Tra le splendide colline di Conegliano Valdobbiadene, oggi Patrimonio Unesco,troviamo meravigliose vigne di Glera curate con passione da autentici interpreti del territorio, che hanno reso il vino la propria ragione di vita. Tra questi troviamo Graziano Merotto che da più di cinquant’anni lavora le sue vigne, secondo una lunga tradizione tramandata di generazione in generazione. Tutto ha inizio con Agostino Merotto, nonno di Graziano, che ai primi del ‘900 inizia ad occuparsi della vigna, trasmettendo al nipote, il dono di “sentire la terra”, il suo canto e le sue necessità, e raccoglierne così i generosi frutti.
La storia di un uomo e del suo coraggio
Dopo gli studi alla Scuola Enologica di Conegliano, nel 1972 Graziano fonda la sua cantina iniziando a produrre vino Sur Lie da uve Glera; l’Olchera è il suo primo vigneto di proprietà, ma quello fu solo l’inizio e nel 1973 acquista l’appezzamento agricolo contraddistinto nei mappali con l’appellativo di Particella 86 che si rivelerà di importanza fondamentale.
A fine degli anni ‘70 inizia la “sperimentazione” con l’autoclave per la produzione di vino ottenuto con il Metodo Martinotti-Charmat sotto la guida dell’enologo Piero Berton. “La Primavera di Barbara”, dedicata alla figlia, nasceall’inizio degli anni ’90, un Prosecco di alta qualità che Graziano progetta sin dalla selezione del vigneto.
Dobbiamo aspettare il 2009 per vedere il suo progetto più ambizioso: la creazione della Cuvée del Fondatore, un vino che segna un passaggio epocale. La prima vendemmia coincidente con l’anno in cui viene introdotta la DOCG nell’area di Conegliano Valdobbiadene.
CON LE MANI NELLA TERRA
«La terra come un’entità viva, a cui si devono amore e gratitudine. I suoi frutti sono doni che l’uomo deve meritare con un tributo quotidiano di fatica, attenzione e rispetto – racconta Graziano – questa è la “religione della terra”, in cui ho sempre creduto. I miei vini sono tutti diversi fra loro e hanno nomi propri per comunicare i diversi caratteri, proprio come le persone. Ci sono però tre elementi che li accomunano: la freschezza gustativa, la fragranza del frutto e l’alto punto di bevibilità. Questi, infatti, sono i requisiti che cerco di ottenere per creare armonia ed equilibrio nel bicchiere».
Graziano è un uomo d’altri tempi; sguardo limpido, quasi timido quando non parla delle vigne per poi trasformarsi in fiero e risoluto quando descrive il suo lavoro; un’espressione pacata e il volto segnato dalla vita nei campi, così come le sue mani possenti e dalla stretta forte.
I vigneti, di proprietà e dei conferitori di fiducia, sono tra Col San Martino, Farra di Soligo e Collalto.
Merotto Cuvée del Fondatore Graziano Merotto 2023 Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG: vino simbolo dell’azienda, che nasce da una sfida: dimostrare come si può produrre un grande brut senza perdere le caratteristiche aromatico-gustative peculiari del Prosecco. Per raggiungere questo risultato vengono compiute scelte innovative, frutto di lunghe sperimentazioni. La prima riguarda il vigneto. Le uve del vigneto Particella 86, posto a 230 metri sul livello del mare, subiscono la DMR (Doppia Maturazione Ragionata), ovvero 20 gg prima della vendemmia, il 20% dei tralci viene reciso e i grappoli restano in pianta. In questo modo, le uve subiscono un leggero appassimento, ottenendo una forte concentrazione ma conservando l’acidità, che non viene influenzata dal processo di maturazione. I restanti grappoli vengono vendemmiati normalmente. Dopo una raccolta e una selezione, rigorosamente manuale, si ha una macerazione pellicolare e una spremitura soffice. Il mosto ottenuto viene posto direttamente in autoclave per circa 50 giorni; riposa poi sui propri lieviti per altri 120 giorni. Il Prosecco Cuvée del Fondatore Graziano Merotto ha una produzione limitata dal packaging unico: una bottiglia dalla forma non tradizionale, un sigillo dell’annata in ceralacca e una carta, che avvolge ogni singola bottiglia, rappresentate il vigneto della Particella 86. Nel calice si presenta colore giallo paglierino con un perlage setoso e vellutato. Le minute bollicine a catenella risalgono il calice per esprimere al naso il varietale del vitigno Glera. Un bouquet elegante e fine dove ritroviamo sentori fruttati come mela golden, pesca, litchi e un tocco di agrume dolce, fiori bianchi e una vivace nota minerale. Il sorso è equilibrato, verticale, bella la freschezza così come la sapidità, di estrema piacevolezza.
Merotto Castè 2023 Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG Extra Dry: le uve provengono dall’omonimo vigneto. Il toponimo deriva da “Colle il Castello”, nome attribuito dal mappale geografico all’area vitata che si erge, con tutti i suoi ripidissimi pendii, alle spalle della sede della cantina, dove è la natura stessa a limitare la produzione della pianta e a dosarne le dimensioni del grappolo. Il terreno, la cui pendenza supera il 45%, è fortemente roccioso, drenante e le radici delle vigne devono scavare con molta difficoltà per cercare l’acqua necessaria al loro sostentamento. La lunga rifermentazione susseguente permette poi a questo vino di amplificare al meglio tutto il suo ventaglio espressivo. Color giallo paglierino con riflessi verdolini, spuma opalescente e densa, perlage fine. Profumo dolce e accattivante che si svela in un’intensa e fragrante aromaticità tipica del vitigno, frutta a polpa bianca, mela, pera, floreali glicine, acacia e una delicata nota minerale. Succoso e avvolgente, una delicata fusione tra sapidità, acidità e morbidezza.
Merotto Integral 2023 Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG Extra Brut: ultimo nato, un vino ottenuto per sottrazione che risponde ad una nuova sfida: mantenere intatti struttura e carattere eliminando quasi totalmente l’apporto zuccherino, portato a soli 3 g/l. Integral nasce da un singolo vigneto di 40 anni che, nel tempo, ha dimostrato la sua particolare qualità. È ottenuto con una rifermentazione lunga, prolungata per 60 giorni sui lieviti, per ottenere una certa struttura pur in assenza di zuccheri aggiunti. Colore giallo paglierino con riflessi luminosi. Spuma brillante e bollicine fini e persistenti. Al naso è varietale e fragrante con note di frutta a polpa bianca, mela, pera, un tocco agrumato che regala freschezza ed enfatizza una delicata nota verde di linfa e minerale. Il sorso è verticale, agile, sapido accompagnato da una vibrante freschezza, che regala una accattivante tensione gustativa.
Tre calici, ognuno con la propria espressività ma accomunati da freschezza gustativa, fragranza del frutto e facilità di beva, ma mai banale.