Monchiero non solo nel calice

L’Azienda Monchiero nasce nel 1954, nel cuore della produzione del Barolo. Undici ettari vitati: 9 nei comuni di Castiglione Falletto, dove nasce il Barolo Rocche di Castiglione, simbolo dell’azienda, e nella zona de La Morra, dove si trovano i vigneti del Barolo Roere di Santa Maria. Da qui inizia il racconto di Vittorio Monchiero che al Ristorante Il Liberty a Milano ha presentato una verticale di quattro annate di Barolo Rocche di Castiglione.

“I vigneti di Rocche di Castiglione sorgono su un dirupo a 300m slm, e sul fondo della vigna c’è un piccolo rigagnolo. La caratteristica principale di questi terreni è una piccola percentuale di sabbia: questo è il segreto dell’eleganza del Barolo Rocche”.

Vittorio Monchiero e Matteo De Padova

Annate in degustazione 2019, 2018, 2017 e 2015

Il Barolo Rocche di Castiglione è ottenuto da Nebbiolo in purezza ed affina per tre anni in botte grande di rovere tradizionale, ogni vino regala espressioni diverse frutto dell’annata.

Barolo Rocche di Castiglione 2019 è l’espressione di un’ottima annata. Note fruttate e balsamiche con tocchi agrumati. In bocca è elegante, fresco, dai tannini dolci e vellutati, ottima beva che regala grandi soddisfazioni. Il 2018 è contraddistinto da un’annata calda. Un vino morbido, estremamente piacevole e già pienamente godibile. Il naso vira più su note dolci di frutta in composta e sovramatura, pot-pourri di rosa disidratata con sottofondo terziario di liquirizia e vaniglia. I tannini sono dolci e rotondi, in bocca è pieno e glicerico. Il 2017 è stato segnato da una tremenda gelata primaverile ed è rimasta viva nella mente e nel ricordo di ogni produttore. “Tre notti di brina che ha seguito la forza del vento colpendo zone che normalmente non venivano colpite – inizia così il ricordo di Vittorio Monchiero – causando gravi danni nei vigneti”. Fortunatamente il Nebbiolo ha saputo reagito, le piante sono sopravvissute e hanno tirato fuori la seconda gemma dormiente. Quello che conta per noi è che la pianta viva, un anno si può anche non vendemmiare, ma l’importate è che il vigneto si salvi”. Dopo la gelata primaverile l’estate è stata calda. Il vino come sempre è espressione dell’annata con profumi più contenuti e un tannino più “secco”. Barolo Rocche di Castiglione Riserva 2015 racconta un’annata fresca e di grandi soddisfazioni. Il bouquet regala un naso variegato che parte dalle note fruttate, piccoli frutti di rovo, accenni floreali per terminare con virate terziarie ed eteree. Il sorso è elegante, piacevole ancora con una bella freschezza e dalle grandi soddisfazioni.

Monchiero

Il Barolo Rocche di Castiglione da sempre è contraddistinto da una grande eleganza e da una piacevolezza di beva e si abbina a carni dalle lunghe cotture, selvaggina e carne rossa.

Il progetto Winetage dal vino al design passando per la sostenibilità

La degustazione dei vini di Monchiero è avvenuta durante il Salone del Mobile di Milano e quale occasione migliore per presentare il progetto eco sostenibile di recupero di Winetage. Le doghe di legno delle botti, che hanno contenuto i vini di Monchiero sono servite per creare lampade, tavolini e complementi d’arredo.

Matteo De Padova è un imprenditore poliedrico, spazia tra investimenti immobiliari, creazione di start-up l’ultima nel design ecosostenibile collegata al mondo del vino. Ma come nasce Winetage?

Winetage

“Come tutti gli appassionati di vini adoro le storie, ovvero quello che c’è dietro alla bottiglia. – spiega Matteo De Padova – I consumatori amano le storie, da qui è nato l’enoturismo e lo storytelling del vino. Durante una degustazione da Monchiero, parlando, ho scoperto che le botti, al termine della loro vita produttiva, erano cedute per affinare qualche distillato o addirittura bruciate. Uno spreco enorme considerando quello che costano… guardando le botti ho visto l’opera d’arte nascosta, ma già esistente in ciascuna botte. Parlando con Vittorio Monchiero gli ho spiegato che le botti potevano ancora raccontare qualcosa e diventare un’opera d’arte oltre il vino stesso. Il legno assorbe il vino, la così detta quota dell’angelo, così facendo fanno loro il profumo e ne prendono il colore. Con Winetage vogliamo portare la storia di Monchiero dentro casa con oggetti di design. Cinque anni fa abbiamo iniziato a lavorarci, creando complementi d’arredo, lampade, tavolini ed adesso anche dei biocamini.”

Winetage ridefinisce il significato di arredamento ecosostenibile. Per la prima volta in assoluto, l’essenza del made in Italy – l’intersezione di creatività, artigianalità e stile – accoglie il mondo di Bacco.

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