La vie en Gold sui sentieri di Sauternes

L’oro è simbolo della bellezza e della luce, ma anche della forza e resistenza alle difficoltà che ogni tanto si presentano nella vita. L’oro è il colore di Francoise D’Yquem, una donna coraggiosa e determinata, che in un’epoca dove le difficoltà e i pregiudizi femminili erano spietati, ha saputo valorizzare la sua casa e le tradizioni della sua famiglia, tramandandole alle generazioni successive.

D’oro sono le sfumature nel calice di Sauternes, il vino di Francoise, che è diventato leggenda, ricco di fascino e di seduzione, un vino dolce capace di conquistare da secoli, dagli esperti di vino più intransigenti agli avventori che per la prima volta si approcciano a questo nettare.

Château d’Yquem

Siamo a pochi passi da Bordeaux, tra la Garonne e il suo fresco affluente Ciron. Qui tra boschi e fiumi, tra vento ed oceano, la natura compie una piccola magia e dando vita ad uno dei vini più straordinari del mondo. Il terreno, le Graves, è costituto da depositi di natura ghiaiosa e sabbiosa, che giacciono su dislivelli composti da calcari, marne e sabbie argillose e sedimenti marini fossiliferi. Sono tre le varietà che affondano le radici in questa complessità territoriale:

  • il Semillon, il vitigno più importante nella produzione di Sauternes. Il vino che si ottiene è profumato, di bassa acidità abbastanza morbido, con sentori riconducibili al miele;
  • il Sauvignon Blanc che produce vini di buona struttura, buona acidità, dal gusto aromatico pieno e deciso;
  • la Muscadelle, vitigno meno utilizzato perché poco resistente alle malattie e quindi di difficile gestione in vigna, tuttavia ha la positiva caratteristica di maturare tardivamente e di produrre vini morbidi dai sentori aromatici e muschiati;

Nel Sauternais di fondamentale importanza è il microclima unico. Nell’area di Sauternes e Barsac tra fine estate l’inizio dell’autunno si crea una situazione climatica particolare: il Ciron, affluente freddo, si getta nelle acque tiepide della Garonne, creando un’escursione termica che predispone la formazione di nebbie mattutine. Altro fattore importante per la formazione della muffa nobile è l’arrivo del sole durante le prime ore pomeridiane, che consente alle nebbie mattutine di dissiparsi e scaldare gli acini. Con la giusta umidità la Botrytis Cinerea si propaga, crea delle fessure sulla buccia che disidratano gli acini, lasciando la polpa intatta e aumentando la concentrazione di zuccheri e acidi, ingredienti fondamentali e caratterizzanti dei vini Sauternes. Quando gli acini assumono un aspetto rugoso chiamato “roti” (in francese “arrostito”) è il momento giusto per raccoglierli.

Dal 1855 questo terroir produce undici Premier Cru, quindici Second Cru e solo Château d’Yquem come Premier Cru Superior. Ed è proprio da Château d’Yquem, dalla casa di Francoise che partono i nostri assaggi, nel cuore del Sauternais.

Château d’Yquem

Fascino ed eleganza. Sono le prime sensazioni che si provano quando si percorre il vialetto circondato da Semillion e Sauvignon Blanc. Francoise D’Yquem ha preservato questo luogo dal 1785, Qui il vino Sauternes ha la sua massima espressione, eleganza, potenza, longevità, naso ampio e complesso.

La natura è protagonista a Château  d’Yquem, ai filari delle vigne si alternano campi incolti preservare la diversità e favorisce la lotta biologica riducendo al minimo gli interventi in vigna.

Ma è in vigna che si fa il vino, per incrementare la crescita e la qualità dei frutti, accanto alle vigne più vecchie vengono piantate le vigne giovani per aumentare la competizione tra le piante ed aumentare la qualità. Dal 1893 è stato stabilito che le rese per un’eccellente qualità devono restare sui 25 ettolitri per ettaro. La vendemmia manuale con più passaggi in vigna consente un’accurata selezione degli acini, che una volta raccolti vengono, suddivisi per varietale e fatti fermentare separatamente in barriques di Rovere dello Jura, ed è qui che avviene la magia. Quando alcol, acidità e zucchero raggiungono il perfetto equilibrio, avviene l’assemblaggio in acciaio delle differenti varietà e dopo 6 mesi di sosta in bottiglia Château d’Yquem è pronto per essere degustato.

