Viticoltori di San Donato in Poggio “Il futuro in un tratto di storia” 

All’Enoluogo di Milano si è svolta una degustazione unica che è riuscita a fermare il tempo in ben 17 calici che hanno raccontato un terroir ben preciso.

Il territorio del Chianti Classico è suddiviso in 11 aree specifiche chiamate Unità Geografiche Aggiuntive, o più semplicemente UGA. Un progetto che mira a

Indicare in etichetta il nome di aree omogenee. Queste aree sono state individuate a seguito di un lungo percorso, maturato all’interno del Consorzio, che ha visto l’approvazione a larghissima maggioranza dell’Assemblea dei Soci nel giugno 2021.

Tra queste 11 UGA troviamo San Donato in Poggio i cui produttori si sono riuniti nell’Associazione dei Viticoltori di San Donato in Poggio nel 2018 per valorizzare l’identità di questo territorio e diffonderne la conoscenza.

Proprio per questo scopo hanno organizzato una degustazione verticale di 17 Chianti Classico (dal 2015 al 2022) guidata da Alessandro Torcoli, direttore di Civiltà del bere, insieme a Nicolas Caramelli di Fattoria La Ripa in rappresentanza dell’Associazione. Presente anche la Presidente, Natascia Rossini di Podere La Cappella.

San Donato in Poggio Chianti Classico

Il territorio di San Donato in Poggio è racchiuso nell’area del Chianti Classico, compresa all’interno dei confini del comune fiorentino di Barberino Tavarnelle, che rappresenta il versante più occidentale, e Poggibonsi, in provincia di Siena.

La geologia di questa zona è piuttosto varia ma al tempo stesso condivide una comune orogenesi. Il sollevamento delle colline del Chianti, dovuto essenzialmente alla spinta verso l’alto da parte della piattaforma ligure infiltratasi da nord ovest sotto la piattaforma toscana, è particolarmente evidente in questa zona che si trova proprio nel punto di contatto delle due piattaforme.

La successiva naturale azione delle frane di pendio i cui detriti, nel processo di sollevamento, sono scivolati e stratificati negli adiacenti bacini marini, ha formato delle masse di sedimenti tra cui tipici il “Flysch” (una successione alternata e friabile di più tipi litologici,) ed il “Galestro” (scisti argillosi policromi).

Nicolas Caramelli e Alessandro Torcoli

Qua e là affiorano calcari marnosi più compatti (Alberese, tipico della piattaforma toscana) alternati a volte a sabbie e arenarie stratificate. Lo scorrimento delle due piattaforme ha determinato nella superficie di contatto la formazione di argille blu che impediscono la perdita di acqua negli strati profondi creando una disponibilità naturale molto utile in stagioni siccitose evitando un eccesso di stress idrico. Talvolta lo strato argilloso affiora in vene superficiali che danno origini a sorgenti alimentate tutto l’anno. Queste faglie regalano suoli unici e lo dimostra il fatto che i vigneti storici si trovino proprio su queste formazioni geologiche. 

Le colline, al confine con Castellina in Chianti, che vanno da est verso sud creano un arco in direzione sud-ovest, come in un abbraccio dove i venti di maestrale (che giungono dal mar Tirreno attraverso il corridoio naturale del Monte Serra) ne influenzano in modo determinante il clima. Qui gli inverni sono  miti, le estati fresche e ventilate e le maturazioni tendono ad essere più lente. Il risultato sono vini di grande finezza ed eleganza con tannini più morbidi ed un’acidità equilibrata.

“Il carattere dei vini – spiega Nicolas Caramelli di Fattoria La Ripa- sono un’espressione di suolo, clima,  persone, ma anche delle scelte dell’enologo”

San Donato in Poggio

Il Sangiovese, vitigno principe, può essere usato in purezza o in blend con altri vitigni a bacca rossa fino ad un massimo del 20%. I vitigni che possono contribuire al blend devono essere iscritti al registro nazionale delle varietà di vite del MIPAAF autorizzati dalla Regione Toscana, a partire da quelli autoctoni, come Canaiolo Nero, Ciliegiolo, Colorino, Fogliatonda, Malvasia Nera, Mammolo, Pugnitello, ma anche i principali vitigni internazionali, ad esempio Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Merlot, Syrah.

