Lunedì 20 maggio, nell’iconica cornice dell’hotel Milano Verticale, è stata presentata l’azienda La Ponca, recente acquisizione nel cuore del Collio, della famiglia Maccan dell’azienda Le Monde, rappresentata da Alex, insieme alla moglie Marta Paladin, che in questo territorio ha individuato il luogo ideale in cui dare vita al suo ambizioso progetto enologico.
La scelta di questo territorio, particolarmente difficile da lavorare, è stata dettata dalle sue peculiarità geologiche e climatiche in grado di dare vini unici.
Molto interessante ed istruttiva la presentazione iniziale dell’agronomo Andrea Pittana sul Collio e in particolare sul terroir, la ponca, da cui l’azienda prende il nome.
Prima di addentrarsi nelle caratteristiche del terroir, il Dr. Pittana ha accennato alla differenza tra Collio e Colli Orientali, dovuta principalmente a ragioni culturali più che di territorio, come ci si aspetterebbe: il Collio ha subito l’influenza della dominazione austriaca che ha portato alla coltivazione di vitigni diversi. Nel IV congresso enologico austriaco, tenutosi a Gorizia nel 1821, sono infatti stati studiati e individuati i vitigni più adatti alla zona, che sono quelli coltivati ancora oggi.
Quattro sono i fattori che determinano la qualità dei vini:
- Esposizione. La vite, dice Pittana, è come un pannello fotovoltaico che assorbe la luce e la trasforma, per ottenere la massima efficacia deve avere un’esposizione inclinata. Il versante Est gode del sole al mattino, con temperature più basse, ed è adatta alle varietà aromatiche. Il versante ovest è più adatto a varietà che necessitano di più calore, come il Friulano e le uve a bacca rossa.
- Distanza dalle montagne. Le montagne generano correnti fredde che assicurano un’escursione termica e favoriscono la sanità delle uve riducendo l’umidità
- Altitudine. Le quote del Collio non sono molto elevate, vanno dai 215 ai 285 metri. Il vento dominante è la bora che crea un microclima ottimale e consente di adottare efficacemente l’agricoltura in regime biologico riducendo significativamente il numero di trattamenti con il rame.
- Geologia. Trattato per ultimo, ma primo in ordine di importanza, da essa dipende l’80% delle caratteristiche di un vino. La ponca è una roccia sedimentaria che ha avuto origine da bacini lacustri. È costituita da strati duri composti da sabbie cementate da calcio (arenaria) e strati teneri, marne, composti da limo leggermente cementato. Le marne assorbono acqua e la cedono alle radici che si insinuano seguendo percorsi tortuosi. La vite, per dare vini migliori, deve subire momenti di stress. Stratificazione e composizione non sono uniformi e si trovano delle analogie, sia pure con le dovute differenze nella composizione, con i climat della Borgogna. Le diverse composizioni minerali portano a trovare terreni calcarei neutri o acidi ed è importante individuare i vitigni più adatti ad ogni suolo e l’affinità fra le radici e la roccia madre. Le zone bianche che si vedono nelle foto sono quelle in cui le radici sciolgono i sali minerali per assorbirli e trasferirli nelle uve.
Alvise Comel ha studiato la geologia del Collio individuando le diverse zone e rilevando che quelle più vicine alle montagne, maggiormente ricche di calcare, danno i vini più fini ed eleganti. È in una di queste zone che si trova Scriò, dove l’azienda ha la sua sede.
La ponca è una roccia che tende a sfaldarsi, quindi è stato necessario creare terrazzamenti per contenerla ed evitare continue erosioni, si entra così nell’ambito della viticoltura eroica.
La Ponca e i suoi vini
La tenuta si estende su 45 ettari, 12 dei quali coltivati a vigneto e i restanti destinati a boschi e prati. I vigneti si estendono su 6 diversi appezzamenti e in ciascuno di essi vengono coltivati i vitigni più adatti.
La parola passa quindi all’enologo Giovanni Ruzzene che descrive i vini del 2022, giunti alla seconda annata di produzione da quando è avvenuto il passaggio di proprietà. Per scelta, tutti i vitigni sono vinificati in purezza.
