Franciacorta, terra vocata alla spumantizzazione, Chardonnay, Pinot Nero, Pinot Bianco ed Erbamat i vitigni utilizzati. Tra le varie cantine troviamo Mirabella che del Pinot bianco ha fatto il suo alfiere. Alessandro Schiavi, enologo, maestro di cantina e comproprietario, è colui che coordina tutti i passaggi che conducono alla creazione dei vini dell’azienda. Il suo scopo è creare prodotti unici per carattere, tipicità, naturalità e qualità, nel rispetto della natura e del terroir. «È grazie all’attenzione a ogni particolare, infatti, come le soluzioni all’avanguardia a sostegno dell’ambiente, la vicinanza all’uomo e al suo benessere, nonché l’impegno costante nel ricercare l’eccellenza qualitativa fuori dagli schemi e nel far vivere al meglio l’esperienza Franciacorta, che continuiamo a distinguerci. È lo stile Mirabella.» racconta Alessandro.
Per valorizzare sia i vitigni franciacortini sia lo stile aziendale, accanto alla più classica linea della Franciacorta di Mirabella, nasce la linea Demetra, i Brut Nature creati con le uve dei vigneti storici, che entra molto più nel dettaglio con il classico storico millesimato dove tutti i 3 vitigni vengono uniti con una sosta sui lieviti ben superiore ai 30 mesi di disciplinare. Potremmo dire che il millesimato si divide in tre declinazioni che sono i tre vitigni: Pinot Nero e Chardonnay entrambi in purezza, ma quest’ultimo si differenzia da un classico Franciacorta, fatto senza nessuna aggiunta di allergeni e in particolare nessuna aggiunta di solfiti. Questo prodotto nasce nel 2008 da un progetto di Mirabella di eliminare questa aggiunta esogena per valorizzare sempre più la tipicità e in particolare sullo Chardonnay che è il vitigno rappresentativo della Franciacorta su cui è stato investito molto. Un vino senza solfiti, ma la tecnica con cui viene prodotto, oltre che a permettere di evitare di aggiungere i solfiti, contiene anche un livello molto basso di solfiti prodotti naturalmente dai lieviti tanto che permette di non dichiarare la famosa frase “contiene solfiti” in etichetta perché si è abbondantemente sotto i 10 milligrammi litro, e più precisamente intorno ai 6/7 milligrammi litro. Ovviamente non viene prodotta tutti gli anni, proprio perché la prerogativa di questa bottiglia di Franciacorta è l’impeccabilità delle uve che non devono subire nessun tipo di stress sia climatico, sia fitosanitario o idrico, che non permetta loro di avere le caratteristiche minime per entrare a far parte della linea del senza solfiti. L’ultimo vitigno in purezza non può che essere il Pinot Bianco, tra i primi in Franciacorta, se non i primi, nel vinificarlo e spumantizzarlo in purezza.
Il Pinot Bianco resta un varietà strategica per Mirabella, che può contare su ben 14 ettari, avendo anche vigneti impiantati tra 1980 e il 1982. Due vigneti storici dell’azienda ancora a coltivazione Sylvoz, perciò, con una fittezza di impianto diversa da quelle attuali. Inizialmente è stato mantenuto per una non possibilità, da parte dell’azienda, di reimpiantare, ma nel passare degli anni con questo continuo incremento delle temperature medie e della riduzione delle precipitazioni sia è riusciti ad avere un livello di maturazione che negli anni ‘90 il Pinot Bianco non aveva ed è il motivo per cui è stato espiantato dalla maggior parte delle aziende. Oggi raggiunge un bellissimo livello di maturazione mantenendo un’acidità molto fresca, molto brillante che sia in purezza che poi in cuvée, con Chardonnay e Pinot Nero, riesce a completare molto bene quello che era il progetto enologico delle varie basi. In purezza non può fregiarsi della denominazione di origine controllata e garantita del Franciacorta e resta una varietà uno spumante varietale, quindi unico Demetra non Franciacorta. «Il Pinot Bianco era molto poco considerato negli anni ‘80 e ‘90 perché geneticamente è uno scarso, pessimo utilizzatore dell’energia solare cioè ha un rendimento fotosintetico molto basso, per questo motivo serve molto più luce in calore per ottenere la stessa quantità di zucchero rispetto allo Chardonnay.» afferma Alessandro Schiavi.
La linea Demetra: l’importanza dei vigneti storici
Demetra Pinot Bianco Brut Nature VSQ: la sua intrinseca acidità regala una bellissima freschezza e consente di contrastare i cambiamenti climatici, in modo piacevole rispetto all’Erbamat secondo Alessandro Schiavi. 20/24 mesi di permanenza sui lieviti. Mirabella lo definisce: “Frutta bianca su una nuvola di talco, dove si rincorrono petali di biancospino. La morbidezza di un tiepido pan di spagna gioca con granelli di sale”. Ma c’è molto di più, note di agrumi dolci, lime, frutta tropicale, tiglio e accenni di erbe aromatiche. Il sorso è sapido e fresco, estremamente elegante e sottile, caratterizzato da una piacevolissima verticalità. Della linea Demetra il calice più particolare per la sua unicità.
Franciacorta DOCG Brut Nature Demetra Rosé Millesimato 2016: Pinot Nero 50%, Chardonnay 35% e Pinot Bianco 15%, 72 mesi sui lieviti. Colore rosa tenue, al contrario il naso è deciso e il Pinot nero mostra il suo carattere. Ecco l’agrume, pomelo, melograno, un tocco di fragolina, pasticceria salata e leggere note tostate e mentolate. Il sorso è deciso, supportato da sapidità e freschezza, bella l’eleganza e la persistenza accompagnata da ritorni agrumati.
Franciacorta DOCG Brut Nature Demetra Millesimato 2018: Chardonnay 65%, Pinot Nero 25% e Pinot Bianco 10%, almeno 60 mesi sui lieviti. Un calice intrigante e materico. Un bouquet complesso che va dalla frutta a polpa gialla, pesca, all’agrume, arancia, cedro e mandarino, con un tocco di ginger. Il sorso è avvolgente e verticale, lunga la persistenza.
Franciacorta DOCG Brut Nature Demetra Pinot nero Millesimato 2018: Pinot Nero 100%, almeno 40 mesi sui lieviti, da singolo vigneto. Gli accenni ramati del calice riportano al vitigno d’origine. Sentori di piccoli frutti rossi croccanti, ribes, lampone, mela annurca, agrumi e note speziate. Il sorso è importante e verticale, personalità decisa e finale lungo.
Franciacorta DOCG Brut Nature Demetra Senza Solfiti Chardonnay 100%, almeno 24 mesi sui lieviti. L’evoluzione di Elite nato nel 2008, il primo Franciacorta senza l’aggiunta di metabisolfito di potassio, sostanza normalmente utilizzata in enologia in quanto antiossidante ma che tende a modificare il varietale del vitigno. Uno Chardonnay che non ti aspetti. Un naso elegante, fiori bianchi dolci, acacia, tiglio, agrume e erba di campo appena sfalciata, frutta a polpa bianca e spezie dolci. Il sorso è estremante piacevole, diverso da tanti Chardonnay in purezza, estremamente piacevole rivela una bella verticalità e mineralità.