Alessandro Torcoli e Laura Bianchi

Vini in Degustazione dal 2022 fino al 2009

Le Filigare 2022 influenzato dalle brezze marine regala profumi speziati e balsamici, ginepro chiodi di garofano; in bocca è fresco con tannini irruenti per la loro gioventù.

Isole e Olena 2021 frutto maturo, spezie dolci, ciliegia matura, fresco, minerale, elegante e sartoriale.

Poggio al Sole 2021 vino bio e vegano. Note cupe, scure, durone, prugna, cassis, finocchietto selvatico, erbe aromatiche, un vino gentile.

Casa Sola 2020 succo di amarena, cranberry, floreale secco, anice, tannino avvolgente e piacevole, ingentilito dalla presenza dei vitigni internazionali( Cabernet Sauvignon e Merlot)

Fattoria Cerbaia 2020 intrigante, estremamente piacevole, frutto scuro, cacao, liquirizia, bel volume in bocca, lunghezza e profondità esaltata dalla piccola percentuale di Merlot

Fattoria la Ripa 2020 solo cemento, agrume, arancia sanguinella, ciliegia, frutti di rovo neri, macchia mediterranea, sottile, elegante, minerale e fresco, di grande piacevolezza.

Torcilacqua 2019 balsamico, frutta nera, acai, carruba, sottobosco e terziario, noci di cola, fresco, bella trama tannica, finale piacevolmente ammandorlato.

Quercia al Poggio 2018 colore lucente, floreale, gelso, fresco, erbe aromatiche, tocchi fumè e vanigliati, buona acidità e bella trama tannica, un vino che si esprime al meglio sui lunghi periodi.

Castello della Paneretta 2016 frutta matura, note di evoluzione, legni orientali, sambuco, fresco, leggiadro ed elegante in perfetto equilibrio. Un calice che dimostra come questi vini regalino emozioni con il passare del tempo.

Castello Di Monsanto 2016 grande estrazione, note cupe, quasi misteriose, frutta rossa, balsamico, tannini maturi e smussati, bellissima freschezza e dolcezza.

Cinciano 2016 al confine con Siena regala note più ferrose, variatale che esprime tutto il carattere del Sangiovese, fresco e minerale, con tannini levigati.

Le Masse 2016 vino biodinamico, ottenuto da vecchie vigne, tannini vigorosi, materico; un Chianti Classico vecchio stile, ma sempre affascinante.

Fattoria Montecchio 2016 balsamico, bacche nere e rosse, note di ginepro, genziana, cuoio, sfumature terrose e tufacee. Un vino di carattere che esprime tutto il varietale del Sangiovese.

Il Poggiolino 2016 terziari in primo piano, liquirizia, radice di genziana, cacao, sorso equilibrato e piacevole.

Casa Emma 2015 un vino che rispecchia una bellissima annata in perfetto equilibrio, fresco, agrumato, succoso e minerale, trama tannica ben presente di grande eleganza.

Podere La Cappella 2015 succoso, frutti neri, violetta candita, morbido, equilibrato, avvolgente, con una bella freschezza.

Fattoria Ormanni 2009 profumi intensi, note fruttate, visciola, prugnolo,  morbido ed equilibrato,  sottile, elegante, di grande equilibrio e raffinato. Un vino che regala grandi emozioni ad ogni sorso e che si apre piano piano nel bicchiere svelando così tutto il suo potenziale

Viticoltori di San Donato in Poggio

Ricordiamo che la 2015 e la 2019 sono state due annate da 5 stelle e la 2016 4 stelle e 1/2. Vini che regalano grandi emozioni sul lungo periodo. Il motto dei Viticoltori di San Donato in Poggio è “Liberi come un albero, uniti come una foresta. Unicità nel Chianti Classico”

Write A Comment