“I cipressi che a Bólgheri alti e schietti van da San Guido in duplice filar,
quasi in corsa giganti giovinetti mi balzarono incontro e mi guardar” Giosuè Carducci
Questo splendido Viale dei Cipressi di Bolgheri, cantato dal sommo poeta e voluto dal conte Guido Alberto della Gherardesca, patrimonio Unesco dal 1995, si è tinto di mille colori per ospitare la Cena dei Mille.
Il 4 settembre è andata in scena la terza edizione della spettacolare cena per festeggiare i 30 anni della DOC. Mille e 200 invitati, un chilometro di Viale chiuso per ospitare i tavoli contraddistinti dai nomi dei vitigni utilizzati per i vini della denominazione.
Al tavolo istituzionale “Sangiovese”, dove sedevano il ministro Lollobrigida, la sindaca di Castagneto Carducci Sandra Scarpellini, Riccardo Binda direttore uscente del Consorzio, i master of wine e alcuni giornalisti, si potevano degustare tutti i vini della denominazione presenti all’evento. Negli altri tavoli, non meno importanti, riservati ai produttori e ai loro ospiti, al contrario, erano serviti solo i vini scelti per l’occasione dalla Cantina. Questo non era accaduto nella prima edizione del 31 agosto 2019, in occasione dei 25 anni della DOC.
Una piccola pecca che non ha tolto fascino alla Cena dei Mille di Bolgheri, un momento magico e fiabesco che rimarrà indelebile nella memoria di chiunque abbia avuto la fortuna di parteciparvi. Un plauso anche a Guido Guidi che ha gestito il non facile catering dell’evento.
30 anni di denominazione
Il primo disciplinare della DOC risale al 1983, per regolamentare la produzione di vini bianchi e rosé, ma è solo nel 1994 che sono state inserite le indicazioni per la produzione dei vini rossi che hanno portato lustro a tutto il territorio. Il Consorzio nasce nel gennaio 1995 a pochi mesi dalla nascita del disciplinare dei vini rossi a fine 1994. Nel 2014 il Consorzio ottiene il riconoscimento di massimo livello dal Ministero, ricevendo l’incarico a operare erga omnes, ovvero nei confronti di tutti i produttori.
Dai primi 7 soci fondatori del Consorzio si è passati a 74, che rappresentano oltre il 99% di tutti i vigneti del territorio, dai circa 190 ettari iniziali del 1994 agli attuali 1370 ettari e l’età media delle vigne è di quasi 17 anni. Il primo Presidente, sino al suo ritiro, è stato il Marchese Nicolò Incisa della Rocchetta, e gli altri sei membri fondatori sono stati: Michele Satta, Eugenio Campolmi, Pier Mario Meletti Cavallari, Rosa Gasser, Enio Frollani e Federico Pavoletti.
Mario Incisa della Rocchetta, ispirandosi ai grandi vini di Bordeaux, sognava di creare un grande vino decidendo di utilizzare per primo, in questa zona, dei vitigni internazionali. Grazie alle prime marze avute dai Duchi Salviati di Migliarino (nei pressi di Pisa), nei primi anni ’40, impiantò nei terreni che dalla rocca di Castiglioncello di Bolgheri degradano in dolci colline fino al mare il primo vigneto di Cabernet Sauvignon. Dal 1945 al 1967 il Sassicaia rimane un prodotto strettamente privato, riservato alla famiglia e agli amici, bevuto solo all’interno della Tenuta. La prima annata ad apparire sul mercato è quella del 1968. Importante il millesimo 1978 grazie alla quale il Sassicaia primeggia in una degustazione alla cieca tra tutti i Cabernet, ma è con il 1985 che questo vino ha la sua consacrazione internazionale ricevendo 100 punti da Robert Parker.
Auguri quindi a questa DOC che tanto ha fatto grazie all’amore e alla passione dei piccoli e grandi viticoltori che portano nel mondo l’espressione di un terroir unico.