 

Château d’Yquem 2017 Semillon, Sauvignon Blanc, Muscadelle Nel calice colpisce il giallo dorato brillante. Al naso un bouquet ampio, fiori di magnolia, frangipane, ananas e zafferano, cedro e papaya canditi, un tocco vegetale di mandorla e fava tonca. Il sorso è setoso, fresco, corpo e consistenza sono in perfetto equilibrio, il finale lunghissimo riprende fedelmente il bouquet aromatico. Un vino pronto ma dal grande potenziale evolutivo, da aspettare e riassaggiare per sorprendersi ed emozionarti ancora una volta.

Château Suduiraut

Proseguiamo ora verso Château Suduiraut, nel comune di Preignac. La tenuta si estende per circa 200 ettari, di cui 92 vitati e i restanti boschivi. I suoli sono composti da una maggioranza di sabbia e ciottoli di medie dimensioni, con percentuali di argilla minori rispetto al vicino Yquem. Le vigne hanno un’età che va dai 30 agli 80 anni, con radici che raggiungono i 15 metri di profondità. Anche qui l’attenzione per la vigna e i suoi cambiamenti è precisa ed accurata, ogni 3 anni vengono reimpiantate le parcelle più vecchie e non più produttive, le vigne giovani danno più resa e meno complessità, ma accento a vigne più vecchie, che danno meno frutti ma più qualità, si crea un perfetto equilibrio aromatico e vegetativo, che mantiene in salute le piante aumenta la qualità nel calice.  Per i Cru Classè si utilizzano soltanto vigne dai 40 anni in su con rese bassissime, circa 3-4 grappoli per pianta, dai quali si ottiene un calice di vino. La vendemmia inizia a metà settembre e si protrae fino a fine ottobre, attuando più passaggi in vigna per selezionare con cura ed attenzione gli acini bortritizzati. Dopo 4 ore di pressatura soffice, le uve vengono poste in vasche di acciaio a 20°C per circa 10 giorni per bloccare la fermentazione e preservare il corredo aromatico. La fermentazione avviene in barriques di rovere della Borgogna. Una volta raggiunto l’equilibrio tra alcool, zucchero ed acidità, si procede agli assaggi delle barriques per formare poi il master blend finale, che sosterà per 10 giorni in acciaio per poi affinare nuovamente in barriques nuove per circa 1 anno e mezzo. Le barriques per la fermentazione vengono riutilizzate per l’invecchiamento, ogni 5 anni ne vengono cambiate il 30% e sono selezionate in base alla quantità di zucchero presente nell’uva al momento della vendemmia e al grado di tostatura. La fermentazione in barriques consente un maggior controllo sulla fermentazione e una concentrazione aromatica maggiore.

Il fascino procede nella sala degustazione dove tra specchi e dettagli d’arredo dorati, un piccolo olfattorio ci introduce ai sentori che troveremo nel calice delle annate che andremo a degustare, non resta che accomodarci ed assaggiare.

Château Suduiraut 2006 92% Semillon, 8% Sauvignon Blanc Nel calice si presenta giallo ambrato. Il naso è ampio, creme brulè, zafferano, cannella e fava tonca. Prosegue con sentori di frutta e agrumi canditi e arancia in confettura. L’ingresso in bocca è vellutato ed elegante, con un perfetto equilibrio tra freschezza ed acidità. Il finale è lungo, persistente, sapido e minerale. Una bellissima espressione di Sautenes da abbinare con l’anatra all’arancia o jamon serrano e melone.

Château Suduiraut 1997 90% Semillon 10% Sauvignon Blanc Nel calice seduce con un giallo ambrato brillante. Il naso è un bouquet di miele d’acacia, thè nero, arancia e albicocca disidratate.  Prosegue con sentori di dattero, creme caramel e burro nocciola. In bocca sorprende il prefetto equilibrio tra freschezza, alcolicità e sapidità. Il sorso è setoso, fresco e minerale, con sentori aromatici che riprendono il bouquet olfattivo. Un vino pronto, di carattere, che racconta l’eleganza sublime di questo terroir.

I vini del Sauternais sono vini sapienti e luminosi, raccontano il proprio terroir, insegnano che dove risiede la bellezza e il rispetto per la natura possiamo trovare gli ideali più profondi, la tradizione autentica e genuina e l’innovazione che porta grandi progressi rispettando le proprie radici.

A Sauternais è la natura a dettare regole e ritmi, ma è la sapienza di chi sa ascoltare e valorizzare il proprio terreno a creare il capolavoro

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