nova, Bolgheri Rosso Superiore Le Gonnare, prima annata 2013, e l’ultimo nato è stato Lo Scudiere, prima vendemmia 2016, il cui nome vuol essere un omaggio al Cavaliere, il Sangiovese prodotto da Michele Satta.
Durante una degustazione tenutasi nella sede di AIS Monza e Brianza si è potuto degustare i vini prodotti da Fabio Motta dal bianco ai rossi.

Vini in degustazione

Vini in degustazione

Bolgheri Bianco DOC Nova 2018: ottenuto da Vermentino 90% e Viognier 10%, solo acciaio. Un color giallo paglierino che al naso regala sensazioni di ginestra, piccole erbe aromatiche, elicriso e tocchi di mandorla. In bocca è diretto, fresco e con una buona sapidità.
Bolgheri Rosso DOC Pievi 2017: ottenuto dall’omonimo vigneto, “Pievi”; Merlot 50%, Sangiovese 25% e Cabernet Sauvignon 25%. L’affinamento avviene in barriques di rovere francese da 225 litri, nuove con tostatura leggera, per circa 12 mesi. Un rosso granato, al naso si sprigionano sentori di frutta a bacca nera, come mora matura e ciliegia nera, su un delicato sottofondo di viola, richiami di linfa e di tabacco biondo. In bocca è avvolgente, fresco e sapido con una trama tannica elegante, persistente e con tocchi balsamici in chiusura.
Bolgheri Rosso DOC Pievi 2014: un’annata difficile dove quasi non c’è stata l’estate. Frutti di rovo, come il mirtillo, insieme a note balsamiche e mediterranee, lentisco e rosmarino. Elegante, fresco, sapido con una buona beva e con un tannino leggermente più presente rispetto al 2017.
Bolgheri Rosso Superiore DOC Le Gonnare 2016: il nome significa “le lavandaie” perché si trova ai piedi di un antico corso d’acqua. Merlot 85% e Syrah 15%; la fermentazione avviene in tini tronco conici con lieviti indigeni con lunga macerazione sulle bucce, mentre l’affinamento si protrae per circa 18 mesi in barrique. Il vino si presenta di un rosso granato intenso, il bouquet spazia dai piccoli fritti di rovo, more e mirtilli, a note speziate, come macchia mediterranea e pepe bianco. Il sorso è avvolgente, vellutato, succoso e caldo, con una lunga persistenza gusto olfattiva; un vino verticale, con una bellissima beva.
Bolgheri Rosso Superiore DOC Le Gonnare 2015: figlio dell’annata, rispetto al 2016 ha una nota alcolica più evidente così come la componente glicerica. Anche il naso è più dolce e i piccoli frutti di rovo si trasformano in confettura, le spezie si fanno vanigliate con tocchi di cardamomo. Il sorso è vellutato e accarezza il palato. Perfetto con i piatti locali di cinghiale.
IGT Toscana Sangiovese Lo Scudiere 2017: 100% Sangiovese. Il 25% delle uve, non diraspate, fermentano in tini di legno tronco-conici da 30 hl. La frequenza e la durata dei rimontaggi dipendono dall’esito degli assaggi, effettuati quotidianamente da Fabio. La macerazione si protrae per oltre un mese, l’affinamento avviene in barriques usate per un anno. Nel bicchiere si presenta rosso rubino con sfumature granate; il naso è fruttato e richiama il varietale del vitigno con note di marasca e frutti rossi con sfumature agrumate come l’arancia amara. Il secondo naso svela note ferrose; in bocca è succoso e appagante. Un calice chiama il successivo, freschezza e sapidità in perfetta armonia.

Fabio Motta parla dei suoi vini con trasporto e passione, la stessa passione per la terra di Bolgheri dove, da subito, si è sentito a casa. Passione per una zona baciata dal sole e dalle dolci brezze marine che accarezzano i vigneti e che gli regalano unicità ed eleganza.

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