Il Moscato di Scanzo alla Milano Wine Week

Il Moscato di Scanzo è la seconda DOCG più piccola d’Italia, infatti si estende su una superficie di soli 31 ettari.

Ma chi conosce questo particolare vitigno? Un Moscato a bacca rossa aromatico e varietale, di cui se ne producono pochissime bottiglie. Proprio per far conoscere questa piccola perla enologica il  Consorzio del Moscato di Scanzo ha deciso di rivelarsi al grande pubblico e quale migliore occasione della Milano Wine Week?

Il Moscato di Scanzo alla Milano Wine Week

Ci troviamo a Scanzorosciate, in provincia di Bergamo, alle pendici delle Prealpi Orobiche, qui i vigneti, tra i 300 e 500 metri s.l.m. e con esposizione a sud, godono di un microclima particolarmente mite. I terreni sono caratterizzati da una formazione calcareo marnosa molto particolare che affiora sulle colline scanzesi: il Sass de Luna. Una roccia di incredibile durezza e resistenza, che una volta esposta al tipico microclima e agli agenti atmosferici, si sgretola diventando polvere. Il terreno acquisisce così un’alta mineralità e una scarsa disponibilità idrica: due caratteristiche fondamentali per questo tipo di uva che diventa, nel tempo, molto resistente alla siccità, più sana, profumata e ricca di aromi riconducibili alla famiglia dei Moscati. I grappoli si presentano spargoli, allungati, alati con acini piccoli e di colore scuro, la buccia è sottile e pruinosa.

La vendemmia avviene tra la fine di settembre e la metà di ottobre, successivamente le uve meticolosamente selezionate vengono poste in appassimento per un minimo di 21 giorni. La procedura di appassimento avviene adagiando le uve su graticci oppure in apposite cassette in ambienti ventilati o termo condizionati, al fine di controllarne l’evoluzione ed evitare la formazione di muffe. Segue poi un affinamento di minimo 2 anni in vasche d’acciaio per affinare le sue qualità.

Il Moscato di Scanzo alla Milano Wine Week

Nonostante la zona sia piccolissima si possono individuare tre microzoneScanzo, Rosciate e Tribulina – ognuna delle quali ha delle caratteristiche che ritroviamo nei calici. Rosciate è la zona con la pendenza più dolce, con sentori di frutta, spezie, maggior morbidezza, delicate sensazioni vegetali, struttura piena ed immediato. Tribulina è la zona più ampia di produzione, gode di un’ottima esposizione, fruttato e speziato in armonia, tannino vellutato e delicato con un ottimo equilibrio. Scanzo caratterizzata da un importante presenza del Sass de Luna, è la zona più alta e con le maggiori pendenze. Nel calice prevalgono le note speziate, di incenso e frutta; in bocca è austero, fresco e sapido.

La degustazione ad occhi coperti è stata magistralmente guidata da Federico Bovarini, Sommelier e Ambassador del Moscato di Scanzo; presenti in sala Francesca Pagnocelli, Presidente del Consorzio, e altri produttori.

Moscato di Scanzo Vini in degustazione

Vini in degustazione: De Toma e Magri Sereno zona Rosciate; Martinì Col di paste e La Corona zona Tribulina; Biava e Pagnocelli Folcieri zona Scanzo.

Una degustazione ricca di sfumature e sfaccettature per vini che vanno dalla dolcezza e alla suadenza immediata a vini ecclesiastici dai toni incensati e speziati, un territorio tutto da scoprire e degustare.

 

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