La Maremma Toscana è custode di meravigliose realtà vitivinicole, ne è un esempio Monteverro.
Tutto nasce dalla lungimiranza dell’imprenditore tedesco Georg Weber, che agli inizi degli anni Duemila ha scelto un territorio ancora inesplorato ai piedi del borgo medievale di Capalbio, con la voglia di creare dei vini che lo rispecchiassero.
Sbalzi termici e la vicinanza del mare fanno si che si crei un microclima particolare per lo sviluppo del corredo aromatico mentre il terreno sassoso di argilla rossa regala forza e longevità ai vini.
Attualmente l’azienda può contare su trentacinque ettari vitati, i vitigni utilizzati sono principalmente quelli internazionali, d’origine francese, soprattutto del bordolese, ma anche provenienti dal Borgogna e dalla regione del Rodano. Ecco quindi il Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Petit Verdot, Grenache, Syrah, Merlot, Chardonnay e un po’ di Vermentino. La consulenza esterna è di Michel Rolland, che ha dato le impostazioni iniziali al progetto e che continua a visitare l’azienda un paio di volte l’anno, ma è il team di cantina a vegliare sui vini e sulle vigne giorno dopo giorno, ecco quindi Matthieu Taunay e Simone Salamone, rispettivamente enologo e agronomo della tenuta.

Monteverro un sogno e un progetto
Monteverro nasce da un sogno quello di Georg Weber all’epoca giovane studente di economia, e appassionato della Costa Toscana. Arriva a Capalbio agli inizi degli anni 2000, un borgo medioevale che dista 2 km in linea d’aria dal mare e che guarda l’arcipelago toscano. Il primo corpo aziendale è di 27 ettari. Dal 2004 al 2006 si impiantano 15 ettari di vigna in due anni e questo costituisce il cuore della tenuta: le varietà scelte sono quelle bordolesi e 8 filari di Petit Verdot. Nello stesso periodo si inizia la costruzione della cantina, pensata al servizio dell’uva, che sarà pronta un mese prima della vendemmia del 2008. Oggi l’azienda è cresciuta si è arrivati a 40 ettari di vigneto biologico, 27 ettari iniziali sulla collina e 13 ettari dislocati a 1 km di distanza. Vengono prodotte circa 200.000 bottiglie, con un team di 40 persone di cui 20 in vigna. In tutto vengono prodotti 6 vini. L’azienda conta anche 5 ettari di ulivi e 10 alveari e il tutto rientra in una “green strategy”.
Il naso nei calici: verticale di Monteverro
Simone Salamone insieme ad Alessandro Torcoli, direttore di Civiltà del bere, ha condotto una bellissima degustazione all’Enoluogo di Milano. Aprono le danze lo Chardonnay 2022 e il Tinata 2021 un blend di Syrah 70% e Grenache 30% affinato in cemento a forma di uovo per il 70% e il restante in barrique per 16 mesi di cui il 30% di legno nuovo. Due vini di straordinario carattere ed eleganza, ma il focus dell’evento è stata la verticale di Monteverro, Toscana IGT, l’etichetta più rappresentativa dell’azienda da cui prende il nome. Un Super Tuscan dall’impostazione bordolese, ma con profumi e sapori maremmani.
“Sei annate di Monteverro, grand vin bordolese e mediterraneo” questo il titolo dell’incontro che troviamo scritto sulla “tovaglietta”. Si parte dalla prima vendemmia, la 2008, per arrivare alla 2021, questo perché l’irruenza dei millesimi più giovani non sovrastino l’eleganza e la delicatezza di quelli “diversamente giovani”.
Monteverro, Toscana IGT 2008: prima vendemmia di questo Super Tuscan che parla toscano. Cabernet Sauvignon 60%, Cabernet Franc 25%, Merlot 10% e Petit Verdot 5%. L’estate è stata prevalentemente soleggiata, con picchi di temperature nei mesi di luglio e agosto, ma la vendemmia di settembre è stata interrotta per le piogge evento che ha ritardato la maturazione delle varietà rosse. Affinamento in barrique di rovere francese per 24 mesi, di cui 70% nuove. Si alternano il frutto scuro, marasca, mora, mirtillo, alle note vegetali dei vitigni internazionali, mentuccia, rosmarino. Eleganti terziari poi regalano un secondo naso variegato e delicato, polvere di caffè e liquirizia. Il sorso è morbido, glicerico e incantatore. Tannini precisi e ben integrati, con una bella freschezza che accompagnerà tutta la degustazione.
