Se ci fermiamo un attimo a pensare la vita moderna richiede sempre più vini leggeri, a bassa gradazione alcolica che incarnino il fascino della spensieratezza. Vini con un contenuto alcolico moderato, spesso inferiore ai 12% vol., che offrono un’alternativa per coloro che desiderano gustare un calice senza troppi sensi di colpa. Sul mercato troviamo vini de-alcolati, prodotti che per molti non sarebbero nemmeno da considerarsi vini, ma se ci fossero vini nati leggeri?
Gaierhof presenta LOAL, una nuova linea di vini a bassa gradazione, non de-alcolati, nati leggeri per offrire un’alternativa moderna e attuale che si ispira a un’intuizione enologica che l’azienda aveva già “sperimentato”. La produzione di vino a basso tenore alcolico non è una novità per la famiglia Togn. Negli anni ’70 il fondatore Luigi Togn, imprenditore di Roverè della Luna, costruì la fortuna di questo importante marchio proprio con la produzione del loro vino iconico: il Moscato Giallo.
«Fu un’intuizione vincente quella di nostro padre; – racconta Romina Togn, primogenita delle tre sorelle che gestiscono oggi la holding di famiglia – ai tempi mio padre aveva assunto un enologo tedesco, che suggerì il metodo di produzione di un vino bianco aromatico “alla tedesca” con il blocco della fermentazione e l’aggiunta di mosto pre-imbottigliamento. Lo abbiamo prodotto per la prima volta nel 1976, nella sua iconica bottiglia rotonda e trasparente. Aromatico ed intrigante, versatile e salutare grazie ai suoi 9,5 gradi alcolici (poco più di una birra belga trappista), un vino che ci identifica e che nel tempo non è mai cambiato.»
«Il mercato del vino sta evolvendo in maniera estremamente rapida – sostiene Martina Togn, amministratrice dell’Azienda – il consumo di vino in Italia è in continuo calo, in modo particolare nella cosiddetta generazione “zeta” quella nata a fine anni ’90 e primi anni 2000 che sembra più attratta da birra, kombucha e mixology. Uno scenario che preoccupa, e non poco, il nostro settore. Gaierhof ha nel sangue la spinta imprenditoriale che si esprime da sempre nella ricerca di tecniche di vinificazione e prodotti contemporanei. Essere rapidi a cogliere le opportunità e anticipare le tendenze è la cifra aziendale che noi tre sorelle vogliamo esprimere nel presente».
«La linea LOAL (acronimo di low-alcool) – dichiara Valentina Togn, responsabile della produzione aziendale – comprende tre vini a basso contenuto alcolico curati in maniera capillare, dal contenuto al packaging, per incontrare la crescente domanda di mercato per prodotti freschi e poco alcolici, adatti anche al mondo dei mixology. 9,5 gradi alcool il LOAL Moscato Giallo, 9 gradi il LOAL bianco e il LOAL rosato. Per Gaierhof è una linea nel solco della tradizione aperta dal fondatore Luigi tanto tempo fa, e in questo ci sentiamo molto credibili, per padronanza della tecnica e per la nostra cifra produttiva, sempre orientata alla felicità di beva e all’ottimo prezzo in rapporto alla qualità intrinseca.»
«La linea LOAL si compone di tre vini, il “classico” Moscato Giallo con un nuovo restyling di etichetta e due vini fieri IGT Vigneti delle Dolomiti, il fruttatissimo bianco da uve Chardonnay e Pinot Bianco e il suadente rosato da uve Lagrein e Schiava– precisa Goffredo Pasolli, prezioso ed eclettico enologo della famiglia Togn. – Il Moscato Giallo è orgogliosamente un vino DOC Trentino dalla sua nascita e i due nuovi prodotti sono due IGT delle Dolomiti vinificati con uve delle fresche colline della Piana Rotaliana in Trentino.»
In un momento in cui si parla molto di de-alcolizzazione, Gaierhof lancia una linea di vini low-alcool
L’idea, in realtà, è un’evoluzione di un nostro prodotto storico: il Moscato Giallo. Fu Luigi Togn, fine anni ’70, a creare un Moscato ispirato allo stile tedesco della Süßreserve, un succo d’uva non fermentato con un titolo alcolometrico volumico complessivo minimo inferiore all’1% vol. Questo contribuisce alla freschezza e permette, anche all’ultimo momento, di corregge l’equilibrio del vino ma non aumenta il titolo alcolometrico volumico naturale.
Oggi, il mercato, partendo dai più giovani, cerca vini più immediati. La linea LOAL è costituita da vini nati così, a cui non si è tolto nulla.
Il disciplinare della IGT Vigneti delle Dolomiti permette di lavorare con un titolo alcolometrico di partenza più basso. Il passaggio, che caratterizza i vini, è il blend con il mosto dolce non fermentato, circa il 10%, prima dell’imbottigliamento. Questo oltre a ridurre ulteriormente la gradazione alcolica in maniera naturale a 9%, e a 9,5 % per il Moscato, conferisce anche freschezza ed una naturale dolcezza – circa15 g/l di residuo zuccherino per il bianco e il rosato, e 60 g/l per il Moscato – esaltando i profumi fruttati. È un processo che richiede grande precisione, ma che permette di ottenere un vino integro ed espressivo.
Linea LOAL
LOAL Rosato Vigneti delle Dolomiti IGT: Lagrein e Schiava. Nel calice color rosato con riflessi salmone. Il bouquet è delicato, fine, tipico e gradevolmente fruttato con sentori di frutti rossi croccanti, ribes rosso, amarena, lamponi, fragolina, e fiori come la viola e la rosa canina. L’entrata affascina per la sua dolcezza armonizzata da freschezza che insieme caratterizzano il sorso e donano una buona persistenza.
LOAL Bianco Vigneti delle Dolomiti IGT: Chardonnay e Pinot bianco. Color giallo paglierino con riflessi verdolini. Regala profumi delicati e fini, l’attacco è fruttato di mela Golden, pera coscia, un accenno di ananas e poi fiori bianchi, acacia e tiglio. Il sorso è armonico, abboccato, suadente e fresco, ben caratterizzato e con una buona persistenza.
LOAL Moscato Giallo Dolce Trentino DOC: color giallo paglierino brillante e luminoso, con riflessi dorati. Il primo naso è intensamente aromatico con richiami all’uva d’origine seguono note di frutti tropicali, litchi, ananas, salvia sclarea e un tocco di acacia. In bocca è dolce, pieno e gradevole, di equilibrata struttura e armonia. Viene imbottigliato nella tradizionale bocksbeutel e ben si sposa con la piccola pasticceria, da anche provare con lo Strudel Trentino.
La principale sfida di Gaierhof è la comunicazione ovvero far capire che la ‘bassa gradazione’ non è de-alcolizzazione, un vino nato leggero e non “reso leggero”. L’azienda sta lavorando anche per posizionare la linea non solo nei canali tradizionali, ma anche in contesti nuovi come la mixology. Un prodotto moderno e pop che vuole raggiungere un pubblico diverso.
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