Tra boschi e colline, tra vigneti ed uliveti troviamo Fattoria Il Capitano un’azienda che fa del Sangiovese il proprio mantra. Una zona vocata fin dai tempi del Bando di Cosimo III de’ Medici del 1716 che per primo delimitò quattro zone vinicole per la produzione: Chianti (l’odierno Chianti Classico), Valdarno di Sopra, Pomino (l’odierno Chianti Rufina), e Carmignano.
Tutto ebbe inizio nel 1877, quando Francesca Campanari Balbi, donna tenace e lungimirante pose le basi per quello che sarebbe diventato un gioiello del panorama toscano. Anni dopo la sua eredità passò nelle mani di Marianna Quartara in Balbi, altra figura femminile di grande spessore che, con passione e dedizione, consolidò il successo dell’azienda. E quindi alla nipote, Maria Eugenia Ollandini che iniziò la produzione di vino in bottiglia già negli anni Settanta, affermandosi come punto di riferimento per la qualità e l’eccellenza.
La passione per la terra e il lavoro di queste donne si sono trasmesse di generazione in generazione, arrivando fino agli attuali titolari, la famiglia Alacevich. Oggi il volto di Fattoria il Capitano è Stefano Alacevich, che coi fratelli porta avanti questa passione di famiglia e da qualche anno sono certificati biologici, una scelta di coscienza per tutelare un territorio a favore delle prossime generazioni. Oltre alla scelta del bio si è deciso di puntare alla finezza e all’eleganza nei vini, un cambio di passo voluto fortemente dalla famiglia Alacevich, che ha saputo cogliere il valore inestimabile dell’eredità ricevuta dai propri avi, valorizzandone le potenzialità.
Ecco che Fattoria Il Capitano, con il volto di Stefano Alacevich, ha portato a Milano una verticale del suo Cru più distintivo, il Chianti Rùfina Vigneto Poggio TERRELECTAE nelle annate 2018, 2019, 2020 e 2021. Quattro annate che testimoniano il percorso recente di questa storica azienda nel cuore della Toscana, “Siamo convinti che stiamo andando verso la strada giusta e che proprio per questo sia arrivato il momento per presentarci su una piazza tanto importante come Milano.” – commenta Stefano Alacevich.
La location scelta è stata la Galvanotecnica Bugatti, zona Tortona, ex fabbrica Barattini & C.; un luogo unico figlio di un restauro conservativo avvenuto tra il 1996 e il 1999, a cura dell’ingegner Achille Balossi Restelli, con la consulenza artistica dell’architetto Luigi Caccia Dominioni. Una bellissima degustazione dove i vini sono stati gli attori principali e i portavoce di questo cambio di passo dell’azienda. Dallo stile tradizionale del 2018 alla giovanissima e appena imbottigliata 2021 nella direzione intrapresa dall’enologo, Maurizio Alongi secondo cui “la vanità muscolare serve a poco, la vera forza di questi vini risiede nell’eleganza”.
Il Chianti Rùfina DOCG Riserva Vigneto Poggio TERRAELECTAE rappresenta la selezione più preziosa di Fattoria Il Capitano, con una vigna situata tra i 200 e i 400 metri sul livello del mare, che gode di un’esposizione ottimale e di un terreno medio impasto argilloso-calcareo, ideale per la coltivazione del Sangiovese. Le viti, di 25 anni, sono allevate con il sistema a cordone speronato e guyot. Il Chianti Rùfina DOCG Riserva Vigneto Poggio affina per 30 mesi, di cui almeno 18 in botti di rovere francese e il restante in bottiglia.
TERRAELECTAE esaltazione dei CRU RÙFINA
TERRAELECTAE è un marchio collettivo volontario promosso dal Consorzio Chianti Rùfina che identifica vini di altissima gamma, nati da vigneti selezionati e vinificati secondo rigidi protocolli. Questo marchio collettivo vuole essere un alternativo alla tipologia “Gran Selezione” del Chianti Classico, che si riferisce a uve provenienti da diversi vigneti dell’azienda, mentre TERRAELECTAE punta a valorizzare l’unicità di ogni Cru. Le uve devono provenire esclusivamente da vigneti selezionati, con una resa massima di 70 quintali per ettaro. Il vino deve essere sottoposto a un affinamento di almeno 30 mesi, di cui 18 in legno e 6 in bottiglia.
Chianti Rùfina DOCG Riserva Vigneto Poggio in verticale
Chianti Rùfina DOCG Riserva Vigneto Poggio 2018: un Sangiovese vecchio stile, con la potenza e l’“ignoranza” del vitigno. Note ferrose, frutta a polpa scura e disidratata, durone, prugna, macchia mediterranea, ramerino, arancia amara e tocchi speziati, vaniglia, liquirizia in bastoncino e cuoio. In bocca è caldo con il tannino un po’ sgorbutico e ritorni di arancia amara, con una buona freschezza. Affascinante nella sua spigolosità che impersona il Sangiovese di una volta.
Chianti Rùfina DOCG Riserva Vigneto Poggio 2019: netto il cambio di passo in questo calice. Il naso si svela piano piano. Si nota subito la nuova strada intrapresa che tende all’eleganza più che alla potenza. Maturazione ottimale del Sangiovese, finezza olfattiva, sentori di frutti di rovo sia neri che rossi, frutta in confettura, agrume, sottobosco, note speziate e foglie di tabacco. In bocca è snello, fresco, con tannini ben dosati. Potremmo definirlo il vino, o il calice, di transizione.
Chianti Rùfina DOCG Riserva Vigneto Poggio 2020: sulla scia del 2019, ma dove il varietale del Sangiovese prende forma in tutte le sue sfumature. Un naso affascinante e variegato, si va dal floreale, viola, giaggiolo, al classico fruttato, che spazia dalla succosa ciliegia, alle note agrumate di arancia sanguinella, a tocchi mentolati, ginepro, lentisco, fino a note terziarie di sandalo e legno di cedro. È il più completo e “goloso” della batteria, un calice con una bellissima trama tannica che si intreccia con sapidità e acidità. Piacevole sia da solo, ma spettacolare in abbinamento.
Chianti Rùfina DOCG Riserva Vigneto Poggio 2021: potremmo dire il “fascino della gioventù”. Ancora un po’ contratto, imbottigliato da pochi mesi e ancora un po’ timido nel rivelarsi. Ma vogliamo fargliene una colpa? Assolutamente no. Va capito e intrepretato. Profumi delicati dal floreale al fruttato di frutta rossa croccante e succosa. Verticale dove ancora l’acidità è scalpitante, tannini ben dosati, con un finale lungo, saporito e piacevole.
Un accenno anche su Torricella Rosato Toscano I.G.T., un rosé 100% Sangiovese, con intense sfumature di rosso vivo che stupisce e attira. Profumo delicato, note fruttate, ciliegia, marasca, melograno, accenni agrumati e floreali. Un vino perfetto per aperitivi e grigliate estive.
