Firriato e i vini dell’Etna

Crateri spenti, strade tortuose, boschi montani, ma anche mare cristallino, ville austere, neri archi lavici e tutt’intorno un profumo di gelsomino, ecco il paesaggio che circonda i vigneti dell’Etna.

Firriato è stato fra i primi a intuire le grandi potenzialità dell’Etna, cimentandosi in una viticoltura montana, in un contesto pedoclimatico particolare e con delle specifiche peculiarità del suolo. Possiamo definire unico questo terroir: un vulcano attivo, poliedricità dei pedoclimi, varie altimetrie, irraggiamento solare e differenti suoli lavici.

Tutto ha all’inizio negli anni ’90 e da allora, vendemmia dopo vendemmia, Firriato è riuscito a valorizzare sia il terroir etneo sia le varietà endemiche del luogo, individuando attraverso un attento lavoro di zonazione, quei vigneti (Cru) capaci di produrre vini dalle caratteristiche organolettiche pregiate e ben riconoscibili. I vitigni utilizzati sono: Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio, Carricante e Catarratto. Le uve vengono vinificate presso la nuova cantina, inaugurata nel 2019. Ottantaquattro ettari, di cui 78 vitati posti in 12 diverse zone/contrade ad un’altitudine compresa tra i 540-950m con esposizione Nord, Nord-Est, Nord – Ovest.

esemplare pre-fillossera

Nei vigneti della tenuta di Cavanera Etnea, in contrada Verzella (Castiglione di Sicilia) Firriato conta anche un vigneto pre-fillossera, un tesoro raro e prezioso che l’Azienda si è impegnata a tutelare e a valorizzare. L’analisi dendrocronologica del legno delle viti è stata appannaggio dell’Università di Palermo, che grazie al prelievo dai ceppi più integri, ha potuto stimare l’età delle viti, compresa tra 140 e i 155 anni. Per proteggere questo patrimonio di biodiversità varietale oltre che storico, culturale ed antropologico, Firriato ha intrapreso da tempo l’importante progetto di preservare il germoplasma del vigneto ultracentenario per trasmetterne nel futuro il DNA. All’interno della stessa parcella sono stati, altresì, identificati 8 esemplari dal genoma sconosciuto. Con l’obiettivo di addivenire ad un numero di piante minimo tale da poter garantire un campione di studio adeguato ed iniziare le attività di valorizzazione tramite le microvinificazioni, Firriato ha predisposto un campo sperimentale.

Cantina di Cavanera Etnea

La Cantina di Cavanera Etnea è immersa nel cuore della Riserva Naturale dell’Etna, lungo il versante nord del vulcano più attivo e affascinante d’Europa. Dalla vendemmia alla selezione manuale delle uve fino alla vinificazione, la cantina con le sue tecnologie eco-sostenibili consente di valorizzare integralmente le caratteristiche del terroir del vulcano, nel pieno rispetto dell’habitat naturale circostante. La sua struttura eco-compatibile è stata incastonata all’interno di una colata lavica che si è innestata nel suolo vulcanico per decine di metri di profondità. Essendo costruita su più piani consente di svolgere i diversi processi produttivi utilizzando meno le pompe e le macchine, ma sfruttando la forza di gravità, secondo un procedimento che viene definito “a cascata” e che consente di rispettare la qualità originaria dell’uva durante le lavorazioni.

Accanto alla Cantina, sorge l’incantevole Cavanera Wine Resort, una straordinaria struttura incastonata tra i vigneti di Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio, Carricante e Catarratto. La natura è il filo conduttore dell’ospitalità al Cavanera Wine Resort dove è possibile fare escursioni tra i boschi etnei o verso i crateri sommitali del vulcano.

I vini figli dei terreni etnei hanno un carattere unico e così Mario Soldati nel libro Vino al Vino li descrive “…così l’Etna Bianco raccoglie e fonde, nel suo pallore e nel suo aroma, nella sua freschezza e nella sua vena nascosta di affumicato, le nevi perenni della vetta e il fuoco del vulcano”

Le Sabbie dell’Etna Bianco DOC Etna 2020

Le Sabbie dell’Etna Bianco DOC Etna 2020: Carricante e Catarratto, ottenuto da uve proventi da varie contrade nell’areale Nord del vulcano. Un giallo paglierino delicato che regala al naso profumi floreali e fruttati, tiglio, ailanto, acacia, pesca e con il rialzo della temperatura quasi una nota di nocciola. Il sorso colpisce per sapidità e freschezza, ma nascosta dalle basse temperature fa capolino una “dolcezza” regalata dalla componente glicerica. Un vino dinamico e duttile, certamente non celebrale ma diretto e verticale perfetto per aperitivi e cene sulle terrazze.

Cavanera Ripa di Scorciavacca Etna Bianco DOC 2018: Carricante e Catarratto, Tenuta Estate Cavanera Etnea, contrada Varzella, le piante hanno un’età media di circa 50 anni e hanno raggiunto un perfetto equilibrio. L’affinamento prevede almeno 6 mesi sulle fecce nobili. Il calice si presenta di un giallo paglierino luminoso con un bouquet tanto elegante quanto tipico, macchia mediterranea, pietra focaia, tocchi di miele, frutta a polpa gialla, erbe aromatiche e accenni quasi solfurei. Il sorso è caldo e avvolgente con una bella acidità e una sapidità che quasi si percepisce sulle labbra. Un vino caratterizzato sia da complessità che da facilità di beva. Perfetto in abbinamento con una spigola su letto di patate, pesce spada, tonno, ma da provare anche con piatti speziati.

Cavanera Ripa di Scorciavacca Etna Bianco DOC

Le Sabbie dell’Etna Rosato Etna DOC 2020: Nerello Mascalese, Tenuta Cavanera Etnea nel territorio di Castiglione di Sicilia (CT), le uve provengono da diverse contrade nell’areale Nord del vulcano. Nel bicchiere si mostra di un bel rosa delicato, il primo naso regala profumi varietali del Nerello Mascalese: melograno, lampone, piccoli frutti rossi, cranberry. Il sorso è agile potremmo definirlo quasi rinfrescante grazie alla grande acidità, un perfetto equilibrio tra freschezza, sapidità e quella leggera trama tannica che si percepisce sul finale, dove ritroviamo quei piccoli frutti rossi aciduli. Un prodotto certamente versatile sia con il pesce che carni bianche delicate, ma anche per aperitivo; da provare con tartare di gamberi, carpaccio di polpo, con un trancio di pesce spada o anche con la palamita.

Le Sabbie dell’Etna Rosato Etna DOC 2020

Qualche anticipazione… a settembre verranno lanciati due nuovi Spumanti, un pas dosè e un rosato, entrambi ottenuti da Nerello Mascalese che affiancheranno Gaudensius, il primo metodo classico Etna DOC di Firriato nato nel 2011, ottenuto da uve di Nerello Mascalese con un affinamento che prevede oltre 30 mesi a contatto con i lieviti.

 

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