Bulichella una storia raccontata in etichetta

La storia dell’Azienda Bulichella parte dalle lontane terre del Sol Levante, quando, nel 1960, il giovane Hideyuki Miyakawa parte in compagnia di un amico per un viaggio in motocicletta alla scoperta del mondo. Dopo aver attraversato India, Pakistan e Persia (attuale Iran), Hideyuki giunge a Roma, nel periodo in cui la capitale è in pieno fermento per i Giochi Olimpici. Trovandosi nella necessità di guadagnare i soldi per continuare il viaggio Miyakawa lavora per il giornale nazionale Mainichi Shinbun e a novembre del 1960, si reca, come inviato, a Torino per il Salone dell’Automobile. In quell’occasione conosce e si innamora di Maria Luisa Bassano, studentessa che da lì a poco si sarebbe trasferita per un periodo di studio proprio in Giappone. Nel 1962 si sposano e rientrati in Italia, Hideyuki consolida i rapporti con alcuni personaggi di riferimento del mondo del design automobilistico. Raggiunge il successo come imprenditore, contribuendo ad esportare il gusto del design automobilistico italiano in Giappone, per tale motivo nel 2007 viene insignito dell’onorificenza di Grande ufficiale ordine al merito della Repubblica Italiana dall’allora Presidente Giorgio Napolitano.

Hideyuki Miyakawa

Nel 1983 la famiglia Miyakawa insieme ad altre tre famiglie concretizzano il desiderio di vivere come un unico nucleo familiare allargato immerso nella natura. Ecco gli albori dell’azienda agricola Bulichella, nella campagna di Suvereto, in Val di Cornia e che, da alcuni anni, è stato inserito tra I borghi più belli d’Italia.  Nel 1992 Hydeyuki e Maria Luisa decidono di trasferirsi definitivamente a Suvereto, ma l’anno di svolta è il 1999 quando la famiglia Miyakawa diventa unica proprietaria della tenuta.
Nel 2003, Maria Luisa Bassano purtroppo muore, e tempo dopo Hideyuki si risposa, continuando ad essere il punto di riferimento della famiglia con sette figli, tre adottati da India, Corea ed Italia, e quattordici nipoti.

La cantina del 1997 viene rinnovata nel 2001 e conta 42 ettari, di cui 14 vitati, 10 a oliveti, dai quali si ricava l’olio Extravergine di Oliva IGP Bulichella, un laghetto, un orto con frutteto, un piccolo bosco e un’area destinata all’attività agrituristica. Tutti i prodotti hanno la Certificazione Biologica ICEA, che ne garantisce la qualità dell’intera filiera di lavorazione.  L’energia elettrica dell’azienda viene fornita principalmente da un impianto fotovoltaico.

Azienda Agricola Bulichella
Azienda Agricola Bulichella

I vitigni coltivati sono: Vermentino, Syrah, Merlot, Cabernet Franc e Sauvignon, qualche filare di Petit Verdot e l’autoctono Sangiovese che esprime l’influenza delle brezze marine.  Quantità limitate, un’importante selezione delle uve e basse rese per avere qualità del vino che vuole essere espressione del territorio e dell’annata.
La denominazione Suvereto DOCG è stata riconosciuta nel 2011 e un ruolo importante per questo riconoscimento è stato interpretato proprio da Hideyuki Miyakawa, ex presidente del Consorzio dei vini DOC della Val di Cornia, che si è battuto per la DOCG.

IL VINO E LE ETICHETTE PARLANTI

Bulichella dal 2018 ha iniziato un nuovo percorso di restyling delle etichette in una chiave più vicina al sentire dell’azienda di oggi. Realizzate con tecnica mista, sono il frutto della collaborazione tra lo scenografo Francesco Sala e due figli di Hydeyuki, Orso e Nicolò Miyakawa.

Bulichella vini

Sono state definite “etichette parlanti” perché raccontano graficamente la famiglia, l’amore, la passione per la natura e per il territorio che contraddistinguono da sempre Bulichella. A renderle ancora più particolari e uniche sono alcuni dettagli che richiamano le passioni di Hideyuki, tra cui il mondo dei motori e Napoleone Bonaparte.

