Capo di Stato in verticale a Rosso Bordò

Quella che vi voglio raccontare non è la semplice storia di un vino, ma un sogno liquido del Conte Piero Loredan Gasparini: il suo Capo di Stato.

A Venegazzù, nel versante meridionale del Montello troviamo la splendida Villa Spineda vicino alla quale vieneimpianto un vigneto di un ettaro chiamato “Le cento piante” appunto perché vennero piantate 100 viti tra Cabernet Sauvignon, Merlot e Cabernet Franc (negli anni 60 si aggiungerà il Malbec) alla moda francese, per produrre un Venegazzù Rosso la cui prima vendemmia è nel 1964.

Capo di Stato Loredan Gasparini

Nel 1967 si trovava a Venezia Charles de Gaulle in compagnia dalla moglie e in una cena venne servito un Venegazzù Rosso che il Presidente assimilò per gusto ai grandi vini di Bordeaux. Piero Loredan dopo questa cena face realizzare dall’artista Tono Zancanaro due etichette per delle bottiglie speciali da inviare in dono alla coppia. Una figura maschile con la scritta “des roses pour madame” e una figura femminile con la scritta “…et pour Monsieur la Bombe”. Queste immagini divennero, poi, l’etichetta del vino a cui venne dato il nome di Capo di Stato.

Mauro Rasera, enologo di Loredan Gasparini

Durante la manifestazione Rosso Bordò a Palazzo Giacomelli, Treviso, letteralmente presa d’assalto dagli amanti dei vini rossi e dei tagli bordolesi è andata in scena una verticale unica di Capo di Stato condotta da Angelo Peretti, direttore di The Internet Gourmet, e da Mauro Rasera, enologo di Loredan Gasparini dal 1987 che ha emozionato con pensieri e ricordi di un vino che è una parte di storia del Montello. Col tempo, spiega Mauro Rasera, il vigneto originale è stato usato per creare nuovi impianti partendo dai cloni del vigneto delle Cento piante. Potremmo dire un vigneto fotocopia di quello originale, tuttora in produzione.

Montello Venegazzù Superiore DOC Capo di Stato 2012: primavera fresca, estate calda, con poche piogge. Un naso succoso di frutti a bacca scura quasi polposi, seguono poi le note di liquirizia, vaniglia, caffè, un tocco balsamico e vegetale. In bocca è teso, verticale, fresco e con tocco minerale, tannino elegante e penetrante, con ricordi di bastoncino di liquirizia.

Capo di Stato in verticale

Montello Venegazzù Superiore DOC Capo di Stato 2009: annata piovosa, ma che ha regalato un vino fresco e pienamente godibile. Al naso l’alcol fa capolino tra lo speziato, il vegetale e un tocco affumicato: china, brace, agrume e un frutto dolce.

Colli Trevigiani Rosso IGP Capo di Stato 2007: annata abbastanza calda che ci regala un prodotto raffinato ed equilibrato. Frutto nero, mora, liquirizia, il sorso è fresco, teso e agrumato tutto in evoluzione, con un finale ammandorlato.

Colli Trevigiani IGP Capo di Stato 2005: annata fresca, con qualche pioggia. Completo ed affascinante, agrume, cassis, mora, piccoli frutti di rovo, balsamico, liquirizia, caffè, torrefazione, cioccolato, mirto ed eucalipto. Grandissima bevibilità, fresco, giustamente morbido, completo e appagante nel suo insieme.

Colli Trevigiani IGP Capo di Stato 2003: una delle annate più calde con una vendemmia anticipata che ha lasciato il segno nel vino. Naso spostato sui terziari, frutto maturo, quasi un’amarena sotto spirito, tannini setosi e vellutato in bocca.

Montello Venegazzù Superiore DOC Capo di Stato 2018 in anteprima: un naso improntato sulla gioventù, rustico, selvatico, frutto maturo e scuro, note verdi. Affascinante nella sua giovinezza, alcol scalpitante così come i tannini, con un finale ammandorlato.

Capo di Stato in verticale

Tra i banchi di Rosso Bordò era presente anche Montello Venegazzù Superiore DOC Capo di Stato 2017, l’annata attualmente in commercio: profondo nel colore, il naso è intenso ed affascinante, regala sentori di frutti di bosco maturi e polposi con una leggera speziatura, dolce ed accattivante. Tannini dolci ma ben strutturati, al palato si presenta suadente e con una persistenza infinita.

 

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