Ca’ di Rajo un nuovo vino con 100 anni di storia

La vendemmia 2017 è il battesimo di un nuovo progetto per la cantina Ca’ di Rajo di San Polo di Piave: un Tai ottenuto da un vigneto Tocai risalente ai primi anni del Novecento

Un vino non è solo una bottiglia da stappare, è anche un pezzo di storia, la storia di un territorio, della sua tradizione enologica e vitivinicola; la storia di un processo di trasformazione che si accompagna allo scorrere delle stagioni. Per Ca’ di Rajo, la cantina di San Polo di Piave (TV) guidata dalla famiglia Cecchetto la vendemmia 2017 è la data di nascita di un nuovo progetto, legato a doppio filo con la storia con la “S” maiuscola.

I tre giovani fratelli Cecchetto (il più grande – Simone – ha 32 anni) hanno deciso di dare vita a una limited edition che porta con sé circa 100 anni di storia: si tratta di un vino Tai ottenuto da uve di un vigneto Tocai, coltivato a Bellussera, che risale ai primi anni del Novecento. Un vigneto di proprietà della famiglia Paladin di Rai di San Polo di Piave, piantato, con tutta probabilità, nel corso della Prima Guerra Mondiale.

Le sue radici affondano da circa un secolo in mezzo ettaro di vigne a Bellussera, metodo di allevamento della vite basato su un sistema a raggi messo a punto alla fine dell’800 per combattere la Peronospora. «Siamo orgogliosi di questo progetto – spiega Simone Cecchetto, giovane titolare dell’azienda insieme ai fratelli Fabio e Alessio -. Si tratta di un nuovo passo nella nostra battaglia per la salvaguardia del patrimonio vitivinicolo del territorio del Piave, un patrimonio che è anche culturale>>.

Il nuovo vino firmato Ca’ di Rajo sarà un bianco che vuole omaggiare le specialità del Trevigiano e della Doc Piave: «Le uve sono attualmente in appassimento in fruttaio e vi rimarranno per circa un mese – continua Cecchetto -. Sarà l’unico Tai di Bellussere che hanno cento anni, un vino unico con bottiglie numerate, da collezione>>.

L’azienda Ca’ di Rajo

A due passi dal fiume Piave, nella fertile campagna trevigiana, a Rai di San Polo di Piave trova le proprie origini Ca’ di Rajo (Rajo è il nome antico di Rai). Una storia di vignaioli legati a filo doppio con il territorio sorretti e guidati dall’amatissima chiesetta della Madonna del Carmine che si trova all’interno della tenuta ed è visitabile. Nel 1960 la famiglia Cecchetto, allora mezzadri di Giol trasforma la nuda terra in vigneti di pregiate uve e col sudore del proprio lavoro nei 1972 ne diviene proprietaria. Oggi Ca’ di Rajo è una realtà che esporta in quasi 50 Paesi del mondo. Tra le sue produzioni vi sono: Prosecco Superiore Millesimato Docg Valdobbiadene nelle versioni Brut e Extra Dry, Prosecco Doc Treviso, Malanotte Docg, Raboso Piave Doc, Manzoni Bianco 6.0.13, Pinot Grigio, Chardonnay, Sauvignon, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot e il Manzoni Rosa 1.50 ottenuto da l’impollinazione tra Traminer e Trebbiano, un autoctono rarissimo che solo Ca’ di Rajo spumantizza.

Ca’ di Rajo
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