Arte in bottiglia per ricordare e non dimenticare Nel gennaio 1968 la Sicilia occidentale venne devastata da un terremoto che raggiunse i 6,4° della scala Richter. L’evento viene ricordato come “terremoto del Belice” e tra i 14 centri siciliani colpiti dal sisma troviamo Gibellina. Oltre cinquant’anni dopo, a ricordare quella terribile tragedia è il genio creativo di Alberto Burri che fa emergere un vasto museo a cielo aperto che si fa tutt’uno col paesaggio. Ottantasei mila metri quadrati ricoprono quella che una volta era Gibellina. A guardarlo dall’alto, il Cretto assomiglia a un leggero ‘lenzuolo funebre’, come scrive Massimo Recalcati in ‘Alberto Burri. Il Grande Cretto di Gibellina’, edito da Magonza. Rappresentare il territorio di Gibellina, un luogo di rilevanza nazionale e internazionale per l’arte contemporanea, attraverso la creatività delle etichette delle bottiglie. Questo l’obiettivo di Opificio Gibellina, un nuovo Progetto creato da Tenute Orestiadi con la direzione di Stefano Pizzi, responsabile delle relazioni…
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