Tutti i vini bianchi vengono sottoposti a breve macerazione (da 12 a 48 ore) a seconda della varietà, non fanno malolattica per mantenerne la freschezza, non hanno zuccheri residui e si è riscontrato che l’acidità rimane stabile nel tempo. Attualmente solo parte della vinificazione avviene in legno di varie dimensioni e provenienza, ma l’obiettivo aziendale è quello di arrivare ad avere tutta la vinificazione in legno, utilizzando le dimensioni e le essenze più adatte ad ogni vitigno e ad ogni fase.
Vengono utilizzati solo lieviti selezionati che non devono dare alcun apporto, ma rispettare pienamente il carattere del vitigno.
Tutti i vini sono stati presentati in magnum, il formato ideale per apprezzarli al meglio.
Vini in degustazione:
La Ponca Collio DOC Ribolla 2022: la vinificazione di questa annata ha previsto un breve passaggio in botte grande e 15 mesi di affinamento in acciaio sulle fecce fini. Presenta una struttura importante e una nota molto sapida data dal terroir. Si presenta con profumo delicato, prevalentemente floreale, per rivelare poi in bocca potenza e lunghezza sorprendenti e inaspettate.
La Ponca Collio DOC Malvasia 2022: le uve, provenienti dai diversi appezzamenti, vengono vinificate separatamente e successivamente si procede all’assemblaggio tramite taglio. Il 70% della massa è stata vinificata in legno, di cui il 50% circa piccolo e il restante 50% grande. Affinamento per circa 12 mesi. Una Malvasia delicata, non eccessivamente esuberante nei profumi aromatici, ben adatta all’abbinamento gastronomico, con note vulcaniche e di pietra focaia date dal terroir che esercita una dominanza sul vitigno.
La Ponca Collio DOC Friulano 2022: vinificazione della massa in legno grande, piccoli e acciaio in parti pressoché uguali. Strutturato e caratterizzato da una spiccata acidità, presenta un quadro aromatico complesso fra cui emergono distintamente le note agrumate. Tipico finale leggermente amaricante ben stemperato dall’acidità.
La Ponca Collio DOC Chardonnay 2022: secondo la tradizione viene vinificato interamente in legno con fermentazione in barrique come nei migliori cru i Borgogna. Profumi di frutta esotica conferiti sia dalla varietà che dallo stile di vinificazione, nota di vaniglia delicatamente presente, ben amalgamata e non prevaricante. Ingresso in bocca elegante e avvolgente che evolve in un lungo finale minerale.
La Ponca Collio DOC Sauvignon 2022: prodotto nei vigneti esposti ad Ovest, non si pratica la defogliazione per proteggere i grappoli dal calore eccessivo. La vendemmia viene leggermente anticipata per mantenere una maggiore acidità. Una parte viene vinificata in barrique di secondo passaggio e il successivo assemblaggio conferisce sia eleganza che struttura. Profumo elegante di erbe aromatiche, menta e salvia, che prevale sulle note più tipiche di bosso del vitigno.
La Ponca IGT Venezia Giulia Schioppettino 2020: coltivato nelle parti più basse dei vigneti esposti ad Ovest, per il suo carattere e la struttura non particolarmente importante viene considerato un bianco travestito da rosso. Si tratta di un vitigno molto sensibile e discontinuo nella produzione, ma è stato selezionato dall’azienda per i risultati molto soddisfacenti che dà in questo terroir. Esce con denominazione IGT e non DOC perché non previsto dal disciplinare del Collio. Macerazione di circa 12 giorni e affinamento in barrique di primo e secondo passaggio per 12 mesi e successivo completamento dell’affinamento in acciaio. Piacevole la nota di pepe caratteristiche del vitigno che ben si amalgama con quelle di piccoli frutti rossi.
Durante l’aperitivo sulla terrazza panoramica dell’hotel e il successivo pranzo al ristorante Anima sono stati proposti in degustazione i vini bianchi dell’annata 2021 e lo Schioppettino 2019 per dare la possibilità di valutare la potenziale evoluzione oltre alla straordinaria versatilità nell’abbinamento gastronomico.