NASCE IL PROGETTO CILIEGIOLO & VOLUTO DA CILIEGIOLO ACADEMY
Al via un progetto di ricerca triennale per raccontare il vitigno e le sue identità e vocazioni nei terroir del Centro Italia.
consumatori, produttori e comunicatori, sarà protagonista di un ampio progetto di ricerca triennale (2025-2027) dedicato alla sua caratterizzazione enologica e territoriale grazie alla nascita di questa nuova Academy che vede protagoniste aziende da più territori. L’iniziativa, infatti, è una nuova iniziativa che la Ciliegiolo Academy – composta da un gruppo selezionato di aziende vitivinicole – muove per la valorizzazione del vitigno di cui porta il nome.
«L’idea di creare questa Academy – spiega il presidente dell’Academy, Edoardo Ventimiglia, produttore di Sassotondo – parte dell’esigenza che un gruppo di produttori, che hanno da sempre creduto in questo vitigno, hanno avuto di valorizzarlo ma, soprattutto di comprendere e far capire come questa uva si adatti e risponda ai vari territori nei quali si trova a crescere. Questa ricerca è prima di tutto uno strumento di studio, ma anche un progetto culturale».
In collaborazione con GRASPO (Gruppo di Ricerca Ampelografica per la Salvaguardia e la Promozione della viticoltura) e con il supporto scientifico delle Università di Pisa e Firenze, questa ricerca intende dimostrare in maniera sistematica e documentata come il Ciliegiolo sappia esprimere la propria identità in differenti terroir, mantenendo freschezza, originalità e dinamismo.
«Il cuore del lavoro sarà il rapporto tra vitigno e ambiente, con l’analisi dei fattori climatici, idrici, pedologici e colturali – dice Ventimiglia -. Le microvinificazioni delle uve raccolte nelle diverse aree consentiranno di valutare il potenziale qualitativo e la duttilità enologica del Ciliegiolo, senza interventi invasivi di cantina, per lasciare spazio all’espressione autentica dei terroir».
L’obiettivo, infatti, è dimostrare come il Ciliegiolo sappia rimanere se stesso pur declinandosi in areali molto diversi, confermando un legame profondo con il paesaggio e le comunità che lo custodiscono.
Il progetto (partito questa settimana) prevede una mappatura semplificata degli areali omogenei, individuati per caratteristiche pedologiche. In Provincia di Grosseto le zone di Pitigliano e Sorano (tufo vulcanico), Manciano, Scansano, Grosseto stessa. Spostandoci in Provincia di Pisa le aree sono quelle di Cecina e Riparbella. Infine, nella Provincia di Terni saranno esaminate Narni (roccia), San Gemini (argilla), Alviano (sabbia).
Le zone non sono casuali. Infatti, fanno riferimento alle prime aziende aderenti: Leonardo Bussoletti (Narni), SASSOTONDO (Pitigliano e Sovana), Cantina di Pitigliano, Villa Corano (Pitigliano), Montauto (Manciano), Antonio Camillo (Manciano), Cinelli Colombini (Scansano), Cantina Vignaioli del Morellino di Scansano (Scansano).
Nei prossimi anni il progetto si allargherà ad altre realtà della Toscana e del Centro Italia, con l’intento di costruire una rete sempre più rappresentativa.
Nello specifico, le microvinificazioni, con uve raccolte in quantità di 40 kg per ciascuna tesi, saranno realizzate presso la Cantina GRASPO a Soave (Verona), seguendo protocolli che minimizzano l’intervento tecnologico.
Il percorso si avvarrà di collaborazioni scientifiche di alto livello come quella dell’Università di Pisa che, con il professor Claudio D’Onofrio seguirà le analisi meteo e quelle aromatiche. L’Università di Firenze, invece, con il professor Sandro Conticelli si occuperò della caratterizzazione geologica dei terreni e analisi isotopiche. Infine, un gruppo di pedologi per la definizione dei profili pedologici dei suoli.
«Il progetto mira – conclude Ventimiglia – non solo a consolidare la conoscenza scientifica del Ciliegiolo, ma anche a rafforzarne il posizionamento culturale e comunicativo: un vitigno che parla di territori, che si adatta a diversi metodi di vinificazione senza perdere personalità, e che conquista i consumatori grazie alla sua freschezza e alla sua intrigante originalità».
Un lavoro che mette al centro tre elementi inscindibili – vitigno, ambiente, uomo – per raccontare e valorizzare un vino unico e irripetibile.
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