Rohesia Pas Dosé, Spumante rosato a base Negroamaro, una delle etichette più apprezzate dell’azienda Cantele, da poche settimane è anche il nome di un brano musicale, il singolo del violinista Francesco del Prete, realizzato in coproduzione con l’azienda vinicola salentina e già disponibile su tutte le piattaforme digitali.
Il brano, perfetto per accompagnare tutti i momenti conviviali di queste calde serate estive, è un dialogo armonioso tra violino e violoncello che tessono trame melodiche e ritornelli danzati, un rincorrersi in crescendo punteggiato da pizzicati e delay che ricreano acusticamente la stessa sensazione di freschezza, brio e festa delle bollicine di Rohesia Pas Dosé.
Rohesia Pas Dosé Musica
Il pezzo è solo un primo assaggio dell’album edito dall’etichetta Dodici Lune che verrà pubblicato dopo l’estate e che includerà altri quattro brani ognuno dedicato a un diverso vino Cantele e ognuno realizzato sia in versione orchestral/elettronica che unplugged. “Il progetto nasce dal desiderio di indagare a fondo l’effetto della combinazione tra vino e musica” spiega Paolo Cantele, “Chi ascolta e degusta diventa protagonista di un’esperienza di scoperta di sé stesso e delle proprie percezioni più profonde: vino e musica stimolano infatti aree differenti del nostro cervello e la loro combinazione simultanea permette a queste aree attive d’interagire, moltiplicando le connessioni e donando una diversa e più ricca percezione del vino. Da questa ricerca condotta insieme al maestro Francesco del Prete ha preso vita un disco che racconta in cinque tracce non solo cinque vini della nostra produzione ma anche la storia della nostra famiglia nell’alternarsi delle stagioni della vita che in costante mutamento ci hanno portato, vendemmia dopo vendemmia, ad essere ciò che siamo oggi.”
Cantele si trova a Guagnano nel Salento e rappresenta una delle più importanti aziende vinicole della Puglia. La storia dell’azienda ha inizio negli anni Cinquanta con una “emigrazione al contrario”, con Giovanni Battista Cantele e sua moglie Teresa Manara che da Imola si trasferiscono al Sud spostando la famiglia nel Salento. Negli anni Settanta i figli Augusto e Domenico danno una svolta decisiva all’impresa di famiglia con l’acquisto dei primi vigneti che oggi si compongono di 50 ettari di proprietà e 150 in conduzione. Nel 2001 entra in azienda la terza generazione composta dai quattro cugini Gianni e Paolo figli di Augusto, Umberto e Luisa figli di Domenico.
Francesco del Prete. Dopo la laurea a pieni voti in violino classico e musica jazz, perfeziona la sua preparazione tecnico-artistica col M° Ilya Grubert, Paolo Di Sabatino, Roberto Ottaviano, Marco Di Battista, Didier Loockwood a Parigi. Il suo è un lungo percorso intriso di improvvisazioni e arrangiamenti che si rincorrono: nel suo spettacolo innovativo i colpi d’arco diventano corpi d’arco, e un violinista si riscopre bassista, chitarrista, percussionista nella costruzione di brani originali. Nella sua carriera ha vinto premi e concorsi come Elba Jazz, l’ArtistaCheNonC’era, Premio Lunezia, e molti altri. Si esibisce in Giappone, Francia, Slovenia, Germania, Grecia con artisti come Stewart Copeland, De Gregori, Pelù, Teresa De Sio, Gianna Nannini, Mauro Pagani, Ares Tavolazzi, Battiato, Ambrogio Sparagna, Lindo Ferretti, Cristicchi. Dischi editi: “Corpi d’Arco” 2009, ”A forma di ali” 2015, “unPOPositivo” 2019, “Jungle Gum” 2021 e “Cor Cordis” 2021 edito da Dodicilune col quale cerca di rivelare ciò che vive oltre la superficie delle cose.