Serprino l’autoctono dei Colli Euganei

Serprino, il cugino vulcanico frizzante del Prosecco

Quante volte da sommelier, servendo Metodo Classico, mi sono sentita chiedere “un frizzantino” e mi sono sentita in dovere di spiegare la differenza. Nei Colli Euganei c’è una denominazione che ha scelto il “frizzante” come tipologia principale per valorizzare un vitigno autoctono unico: il Serprino DOC, dimostrando che semplicità e immediatezza possono anche essere un pregio e leggerezza non significa banalità.

Il piano strategico recentemente adottato dal Consorzio Tutela Vini Colli Euganei prevede che il nome Serprino venga considerato un vero e proprio brand autonomo e che, in quanto tale, sia protagonista di uno specifico progetto di valorizzazione, così come lo saranno, in maniera distinta, i rossi dei Colli Euganei e i vini aromatici locali a base delle varietà di Moscato, in modo da attrarre l’interesse di specifici segmenti di mercato.

Il vitigno Serprina, dalla cui vinificazione in purezza si ottiene l’omonimo vino DOC, è un biotipo della Glera, semi aromatico, a maturazione precoce, coltivato esclusivamente nel territorio dei Colli Euganei, recentemente riconosciuti come Riserva della Biosfera MAB UNESCO, dove sembra sia presente già dall’epoca romana. Lo storico naturalista Plinio il Vecchio attribuiva a questo vino il segreto di longevità di Livia, la moglie dell’imperatore Augusto.

La scelta dei vigneti dei versanti più freschi alternati a boschi, unitamente al terreno vulcanico da cui si originano le acque delle rinomate stazioni termali, tra cui Abano e Montegrotto, conferisce ai vini della DOC Serprino, note di fiori bianchi, mela, pera, pesca, frutti tropicali rinfrescate dalla mineralità sapida tipica. Le fini bollicine, generate dalla permanenza sui lieviti in autoclave, con Metodo Martinotti, esaltano questi caratteri.

La piacevolezza organolettica, l’effervescenza delicata e la bassa alcolicità, intorno al 10,5%, rendono particolarmente graditi e moderni questi vini versatili, perfetti per un aperitivo, ma adatti all’abbinamento a tutto pasto non solo con le specialità venete, ma con tutte le cucine nazionali ed etniche che guardano sempre più alla leggerezza.

Ogni anno, la terza domenica di novembre, ventitré aziende produttrici di Serprino DOC, aderenti al Consorzio Tutela Vini Colli Euganei, si riuniscono in un banco d’assaggio, “Vulcanico Serprino”, per far conoscere al pubblico i vini prodotti dal vitigno Serprina nello stile “frizzante” e nelle meno diffuse versioni “spumante” (caratterizzata da maggiore pressione) e “sui lieviti” (ancestrale con rifermentazione in bottiglia) proponendo in anteprima anche il frutto dell’ultima vendemmia.

L’evento ha per cornice la suggestiva Abbazia di Praglia, che ospita la più numerosa comunità Benedettina d’Italia, retta dall’eclettico Abate P. D. Stefano Visintin. Durante la visita ai chiostri, alla biblioteca e alla cantina, l’Abate, orgoglioso dei vini prodotti dai vigneti di proprietà dell’abbazia, promettendo che dall’anno prossimo sarà prodotto anche Serprino, riporta alla memoria degli appassionati l’importante ruolo svolto dai monaci nella storia del vino sia in Italia che in Francia. Come non pensare alla Borgogna quando spiega lo studio volto a individuare le zone più vocate per ciascun vitigno e, quando stappando una bottiglia di Metodo Classico Extra Brut Domnus Abbas, ci riporta alla mente l’immagine del suo illustre predecessore Dom Perignon.

“All’Abbazia di Praglia, la cui comunità monastica ringrazio per la squisita disponibilità – dichiara il Presidente del Consorzio, Gianluca Carraro – il pubblico avrà modo di avvicinare le diverse sfaccettature del Serprino dei Colli Euganei. […] La nostra produzione di Serprino è intorno appena al milione di bottiglie, anche se il potenziale rappresentato dai vigneti esistenti sui Colli Euganei ci consentirebbe quanto meno di quadruplicare i volumi. Arrivare a imbottigliare tutto il nostro potenziale vorrebbe dire offrire una concreta possibilità di remunerazione per il lavoro assiduo e appassionato dei nostri viticoltori, che coltivano un’uva locale, autoctona, che rappresenta uno dei gioielli della biodiversità dei Colli Euganei e preservano, con il loro lavoro, anche un territorio prezioso, giustamente riconosciuto come Parco Regionale e come Patrimonio MAB Unesco”.

Una menzione particolare merita la cantina Il Pianzio che, con la sua ospitalità, ha dato l’opportunità ai giornalisti della stampa specializzata di degustare il Serprino DOC e sperimentarne gli abbinamenti gastronomici, in particolare quello con le bruschette con il loro olio extra vergine d’oliva principalmente da cultivar locale Rasara con piccole quantità di altre varietà del nord Italia.

Il particolare clima temperato sub-mediterraneo dei Colli Euganei, caratterizzato da elevata escursione termica, con estati calde e inverni miti, infatti, non è ideale solo per la coltivazione di pregiate uve da vino, ma anche per l’allevamento di ulivi, già dall’epoca medievale, con produzione di olio extra vergine di ottima qualità, delicato, con profumi di cardo e mandorla dolce, a bassa acidità e piccantezza.

Interessanti anche gli altri vini dell’azienda tra cui il moscato, nelle versioni secco, il Fior d’Arancio spumante dolce e i tagli bordolesi rossi prodotti con i vitigni internazionali Merlot e Cabernet che in questo territorio sono presenti da ben quattrocento anni e possono, a ragione, essere considerati autoctoni.

I Colli Euganei costituiscono un’interessante meta turistica a 360° con le loro proposte termali, paesaggistiche, artistiche, culturali, gastronomiche; qualunque esperienza si scelga sarà ancora più piacevole degustando un fresco e fragrante calice di Serprino DOC.

Carlotta Biraghi

Sommelier, degustatore e giudice internazionale a concorsi vinicoli tra cui Tastevinage a Clos di Vougeot, Concours International de Lyon, Frankfurt International Trophy, Burgondia a Beaune ed organizzatrice di eventi enogastronomici in Italia e in Borgogna

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