L’arte di vedere oltre la botte

Simone Russo, classe 1979, proviene da generazioni di bottai; una tradizione di famiglia, possiamo dire, che inizia dal bis nonno, per poi passare al nonno, al padre ed infine a Simone.

Nato e cresciuto tra botti, doghe e cerchi, si occupa, principalmente di riparazione e rigenerazione di botti in legno. Una lavorazione che consiste nell’asportare circa 2 o 3 mm del primo legno usurato dal lungo contatto con il vino che non lo rende più idoneo allo scambio di ossigeno, caratteristica tanto apprezzata nell’evoluzione del nettare di Bacco. Non tutti sanno, che dopo il III o IV passaggio i pori del legno si ostruiscono impedendo qualsiasi cessione al vino compreso il tanto amato aroma di vaniglia. Rigenerando la botte la traspirazione diventa di nuovo possibile ritornando così come nuova e riuscendo a regalare al vino tutti quei profumi tipici dell’affinamento in legno.

Rigenerare le botti ha un doppio vantaggio sia economico, perché il costo è inferiore a quello dell’acquisto di una nuova, sia qualitativo perché il vino evolverà a contatto con un materiale non inerte, infatti, le botti di una certa grandezza si cambiano con meno frequenza, a causa degli alti costi.

Il tutto viene fatto a livello artigianale e senza aiuto delle macchine computerizzate; uno dei pochissimi artigiani ancora rimasti, in tutta Italia , che svolge questo antico mestiere come una volta. Oltre all’arte del bottaio Simone ha nozioni di faleinfanziagnameria, come si può vedere dalle varie foto.

L’Azienda di famiglia si trova ad Asti, in Piemonte, una tra le Regioni vitivinicole più importanti d’Italia. Forse un segno del destino o forse un puro caso, ma qui Simone cresce giocando tra doghe in stagionatura e piccole botti. L’amore per il legno, sostanza viva e poliedrica, cresce insieme a lui. Costruisce e rigenera botti, dalla classica quercia al castagno, all’acacia e al ciliegio, un tempo dimenticati ora tornati in auge, grazie alla voglia di cambiamento e sperimentazione.

Crescendo tra questi contenitori, di varie forme e dimensioni, con il tempo fantasia e creatività hanno dato origine ai primi mobili ricavati dalle botti e ora sta dando libero sfogo alle sue idee. Tra i suoi lavori troviamo: tavolini, botti contenitori e tra le realizzazioni più particolari delle stupende poltroncine ricavate sempre dalle botti. Prodotti particolarissimi ancora poco conosciuti tra il pubblico e i wine lovers, ma la soddisfazione personale non ha prezzo, vendere è ancora difficile, ci confida Simone.

Realizza su ordinazione qualsiasi cosa purché sia in legno, ma non si limita a dare una nuova vita alle botti, costruisce anche case su due piani o sugli alberi. Alla domanda: qual è il tuo pezzo del cuore lui risponde candidamente “tutto quello che faccio , quando lo vendo, vendo un pezzo del mio cuore , perché amo il legno e ogni opera che esce dalle mie mani, per me è come un figlio ”.

Che cosa si può aggiungere…per un amante del vino poter degustare questo prodotto comodamente seduto in un salottino, ottenuto da ex botti di affinamento, non ha prezzo!

Per il momento possiamo ammirare i suoi lavori sulla sua pagina Facebook e in caso contattarlo per avere informazioni o per qualsiasi richiesta.

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