Donne del Vino fuori Expo in Oltrepò

Please Add Photos
to your Gallery

Il 9 luglio presso La Locanda dei Beccaria di Luisa Ghioni ha avuto luogo la serata Fuori Expo delle Donne del Vino di Lombardia in Oltrepò Pavese.IMG_2385

Prima di entrare nel vivo della serata ricordiamo che il ristorante, gestito da Luisa e dal marito Franco Casella, è situato in uno degli edifici storici più importanti della Valle Versa, in quella che fu la prima Cantina Sociale di tutto l’Oltrepò. La locanda nasce dalla passione per la cucina e per il vino che ha accompagnato tutta la vita dei proprietari ed è il coronamento, di un sogno a lungo accarezzato, di poter finalmente condividere con amici e ospiti le esperienze accumulate dietro ai fornelli e in cantina.

Torniamo alla serata innovativa per quanto riguarda l’uso “italiano”, ma già consolidato all’estero. Accanto a una cena dal menù prestabilito c’è stata la possibilità di poter assaggiare più di 50 vini messi a disposizione dalle socie produttrici. Un vero spettacolo e gioco di abbinamenti. Il sommelier del ristorante proponeva il suo abbinamento ma ogni commensale poteva sbizzarrirsi e seguire il proprio istinto.

Presenti in sala tre produttrici, due dell’Oltrepò, per fare gli onori di casa, Laura Boatti dell’Azienda Monsupello, Giovannella Fugazza, dell’Azienda Castello di Luzzano, e Giovanna Prandini, produttrice e Delegata Regione Lombardia, dell’Azienda Perla del Garda.

La serata è iniziata con una serie di aperitivi accompagnati a grande richiesta da due tipologie di Prosecchi della storica Azienda Astoria, ma vista la sede dell’evento cIMG_2374ome non provare due “bollicine” dell’Oltrepò?

MAGOT magia di Pinot, Pinot Nero 100% vinificato in bianco, di Castello di Luzzano. Magia dell’uva e della cantina, magia del perfetto risultato. Da qui il nome MAGOT, naMAG-ìa con pin-OT, il nome dell’uva. Ma Magot è anche il nome di piccole, sorridenti statuette portafortuna del 1600 vestite in modo sempre diverso e stravagante. E Magot, con la “T” finale pronunciata, è anche il nome dato dai piacentini ai pavesi quando li vogliono un pò canzonare. Infine l’etichetta è un disegno a tempera di Giovannella Fugazza del 2007. Il vino si presenta di un color giallo paglierino chiaro con riflessi rosati; profumo intenso, fragrante e floreale e gusto fresco, sapido e ben equilibrato

Monsupello Brut, Pinot nero 100% Metodo Classico. Color giallo paglierino con riflessi verdolini; perlage fine e molto persistente; profumo mediamente evoluto, fine ed elegante con note di crosta di pane e cassis. In bocca è piacevole, morbido con una buona persistenza aromatica.

Che altro dire, la serata è proseguita continuando a giocare con gli abbinamenti, dei vari vini a disposizione, con i fantastici piatti creati da Franco.

I Germogli Rosa, Pinot Nero 90% e Chardonnay 10%. L’anno del debutto de “I Germogli” è stato il 1982 ed è stata la grande novità dell’Oltrepò Pavese diventando un classico della ristorazione. Color rosa limpido e brillante e un bouquet intenso e persistente, fruttato, con piacevoli sentori di ribes e rosa. Al gusto è morbido, sapido, armonico e dotato di una buona freschezza.

Perla, dell’Azienda Perla del Garda, all’esame olfattivo è delicato con note floreali e minerali, con piccoli cenni di erbe aromatiche; un vino da pronta beva che esprime il meglio in abbinamento cibo-vino;

Lugana Riserva Sergio Zenato, 100% Trebbiano di Lugana. Nel 1993 Sergio fu il primo a comprendere le enormi potenzialità del vitigno “Trebbiano di Lugana”. La fermentazione avviene per circa il 70% in botti di rovere e tonneaux e per il 30% in acciaio; segue un affinamento per circa 6 mesi in botti e tonneaux. Il prodotto è interessante, complesso, ma duttile, caratteristiche che lo rendono abbinabile in varie occasioni senza mai tradire.

Madonna della Scoperta, Trebbiano di Lugana Superiore, dell’Azienda Perla del Garda, un bouquet che ci regala note di vaniglia, frutta a polpa gialla e un tocco di mineralità e sapidità, impronta tipica del terreno. Un vino importante che dà grandi soddisfazioni ad ogni sorso.

Chianti Gran Selezione, Castello di Quercieto, un Sangiovese in tutta la sua eleganza, tannini vellutati e un frutto che vira poi su note terziarie. Della stessa azienda troviamo il QueRceto Romantic, un vino, nato dall’incontro di tre uve, Petit Verdot, Merlot e Syrah,
provenienti da 3 vigne diverse piantate tutte nel 2003, che vuole celebrare uno speciale evento della mitologia. Un vino ancora indomato a causa della sua giovane età, ma che di sicuro regalerà grandi piaceri nel giro di qualche anno.

Merloblù, 100% Merlot. Il nome “Merloblù” s’ispira ad uno degli elementi architettonici che caratterizzano la parte est del Castello di Luzzano. Il “merlo” è l’antica decorazione che si eleva in cima alle mura allo scopo di dare riparo ai difensori. Un nto dall’unione della parolaaso che rimanda subito al varietale del vitigno. Sapore morbido, vellutato e persistente. Non subisce nessun passaggio in legno per lasciare il vino il più possibile inalterato.IMG_2383

TangoWINE, Cabernet Sauvignon in purezza. TangoWINE ha avuto il suo debutto a Vinitaly nel 2014. TANGO WINE è il nome d’arte di Laura Boatti, ballerina insegnante di Tango Argentino, passione tramandata dal padre Carlo, anch’esso soprannominato dagli amici “Tango”. Colore rosso rubino intenso e brillante. Profumo etereo, con leggere note fruttate di piccoli frutti a bacca nera dove spicca il mirtillo completate da note speziate dolci e di pepe nero. Piacevolmente morbido, caratterizzato da un’equilibrata freschezza e una buona persistenza gusto olfattiva.

Passito Le Cime, Garganega 50% e Moscato giallo 50%, dell’Azienda Ricchi. Questo vino è ottenuto dalla selezione di grappoli di Moscato e Garganega lasciati lentamente appassire per circa 90 giorni in piccole cassettine in fruttai. Il vino poi sosta in affinamento per 15/20 mesi in piccole botti di rovere di media tostatura. Color giallo dorato profondo; all’esame olfattivo è complesso, con sentori dolci di uva passa, fichi secchi e confettura di pesca e albicocca. Perfettamente equilibrato tra dolcezza, acidità e morbidezza; al gusto, infine, regala note calde e avvolgenti.

Questi i vini serviti e scelti al nostro tavolo, ma altri vini sono stati aperti dagli altri commensali. I piatti, non penso, abbiano bisogno di alcun commento, le foto parlano da sole. Un gioco unico e variegato che una volta provato crea una goliardica “dipendenza”, quindi non resta che darci appuntamento ad un altro evento sempre sotto il segno delle Donne del Vino!!!

 

IMG_2368
Aperture: 2.2
Camera: iPhone 6 Plus
Iso: 100
Orientation: 1
« di 9 »
No Comments Yet

Leave a Reply