Tra le colline di origine vulcanica che circondano l’antico borgo di Soave, là dove la terra nera racconta di oceani scomparsi e vigneti secolari, sorge Suavia. Un luogo dove l’arte del vino si intreccia con la memoria, e dove le sorelle Tessari – Alessandra, Meri e Valentina – custodiscono con passione l’identità di una cantina che è, prima di tutto, casa. È qui che il tempo si dilata, si ascolta, si assaggia. Ed è qui che prende vita l’esperienza enoturistica firmata Suavia: un invito a entrare nel cuore vivo del Soave Classico, a scoprire un territorio che parla attraverso i suoi vini, le sue voci, le sue colline.
A Fittà, il punto più alto della denominazione, l’azienda accoglie ogni giorno – su prenotazione e con l’esclusione della domenica – appassionati e viaggiatori del gusto per degustazioni guidate direttamente dalle sorelle Tessari. Un momento intimo, senza mediazioni, dove ogni calice diventa racconto, ogni vino una chiave d’accesso a un patrimonio di cultura, geologia e biodiversità. Si assaggiano i grandi bianchi di Suavia – dal Monte Carbonare al Massifitti, dall’Opera Semplice al Soave Classico – immersi nel paesaggio che li ha generati, avvolti dal silenzio operoso della cantina e dalla narrazione esperta di chi ogni giorno vive quelle vigne e quella terra.
Ma l’esperienza a Suavia è anche un punto di partenza: perché il territorio del Soave Classico non si limita alla bottiglia, ma si estende lungo sentieri, borghi, castelli e storie millenarie . Per chi ama unire il vino al movimento e al respiro della natura, è possibile esplorare le colline in sella a una ebike , lungo percorsi adatti a tutti ma capacità di regalare scorci indimenticabili. Due gli itinerari consigliati: La Vecia Via della Lana , un tragitto che attraversa pascoli, boschi e antiche contrade, riscoprendo l’antico cammino dei mercanti di lana; e I 10 Capitelli , un sentiero ad anello punteggiato da cappelle votive e filari che si perdono all’orizzonte, ideale per immergersi nella spiritualità del paesaggio e nella quiete delle sue geometrie rurali.
A pochi minuti dalla cantina, il Castello Scaligero di Soave attende i visitatori con le sue torri merlate e le mura che abbracciano il borgo antico. Da qui, una passeggiata nel centro storico di Soave diventa un viaggio nel tempo: tra botteghe artigiane, architetture medievali e profumi di forni e osterie, si respira ancora l’anima autentica del paese da cui tutto ha avuto inizio.
Per chi coltiva la passione per la geologia e l’archeologia, un’ulteriore tappa da non perdere è il Museo dei Fossili di Bolca , scrigno straordinario che conserva reperti di pesci, piante e creature marine vissute oltre cinquanta milioni di anni fa in un oceano tropicale. Un luogo in cui la terra racconta il suo passato remoto con la stessa forza con cui oggi nutre le viti di Suavia.
Infine, per chi desidera vivere il territorio con lentezza e intensità, è possibile regalarsi un’esperienza equestre tra i vigneti di Soave, lasciandosi cullare dal passo del cavallo attraverso filari ordinati, saliscendi e profili collinari scolpiti dal lavoro dell’uomo e dalla natura. Un’occasione rara per connettersi in modo profondo con il paesaggio, osservandolo da una prospettiva antica e silenziosa.
Accoglienza, racconto, territorio: l’enoturismo di Suavia è un’esperienza che parte da un calice, ma si espande come un’eco, toccando corde profonde e offrendo a chi arriva la possibilità di vivere il Soave Classico nella sua forma più autentica. In ogni visita, in ogni sorso, si ritrova quel senso di appartenenza che da generazioni guida le scelte della famiglia Tessari. E ogni incontro diventa, naturalmente, il punto d’inizio di un legame.
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