Un nome con un significato tanto semplice quanto profondo, un Io, la famiglia, e un lei, che si fa di volta in volta vite, varietà, terra, appartenenza a un luogo, accoglienza: ecco Iolei. Una realtà giovane e dinamica fatta di mani, di volti, di amore per un territorio e per la vigna e per i suoi frutti che il lavoro dell’uomo trasforma in vino.
L’azienda nasce nel 2015 a Oliena (Nuoro), nel cuore di una delle zone più vocate per la produzione del Cannonau di Sardegna, qui troviamo la sottozona del Nepente di Oliena.
L’enologo è Antonio Puddu che con la moglie Simona e le sorelle Chiara e Sara, sostenuti da mamma Luisella e papà Salvatore, coltivano con amore 8 ettari, 4 di proprietà, in cui si trovano i vigneti più vecchi, e 4 in gestione.
Cannonau di Sardegna sottozona del Nepente di Oliena
Partiamo dal vitigno: il Cannonau è una cultivar a bacca nera autoctona della Sardegna, il più diffuso sull’isola, da cui si ottengono vini rossi e rosati, noti per la loro intensità e complessità. È un vitigno versatile, capace non solo di adattarsi a diversi terroir, ma anche di interpretarli regalando vini con note fruttate, speziate e dotati di buona struttura.
Nepente è il nome che Gabriele D’Annunzio diede al vino rosso di Oliena, in Sardegna, celebre per le sue capacità quasi miracolose di togliere il dolore e la tristezza, ispirato all’omonimo nettare greco. Nepente deriva dal greco ne, non, e penthos, tristezza, ovvero nessuna tristezza. Un nome preso dall’Odissea dove Omero chiama Nepente la bevanda offerta da Elena di Troia al marito Menelao, al fine di curare la sua tristezza. Prima di allora questo vino era conosciuto semplicemente come su vinu de Uliana, il vino di Oliena.
L’azienda è situata proprio nel cuore della produzione del Nepente e si fa interprete delle parole di D’Annunzio e del Cannonau, che nella sottozona oliense esprime caratteristiche uniche.
Iolei Cannonau di Sardegna Doc 2023: Iolei è il primogenito dell’azienda nato nel 2015 con solo 200 bottiglie tutte vendute durante la manifestazione “cortes apertas” di quell’anno. Iolei porta raffigurato in etichetta un dipinto di Sara Bachman, dove è raffigurata una delle amiche di Freya con indosso il costume tradizionale di Oliena. Un Cannonau in purezza, semplice, diretto, estremamente piacevole, ma non per nulla scontato. Vendemmia manuale, nella prima decade di ottobre, e accurata selezione delle uve. Nel calice rosso rubino, al naso fresche note fruttate, ciliegia, melograno, alloro fresco, bacche di mirto, chiodi di garofano e pepe, tipica del vitigno di queste zone. Un vino con una piacevolissima beva che con i suoi tannini delicati dà la possibilità di giocare con le temperature di servizio oltre a renderlo un vino da abbinare anche al pesce.
Vostè Nepente di Oliena Cannonau di Sardegna DOC 2024: equivalente all’allocutivo di cortesia “voi” in lingua sarda. Un segno di rispetto e riverenza nei confronti del Nepente. In etichetta è raffigurato Gabriele D’Annunzio, uno dei primi ad aver elogiato il Nepente. Il disegno è un’opera digitale. I vigneti del Vosté si trovano nelle campagne di Oliena e si contraddistinguono per un impianto ad alberello con potatura a cordone speronato su suoli di disfacimento granitico, che regalano al vino quelle caratteristiche minerali ben riconoscibili. Inoltre, il particolare microclima dell’agro di Oliena, assolato durante il giorno e fresco alla sera, con le brezze che dal golfo di Orosei riescono ad incunearsi nelle vallate giungendo sino alle pendici del Corrasi, queste belle escursioni termiche vanno ad enfatizzare i profumi. Le uve giungono a maturazione prima rispetto ad altre zone del nuorese, tra la metà di settembre ed i primi giorni di ottobre. La raccolta è sempre manuale, trasportate in cantina inizia la vinificazione: pigiatura dei grappoli e macerazione delle vinacce nel mosto per una decina di giorni. La fermentazione alcolica è condotta in contenitori di acciaio inox a temperatura controllata, così come la maturazione, condotta per qualche mese in ambiente inerte in maniera tale da conservare inalterato il profilo fruttato e territoriale di questo vino. Al naso ritornano le sensazioni fruttate, visciola, marasca, melagrana, prugne disidratate, e note floreali, viola e ciclamino, con un tocco speziato di pepe Sichuan, nel sottofondo si percepiscono le erbe aromatiche timo, lentisco, ginepro e ancora grafite e sfumature dolci. Il sorso sorprende per leggerezza, una verticalità che poi si apre in maniera orizzontale per mostrarsi morbido e sapido, vibrante e dotato di una buona persistenza.