Monteverro, Toscana IGT 2011: Cabernet Sauvignon 40%, Cabernet Franc 30%, Merlot 25% e Petit Verdot 5%. Affinamento in barrique di rovere francese per 24 mesi, 80% nuove. L‘estate ha registrato temperature leggermente fresche, ma la maturazione ha avuto un‘accelerazione in agosto, una vendemmia con una tempistica molto rapida tra il 15 e 26 settembre che ha regalato un incredibile connubio di concentrazione e freschezza. Nel calice prevalgono le note balsamiche con foglie di tè nero, bergamotto, cannella, tabacco biondo, caffè e humus dal carattere mediterraneo. Non manca il tocco fruttato, mirtillo, prugnolo che accompagna il sorso appagante, succoso ed equilibrato su una struttura decisa.
Monteverro, Toscana IGT 2014: Cabernet Sauvignon 40%, Cabernet Franc 30%, Merlot 20% e Petit Verdot 10%. Affinamento in barrique di rovere francese per 24 mesi, 80% nuove. Un inverno abbastanza piovoso e questo clima “freddo” ha protetto l’acidità aiutando a trovare il perfetto bilanciamento, ma regala anche un tannino mordente. Il naso è elegante con tocchi di cedro, ribes nero e ciliegia, con richiami di sottobosco e di alloro, cioccolato e tabacco. Ingresso morbido e vellutato, torna la frutta sentori speziati.
Monteverro, Toscana IGT 2017: Cabernet Sauvignon 40%, Cabernet Franc 40%, Merlot 15% e Petit Verdot 5%. Affinamento in barrique di rovere francese per 24 mesi, 70% nuove. Un’altra annata difficile, con un’estate particolarmente siccitosa e rese più basse. In estate, la priorità è stato il controllo dello stress idrico, per assicurare che le piante avessero abbastanza acqua per portare a maturità i grappoli, ma più importante è stato decidere il momento della vendemmia. “Nessun preconcetto” per questa vendemmia che ha portato a raccogliere il Merlot ad agosto. Naso complesso ed elegante ecco prima il fruttato, amarene, mirtilli, olive nere, cioccolato fondente e caffè. Ingresso denso e setoso con palato meravigliosamente fresco e complesso con note di cassis, prugna, eucalipto e tabacco su tannini vellutati. Un naso e un sorso espressione dell’annata calda che esalta frutto e sapidità.
Monteverro, Toscana IGT 2019: Cabernet Sauvignon 45%, Cabernet Franc 40%, Merlot 10% e Petit Verdot 5%. Affinamento in barrique di rovere francese per 24 mesi, 70% nuove. L’andamento climatico regolare ha consegnato un’annata favorevole, ma con una vendemmia tardiva. Il 2019 segna l’inizio della certificazione bio. In questo calice troviamo l’esaltazione dello stile Monteverro, note e sensazioni che lo fanno sembrare molto più giovane del suo millesimo. Un naso intenso di macchia mediterranea, frutti rossi e neri di rovo, leggerissime tostature, tabacco e un bell’equilibrio tra note di frutti rossi e scuri, pesca tabacchiera. Elegante e fresco con note iodate che regalano al sorso immediatezza e carattere mediterraneo.
Monteverro, Toscana IGT 2021: Cabernet Sauvignon 45%, Cabernet Franc 40%, Merlot 10% e Petit Verdot 5%. Affinamento in barrique di rovere francese per 24 mesi, nuove per l’80%. L’anno della famosa gelata dell’8 aprile. Un naso giovane e irruento la delicatezza del floreale si fonde con una polposità fruttata e floreale rosa, viola, geranio, mora, mirtillo, timo, origano, mentuccia, chinotto, cola, cedro e grafite. Estremamente giovane con un tannino ancora da domare, ma già godibile per freschezza e potenza.
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