Reboro territorio&passione 2021

Nella splendida Valle dei Laghi in Trentino si è svolta la quarta edizione di Reboro territorio&passione l’evento che vede protagonista il Reboro, un vino nato dall’amicizia dei Vignaioli della Valle dei Laghi, dall’amore per un territorio unico e da un’uva che racconta la tradizione di una comunità. Il Reboro è ottenuto dalle uve di Rebo che vengono lasciate appassire fino a novembre inoltrato sulle “arele”. Se si nominano le “arele” il pensiero va subito alla Nosiola e al suo appassimento per ottenere il Vino Santo, ecco perché si dice che nella Valle dei Laghi la tecnica dell’appassimento vanta una tradizione millenaria.

Valle dei Laghi in Trentino

Il Rebo è un vitigno creato negli anni ’50 dal ricercatore Rebo Rigotti ottenuto dall’incrocio di Teroldego con Merlot. Come per le uve destinate al Vino Santo viene sfruttata la fresca brezza dell’Ora e del Pelèr del Garda, così dopo la vendemmia le uve vengono lasciate appassire per un periodo di circa tre mesi.

Per promuovere e far conoscere il lavoro dei vignaioli trentini nel 2018 è nato “Reboro, Territorio&Passione”, un’occasione di riflessione sui punti di forza di questo progetto collettivo, ma anche un confronto con i produttori di altre aree, così è stato con lo Sforzato della Valtellina e il Negroamaro della Puglia. In questa quarta edizione è stata la volta della Valpolicella un gemellaggio nato nel 2020, ma solo online. Ecco quindi l’Amarone, uno dei vini simbolo della Valpolicella, apprezzato e conosciuto in tutto il mondo. Un vino ottenuto dall’appassimento delle uve, che riposano in fruttaio per oltre tre mesi, vinificate d’inverno, e dalla cui fermentazione nasce un vino secco dall’importante gradazione alcolica. Segue poi un lungo affinamento che regala struttura e personalità all’Amarone.

Reboro territorio&passione

Al convegno, ospiti di Pisoni vini, hanno partecipato il Professor Maurizio Ugliano, Università di Verona, Christian Marchesini, Presidente del Consorzio di Tutela Vini Valpolicella, e Luciano Groff, Fondazione E. Mach di S. Michele all’Adige (Trento), Enrico Nicolis, enologo di Aretémoderatore l’enologa Sissi Baratella.

La Valpolicella, secondo il disciplinare di produzione, è suddivisa in tre zone ben distinte: la zona Classica, formata da cinque aree geografiche, l’areale di Sant’Ambrogio di Valpolicella e di San Pietro in Cariano, le vallate di Fumane, Marano di Valpolicella e Negrar di Valpolicella; la zona Valpantena che comprende l’omonima valle e la zona DOC con i comprensori del comune di Verona e le valli di Illasi, Tramigna e Mezzane. L’uvaggio dell’Amarone della Valpolicella è costituito da: Corvina Veronese e/o Corvinone dal 45% al 95 %; Rondinella dal 5% al 30%. Possono concorrere fino ad un massimo del 25% totale le uve provenienti dai vitigni: a bacca rossa non aromatici, ammessi alla coltivazione per la provincia di Verona nella misura massima del 15%, con un limite massimo del 10% per ogni singolo vitigno utilizzato; quindi, anche il Rebo.

Rebo in appassimento

Interessante l’intervento dell’enologo Luciano Groff che ha illustrato tutte le fasi di produzione del Reboro partendo dal vitigno e le sue caratteristiche peculiari. Il Rebo presenta un livello di polifenoli intermedio a quelli dei parenti Merlot e Teroldego. Il colore rosso rubino con riflessi violacei è stabile durante l’invecchiamento e l’esperienza dell’ultimo decennio conferma la buona attitudine di questa varietà all’appassimento. La sua produzione si attesta sul 0,3% della produzione trentina con una superficie di 30 ettari circa e 15 le etichette attualmente in commercio. Con l’appassimento si incrementano le note balsamiche speziate, quelle aromatiche legate ai terpeni e alla frutta rossa matura. L’affinamento in legno è una fase importante e fondamentale per la complessità aromatica del vino. Per il Reboro l’affinamento in legno di tre anni, barrique e tonneau, sono un utile strumento per la caratterizzazione aromatica del vino. La porosità del legno e le operazioni di colmatura determinano una lenta dissoluzione dell’ossigeno favorendo le reazioni di condensazione fra antociani e tannini, si ottiene così la stabilizzazione del colore, diminuisce l’astringenza e migliora la complessità aromatica. Inoltre, il Rebo non sviluppa il vegetale dovuto alle pirazine del Merlot.

Possiamo dire in generale che il Reboro è un vino di color rosso rubino intenso con riflessi granati, il bouquet è caratterizzato da un fruttato fresco di frutta rossa, ciliegia, e di piccoli frutti di rovo, mora e mirtillo, piacevole la nota balsamica e speziata ben amalgamata nel vanigliato-tostato del legno non dominante. In bocca è sapido, austero con tannini vellutati con retrogusto dinamico non duro e con una buona persistenza. Perfetto in abbinamento a piatti tipici, carni rosse, cacciagione, grazie alla sua morbidezza, formaggi stagionati e ottimo anche da meditazione.

Dal Rebo, al Reboro, all’Amarone

Al Convegno è seguita una degustazione nella Distilleria Poli: dal Rebo, al Reboro, all’Amarone per vedere le differenze nel calice. Non una sfida, ma lo scopo è stato cogliere le caratteristiche distintive. Partendo dall’uvaggio Rebo e Reboro sono ottenuti da un unico vitigno, l’Amarone della Valpolicella da un uvaggio, senza contare gli stili dei produttori. Una certa uniformità nei primi campioni, dove le differenze si devono soprattutto agli stili dei produttori, mentre campioni completamente diversi per gli Amaroni dovute alle mille variabili, territorio, stile classico o moderno e uvaggio.

Il Reboro è un inno alla passione per il territorio dei vignaioli trentini che sta’ cercando di farsi conoscere al pubblico, un’esperienza che parte dal Rebo per passare attraverso l’appassimento e finire nel calice come Reboro.

 Vini in degustazione: Rebo Rigotti, Rebo 2019, Az. ag. Pravis; Rebo 2017, Az. ag Gino Pedrotti; Reboro 2016 Az. ag Pisoni, Reboro 2015, Az. ag Maxentia; Reboro 2015 Vigneti delle Dolomiti IGT, Az. ag Francesco Poli; Reboro 2015 Az. ag Giovanni Poli; Ruvaln Amarone della Valpolicella DOCG 2016 Az. ag Adalia M. Camerani; Amarone della Valpolicella DOCG 2016 Az. ag Roccolo Grassi; Amarone della Valpolicella DOCG 2015 Az. ag Marco Mosconi; Amarone della Valpolicella Classico DOCG 2013 Az. ag Rubinelli Vajol; Rosson Amarone della Valpolicella DOCG 2013 Az. ag Terre di Pietra; Amarone della Valpolicella DOCG 2011 Le Guaite di Noemi

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