Liju Nepente di Oliena senza solfiti aggiunti 2024 Cannonau di Sardegna DOC L’illustrazione in etichetta è opera di Francesca Ballarini. Meticolosa selezione delle migliori uve, raccolte manualmente in piccole cassette nelle colline sarde. Una volta in cantina, l’uva viene sottoposta a una macerazione pre fermentativa a freddo per un colore più deciso, seguita da una lavorazione differenziata: l’80% viene pigiato e diraspato, mentre il restante 20% è lavorato a grappolo intero, preservando così l’integrità aromatica. La fermentazione avviene in moderni serbatoi d’acciaio a temperatura controllata, seguita da una fermentazione malolattica che ne affina il gusto. L’affinamento sulle fecce fini per otto mesi conferisce complessità e profondità. Color rosso rubino intenso, con bouquet ricco, oltre alle classiche note fruttate, di frutta rossa, troviamo pennellate floreali, poi piccoli frutti di rovo, mirtilli selvatici, prugnolo, prugna e ciliegia sotto spirito. Al palato si rivela armonico ed equilibrato, con un finale piacevolmente morbido che lascia una sensazione gradevole.
Hospes Nepente di Oliena Cannonau di Sardegna Riserva Doc 2022
In etichetta troviamo il Vate che nel maggio del 1882 fu ospite – da qui il nome del vino, hospes – insieme ad Edoardo Scarfoglio e Cesare Pascarella di una famiglia di Oliena, durante il loro viaggio in Sardegna: «Eravamo clerici vagantes per un selvatico maggio di Sardegna, io, Edoardo Scarfoglio e Cesare Pascarella, or è gran tempo, quando giungemmo nella patria del rimatore Raimondo Congiu piena di pastori e di tessitrici, ricca d’olio e di miele, ospitale tra i Sepolcri dei Giganti e le Case delle Fate. Subito i maggiorenti del popolo ci vennero incontro su la via come a ospiti ignoti; e ciascuno volle farci gli onori della sua soglia, a gara.»
Di questa esperienza il poeta serbò per sempre il ricordo, e nel 1909, durante uno scambio epistolare con il giornalista tedesco Hans Barth, grande conoscitore dei vini italiani, scrisse:
«Non conoscete il Nepente di Oliena neppure per fama? Ahi lasso! Io son certo che, se ne beveste un sorso, non vorreste mai più partirvi dall’ombra delle candide rupi, e scegliereste per vostro eremo una di quelle cellette scarpellate nel macigno che i sardi chiamano Domos de janas, per quivi spugnosamente vivere in estasi fra caratello e quarteruolo.»
Un vino caro alla cantina, prodotto esclusivamente da uve cannonau dei vigneti di proprietà allevati ad alberello che affondano le radici su suoli prodotti dallo sfaldamento dei graniti. Un suolo capace di assicurare mineralità e freschezza ai mosti, che si integra a sapidità, personalità regalando longevità. Il clima, contraddistinto da giornate assolate e da discrete escursioni termiche produce acini integri e bucce ricche d’aroma.
Le uve, giunte a perfetta maturazione tecnologica, fenolica e aromatica, vengono vendemmiate a mano. Segue una fermentazione a temperatura controllata in acciaio, dove sosta per i primi mesi. Successivamente prosegue il suo affinamento in tonneaux di rovere francese a grana fine da 700 litri per 18 mesi.
Un vino rosso granato con una bella trama colorante. Un naso variegato e varietale, le note speziate si intrecciano a quelle fruttate in un gioco di sensazioni che rendono il bouquet intrigante. La frutta scura, mora, prugna, mirtillo, viene esaltata da note speziate e pepate a cui si vanno ad aggiungere quelle di tabacco biondo, cannella e macis ricordi balsamici di sottobosco ed un tocco di cuoio. Il sorso è avvolgente e polposo, ricco di estratto, ma bilanciato da una piacevole freschezza e mineralità, il tannino è elegante e ben presente. Un calice che sa appagare e mettere d’accordo esperti e wine lover con la sua schiettezza ed integrità.
Esperienze in cantina
La cantina propone tre esperienze, tutte della durata di circa un’ora:
L’Essenziale: l’esperienza comprende la visita della cantina e l’assaggio di tre vini: Majga Vermentino di Sardegna Doc, Juntos Nepente di Oliena Rosato e Iolei Cannonau di Sardegna Doc, accompagnati da pane carasau e olio extravergine d’oliva sardo.
La Sfida – Convenzionale vs Senza solfiti aggiunti: questa degustazione mostra due modi di interpretare la stessa uva, uno più classico e l’altro più istintivo. Oltre alla visita, il pacchetto offre la degustazione di Majga Vermentino di Sardegna Doc e della sua versione non filtrata e senza solfiti aggiunti, seguita da Vostè Nepente di Oliena Cannonau di Sardegna Doc e da Liju Nepente di Oliena Cannonau di Sardegna Doc senza solfiti aggiunti. In abbinamento ai vini, un tagliere di salumi e formaggi locali e pane carasau.
La Selezione dell’Enologo: per chi vuole scoprire le etichette più prestigiose di Iolei. In assaggio Majga Vermentino diSardegna Doc non filtrato e senza solfiti aggiunti, Vostè Nepente di Oliena, Hospes Nepente di Oliena Riserva Doc e il passito Pititeri, accompagnati da pane carasau, formaggi e salumi locali e dolci tipici sardi.
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