Il Signore del Chianti Classico a Milano

Nella prestigiosa location del Westin Palace il Chianti Classico torna a Milano dopo una lunga assenza, ben 13 anni, con un banco d’assaggio: 64 produttori, 200 etichette e 2 Masterclass.

Un’assenza “ingiustificata” dichiarano Giovanni Manetti e Carlotta Gori, rispettivamente Presidente e Direttore del Consorzio del Chianti Classico. “Siamo orgogliosi di confrontarci con un pubblico di esperti del settore – continua Manetti – presentando i nostri Chianti Classico Gallo Nero, il prodotto della nostra terra, espressione di quella combinazione unica e irripetibile di caratteristiche pedoclimatiche, capacità tecnica, profilo geomorfologico che identifica i nostri vini e il nostro lavoro di produttori.”

Chianti Classico
Chianti Classico

Tra le etichette presenti troviamo Riserva 2016 e qualche Gran Selezione 2016… questo, per il Chianti Classico, è un millesimo importante perché coincide con il tricentenario dal famoso Bando di Cosimo III de’ Medici. Il 24 settembre 1716 Cosimo III con il suo decreto istituì le prime denominazioni territoriali del vino, i primi controlli di qualità e garanzia per gli acquirenti.

Nel Bando intitolato “Sopra la Dichiarazione dé Confini delle quattro Regioni Chianti, Pomino e Rufina, Carmignano, e Val d’Arno di Sopra”, venivano specificati i confini delle zone entro le quali potevano essere prodotti i vini citati, una vera e propria anticipazione del concetto di Denominazione di Origine Controllata. L’area più estesa era rappresentata da quel territorio compreso tra Firenze e Siena in cui si produce oggi il vino Chianti Classico, un territorio che già all’inizio del diciottesimo secolo dimostrava le sue potenzialità e la sua unicità.

Sfumature di Chianti Classico
Sfumature di Chianti Classico

Il territorio del Chianti è estremamente sfaccettato, a livello ampelografico regna incontrastato il Sangiovese, affiancato da altri vitigni minori autoctoni o internazionali. Per quanto riguarda le principali matrici geologiche troviamo: Macigno toscano, regala vini dal colore profondo con la tipica integrità del frutto e del fiore, tannino deciso e carisma; Alberese, netta percezione acida, colore più lieve, finezza e spiccata salinità, aromi agrumati ed eleganza; Galestro, struttura tannica, colore ed estratto rilevanti, buona longevità, acidità legata ai luoghi e vigore; Sabbie stratificate, valori alcolici rilevanti, poco colore, profumi eterei, sapidità sempre più marcata rispetto all’acidità; Complesso Caotico regala vini simili a quelli del Galestro; Pietraforte vini assimilabili a quelli del Macigno toscano; Formazione di Sillano, vini complessi e completi, fisionomie variabili legati agli aspetti qualificanti del luogo; Conglomerati, vini austeri e potenti, spesso con enfasi sulla mineralità, sapidissimi e longevi. Queste caratteristiche si fondono con il terroir e la mano dell’uomo.

Le etichette della Masterclass
Le etichette della Masterclass

Nel Chianti Classico possiamo trovare Aziende storiche, come Conti Capponi-Villa Calcinaia, Vignaioli a Greve in Chianti dal 1524, e Aziende giovani, grandi e piccole, anzi piccolissime come quella di Maurizio Alongi che conta solo un 1,3 ettari. Tutti i produttori del Gallo Nero sono accumunati dalla passione e dal grande orgoglio verso la loro terra e verso il Sangiovese.

In degustazione oltre al Chianti Classico presenti anche due prodotti tipici del territorio, il Vin Santo del Chianti Classico, compreso il Vin Santo Occhio di Pernice chiamato così per il colore scuro e intenso dove il Sangiovese deve essere presente per un minimo dell’80%, e l’Olio del Chianti Classico, ciascuno con un banco dedicato.

Possiamo concludere dicendo che il Chianti Classico è un meraviglioso territorio da conoscere e degustare scollinado e visitando gli otto comuni: S. Casciano Val di Pesa, Greve in Chianti, Barberino Tavernelle, Radda in Chianti, Castellina in Chianti, Gaiole in Chianti e Castelnuovo Berardenga.

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