MONTECRISTO DOCG Suvereto 2015  l’etichetta rievoca i passaggi importanti della vita di Hideyuki. Sullo sfondo si scorge l’azienda e la sua privilegiata visuale sul Tirreno e l’isola di Montecristo da cui il vino prende nome. Nelle giornate terse è possibile scorgere l’isola dell’arcipelago Toscano, del quale fa parte anche l’Elba, dove Napoleone Bonaparte trascorse un periodo di esilio. L’imperatore francese è il personaggio storico preferito da Hideyuki, qui raffigurato mentre cavalca tra i vigneti. L’amore per i motori, invece, è testimoniato dalla motocicletta appoggiata a un muro esterno dell’azienda, la stessa con cui Hideyuki arrivò in Italia nel lontano 1960. Solo 6.000 bottiglie prodotte. L’uvaggio di Cabernet e Merlot matura in barrique di rovere francese per 22 mesi. L’olfatto è ampio con eleganti note di frutta matura con un tocco di arancia rossa. In bocca, note balsamiche si alternano a un tannino finissimo, per un finale succoso ed avvolgente.

SOL SERA IGT Costa Toscana Rosato 2018 Syrah 100%. L’etichetta rappresenta l’amicizia, reinterpretata in chiave giocosa con il cane, simbolo di fedeltà, e la volpe, simbolo di astuzia; le figure dei due animali si riflettono nel lago della tenuta, circondato da una distesa di vigneti. Le uve sono sottoposte a una leggera pressatura seguita da un breve contatto sulle bucce. Segue la fermentazione in vasche d’acciaio dove il vino rimane per 5/6 mesi. Profumi di piccoli frutti di bosco e cassis con leggere sfumature di pepe bianco, al gusto è sapido e fresco. Perfetto come aperitivo o con i salumi della tradizione toscana.

Maria Shizuko

RUBINO IGT Costa Toscana 2017: l’etichetta è un ironico ritratto della famiglia Miyakawa. I fondatori Maria Luisa e Hideyuki, insieme ai loro sette figli, prendono le sembianze dell’animale più rappresentativo della Toscana: il cinghiale. Il cancello è aperto, pronto ad accogliere gli ospiti della tenuta, circondata dai vigneti. Vino storico dell’azienda, risultato di un blend Sangiovese 50%, Merlot 25% e 25% Cabernet Franc e Sauvignon. Le uve, dopo la fermentazione, fanno un affinamento in acciaio, seguito da un breve passaggio in barriques di secondo e terzo passaggio. Un naso che si articola tra frutti rossi dolci, fragola, marcante la nota di Merlot. Volume al palato in perfetto equilibrio con la struttura tannica, vellutato e persistente nel finale. 

COLDIPIETREROSSE DOCG Suvereto 2015: vino simbolo dell’azienda dagli anni 2000, nasce da un unico vigneto sulle pendici di una collina rivolta verso il mare. Il nome rimanda al colore rosso della terra e alla tipologia pietrosa del terreno. Blend di Cabernet e Merlot fatti fermentare in vasche di acciaio inox a una temperatura controllata, l’affinamento avviene in barriques di rovere per 18/24 mesi. Un taglio internazionale, un naso di piccoli frutti di sottobosco con leggere note vegetali che rallegrano il tutto. In bocca piacevole e di facile approccio.

HIDE IGT Costa Toscana 2015: sfreccia tra i vigneti la mitica Jaguar Mk IV simbolo della passione di Hideyuki per le auto e del suo passato come imprenditore nel mondo dell’automotive design. Un vino che racconta il suo produttore, tanto da prenderne il nome. Syrah in purezza che fermenta in barriques aperte. Dopo un periodo di macerazione di circa 25 giorni segue un lungo affinamento in tonneaux e barriques, che va dai 18 ai 24 mesi e infine 12 mesi di riposo in bottiglia. Al naso intense note di vaniglia si alternano a pepe bianco, frutti a bacca rossa e leggere note balsamiche. Il gusto è fresco, avvolgente e glicerico, con tannini vellutati e dolci. Il finale presenta un’ottima persistenza gustativa.

Un’azienda dal taglio multietnico come i suoi vini, grande attenzione alla vinificazione che si riflette nel calice. Un amore e un’attenzione nell’ospitalità tipica del Sol Levante, ma con la giovialità toscana… Fil rouge dei vini: freschezza, buona sapidità, ma soprattutto equilibrio e piacevolezza di beva…

No Comments Yet

Leave a Reply

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi