E’ andata in onda martedì 25 novembre alle ore 22.10, in prima visione su Rai Storia, la puntata di “Che magnifica impresa – Italia in bottiglia” che tra i protagonisti vede José Rallo di Donnafugata, figura di riferimento del vino italiano e voce autorevole della sua evoluzione contemporanea. L’intervista, condotta dal direttore Mario Sechi, pone al centro l’esperienza di una donna che ha saputo interpretare il vino non soltanto come prodotto, ma come sintesi tra impresa, creatività e patrimonio familiare.
Nelle sue parole emerge una prospettiva originale e profondamente femminile, capace di intrecciare visione manageriale e sensibilità narrativa. José Rallo ripercorre le tappe dell’azienda di famiglia, Donnafugata, una realtà che ha scelto fin dagli esordi di puntare alla qualità e di comunicare il vino attraverso il dialogo con l’arte: le etichette d’autore, i progetti musicali, i richiami alla letteratura siciliana, tutti elementi che hanno contribuito a costruire un immaginario riconoscibile e un modo nuovo di parlare di territori e vitigni. Un percorso che ha aperto strade, anticipato linguaggi e dato valore alla dimensione emozionale del vino italiano.
L’intervista esplora anche la storia generazionale dell’impresa, fondata su un equilibrio tra continuità e innovazione: un modello familiare che ha saputo interpretare la tradizione come risorsa dinamica, proiettandola verso i temi dell’identità vitivinicola, della ricerca costante della qualità e della sostenibilità.
La puntata si arricchisce di una coralità di contributi; oltre ad un servizio sulla storica famiglia del vino Antinori, tra le voci presenti anche quella del prof. Attilio Scienza, tra i massimi esperti italiani di viticoltura, capace di illuminare il rapporto millenario tra territorio, genetica delle varietà e tradizioni produttive. Il suo intervento offre una prospettiva scientifica e storica che amplia la narrazione e la radica nella longue durée della civiltà rurale italiana.
La puntata ospita anche l’immaginario visionario di Milo Manara, maestro del disegno italiano, che con la sua sensibilità artistica interpreta, anche da piccolo produttore, il vino come simbolo estetico e narrativo, capace di attraversare epoche, storie e linguaggi. Un contributo suggestivo che conferisce al racconto una dimensione creativa inedita.
Completano il quadro le riflessioni di Daniele Cernilli, critico e giornalista tra i più influenti nel settore, fondatore della guida DoctorWine. Con la sua consueta chiarezza, Cernilli analizza l’evoluzione del gusto, il ruolo della critica enologica e la capacità delle imprese italiane di competere nei mercati globali, mantenendo autenticità e riconoscibilità.
Dalla puntata di “Che magnifica impresa – Italia in bottiglia” emerge un ritratto dell’Italia del vino come ecosistema dinamico, in cui tradizione e futuro convivono in equilibrio: un contenuto di grande interesse per appassionati, addetti ai lavori e pubblico generalista, che offre una lettura ampia e contemporanea del settore vitivinicolo italiano e dei suoi protagonisti.
Il programma sarà poi replicato su Rai 5 il 28 dicembre.


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