Una nuova immagine per il Rigoloccio

Al Rigoloccio è tempo di grandi novità; l’azienda vinicola maremmana, produttrice del Merlot Abundantia, lancia il nuovo logo e rinnova completamente anche la grafica del sito internet e delle etichette. La brand image, essenziale e moderna, esprime perfettamente la ricerca assoluta di autenticità e di eccellenza qualitativa che da sempre caratterizza il marchio toscano. Il legame con la terra è il punto di partenza di ogni scelta aziendale. I 23 ettari di proprietà si trovano a Gavorrano, in provincia di Grosseto. Le Colline Metallifere, ricche di metalli di tipo ferroso, conferiscono ai vini un’inconfondibile impronta gustativa.

Il nuovo logo tematizza la centralità dei vigneti attraverso un’elegante stilizzazione dei filari richiamando al tempo stesso anche la pirite, il minerale estratto nelle antiche miniere della zona. Il colore rosso rimanda, invece, alleuve a bacca scura che contraddistinguono la produzione del Rigoloccio: Merlot, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, ma anche Petit Verdot e Alicante da cui nascono raffinati tagli bordolesi.

Vigne_Rigoloccio
Vigne_Rigoloccio
Il restyling delle etichette

Ma la vera novità riguarda il restyling del packaging e in particolare delle etichette. Ogni grande vino è un’opera d’arte e il suo contenitore deve essere all’altezza del contenuto. Da qui l’idea di commissionare il progetto all’artista russa Tamara Meskhi, che ha creato una serie di disegni dall’inconfondibile stile geometrico, con raffinati giochi di linee in bianco e nero.

Il vino top di gamma, ovvero il Merlot Abundantia Maremma Toscana Doc, è impreziosito da un intreccio di linee e piccoli cerchi, mentre l’etichetta del Cabernet Elegantia Maremma Toscana Doc i tratti sembrano formare degli scudi sovrapposti.

Bottiglie_Rigoloccio
Bottiglie_Rigoloccio
About Rigoloccio

Creare una grande realtà vinicola e un traino per l’economia locale, proprio come l’antica miniera Rigoloccio lo era stata per l’industria mineraria. L’avventura del Rigoloccio nasce così, come il sogno di due amici maremmani DOC, che nel 2002 acquistano i 23 ettari di terreni ai piedi del Monte Calvo e del borgo di Gavorrano. Sughere maestose e ulivi secolari fanno da contorno a 9 ettari da destinare a vigneto, e qui, la scelta è da subito audace: impiantare vitigni bordolesi, di respiro internazionale, ma con tutto il temperamento dei Supertuscan. A prendere in mano il progetto sono l’agronomo Pierre Marie Guillaume e l’enologo Fabrizio Moltard, che intuisce le potenzialità del territorio puntando su varietà d’Oltralpe. Scelta che si rivela vincente, portando in brevissimo tempo il Rigoloccio a diventare fra le aziende più rappresentative del Consorzio dei Vini della Maremma, come testimoniano premi e riconoscimenti ottenuti a livello nazionale.

Nel 2017, Rigoloccio vive una rivoluzione radicale, con un cambio di proprietà che dà il via a un profondo rinnovamento strutturale che coinvolge ogni suo singolo aspetto, da quello architettonico a quello dei processi di lavorazione e dell’organizzazione aziendale. I primi segni di questo nuovo corso intrapreso sono già visibili all’arrivo, con il particolarissimo muro di recinzione che corre parallelamente alla storica Strada Provinciale Gavorranese, e che ha esso stesso una storia da raccontare: i sassi ingabbiati da tondini di ferro e lastre di corten sono intervallati da elementi in legno, che altro non sono che vecchie traversine ferroviarie. Ma a trasformare radicalmente l’immagine del brand è il progetto della cantina e dell’annessa sala degustazioni, firmato dall’architetto Massimiliano Agostoni, rivisitazione in chiave contemporanea del più classico country style.

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