Riconosciuta con decreto ministeriale del 20 Ottobre 1995 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 270 del 18 Novembre 1995 e modificato nel 2007, 2011, 2014, 2015), la DOC ‘VERDUNO PELAVERGA’ o ‘VERDUNO’ compie trent’anni. Un anniversario che è una pietra miliare lungo il percorso intrapreso sin dalla seconda metà del secolo scorso ai fini della tutela e salvaguardia di un vitigno autoctono – il Pelaverga Piccolo – che trova nell’intero territorio del comune di Verduno, e in parte dei territori dei comuni confinanti di La Morra e Roddi d’Alba, in provincia di Cuneo, una patria d’elezione.
“L’intento collettivo è di lavorare congiuntamente per salvaguardare e custodire l’unicità di questo vino e di questo territorio”, racconta Diego Morra, Presidente dell’associazione VERDUNO è UNO – istituita nel 1994 per valorizzare e promuovere il territorio di Verduno e il suo Pelaverga – durante la giornata dedicata al trentennale della denominazione, con la presentazione alla stampa dell’annata 2024 e dell’etichetta istituzionale dedicata all’anniversario (opera dell’artista Elisabetta Buglioni di Monale, dal titolo “Una volta qui c’era il mare”).
Produttori di PELAVERGA di VERDUNO DOC soci di VERDUNO è UNO.
Il 9 Settembre 2025, nelle sale del REAL CASTELLO di VERDUNO, con una degustazione tecnica gestita da Sandro Minnella – professionista del settore ‘wine & food’ e docente della ‘Barolo & Barbaresco Academy’ – e Ian d’Agata – ‘wine writer’ di fama internazionale, voce autorevole nell’ambito della valorizzazione dei vitigni autoctoni e rari, insignito, con l’occasione, dell’onorificenza di ‘Araldo della Verduno Pelaverga DOC’. E con il saluto istituzionale di Sergio Germano, Presidente delCONSORZIO di TUTELA BAROLO BARBARESCO ALBA LANGHE e DOGLIANI, al fianco dei produttori della DOC ‘VERDUNO PELAVERGA’ in un processo di crescita già ben avviato, si direbbe, “perché le quasi 250.000 bottiglie prodotte con l’ultima annata non sono poche”.
Da sinistra: Diego Morra, Ian D’Agata e Sandro Minnella durante la conferenza istituzionale “30 ANNI della PELAVERGA di VERDUNO DOC”, tenutasi presso le Antiche Cantine del Municipio di Verduno.
Soprattutto in riferimento alle prime vinificazioni in purezza di Pelaverga Piccolo documentate a Verduno, effettuate dall’azienda COMM. G.B. BURLOTTO, nell’immediato secondo dopoguerra (anni ‘960). Non più di un migliaio di bottiglie l’anno, prodotte con le uve delle poche piante di Pelaverga Piccolo rimaste nei vigneti, in quel periodo quasi totalmente dedicati all’allevamento di Nebbiolo, Dolcetto, Barbera. Vitigni più apprezzati dal mercato, rispetto al familiare Pelaverga, tradizionalmente utilizzato per la produzione del vino destinato al consumo quotidiano, come sembra testimoniare la carta coi ‘prezzi dei vini’ di una trattoria delle Langhe risalente al 1937, nella quale il ‘Pellaverga’ (con due ‘l’) costa al litro all’incirca il 15% in meno, rispetto al Barbera e al ‘Nebiolo’ (con una ‘b’).
’Prezzi dei vini’ nelle Langhe del 1937 (tratta da ‘Verduno Pelaverga DOC e l’Annata 2024’, dii Sandro Minnella).
Nel 1972, l’inversione di tendenza: il CASTELLO di VERDUNO investe in nuovi impianti in coltura specializzata per l’allevamento di Pelaverga Piccolo, assieme ai FRATELLI ALESSANDRIA, COMM. G.B. BURLOTTO, CANTINA MASSARA di GIAN CARLO BURLOTTO, BEL COLLE, VINANDOLO di ANTONIO BRERO. Sei aziende, fondatrici dell’ASSOCIAZIONE dei PRODUTTORI del PELAVERGA di VERDUNO – ora VERDUNO è UNO – di fatto attiva a partire dal 1985, con l’obiettivo di arrivare al riconoscimento ufficiale della DOC.
“Erano gli anni dell’emigrazione verso le grandi città, dell’abbandono del lavoro agricolo in favore del lavoro in fabbrica”, racconta Renata Salvano, vice-sindaco del Comune di Verduno nella metà degli anni ‘980 e poi sindaco tra il 1990 e il 2004. “Chi è voluto rimanere si è dovuto inventare qualcosa, e a Verduno avevamo il Pelaverga”. Al processo di valorizzazione del quale anche il Comune di Verduno ha partecipato fattivamente mettendo a disposizione un vigneto di proprietà, ricompreso nel cru ‘Monvigliero’, da destinare alla creazione di una vigna sperimentale utile alla conduzione di un progetto di ricerca su diversi cloni di Pelaverga da parte delle Facoltà di Agraria e degli Istituti di Coltivazioni Arboree delle Università di Torino e Milano, dell’Istituto Sperimentale per la Viticoltura di Asti, del Seminario Permanente di Luigi Veronelli.
Presentazione del PROGETTO PELAVERGA da parte dei sei soci fondatori dell’ASSOCIAZIONE dei PRODUTTORI del PELAVERGA di VERDUNO.
L’unicità del Pelaverga Piccolo da un punto di vista ampelografico e genetico, rispetto ad altre tipologie di Pelaverga diffuse nel resto del Piemonte (il Pelaverga del Canavese, il Pelaverga di Saluzzo e il Cari di Chieri), viene scientificamente dimostrata nel 1992 e il vitigno simbolo di Verduno viene iscritto nel Registro Nazionale delle Varietà di Vite nel 1994. L’anno immediatamente precedente al riconoscimento della DOC, che nel 2024 si estende su una superficie vitata di poco più di 34 ettari (27,8 nel comune di Verduno, 4,24 nel comune di Roddi, 2 nel comune di La Morra), con una produzione complessiva di 1.947 ettolitri, pari a 230.425 bottiglie certificate, dichiarate da 35 viticoltori, 23 vinificatori, 23 imbottigliatori (dicono i dati Valoritalia).
Pelaverga Piccolo bonsai piantato nel 1998 e grappolo di Pelaverga Piccolo di Verduno.
Oggi i soci di VERDUNO è UNO sono 17, uniti dalla volontà di valorizzare la DOC ‘VERDUNO PELAVERGA’ come ‘vino di territorio’, mantenendo uno stile di vinificazione il più possibile uniforme. Da qui la scelta condivisa dalla quasi totalità dei produttori associati di vinificare Pelaverga Piccolo in purezza, che il disciplinare stabilisce dover essere presente per un minimo dell’85% della massa, con vitigni a bacca nera non aromatici e idonei alla coltivazione nella Regione Piemonte a coprire, eventualmente, il rimanente 15%. Di utilizzare strumenti di vinificazione non invasivi – in acciaio inox o cemento – e immettere il prodotto finito sul mercato l’anno successivo alla vendemmia. Nel pieno rispetto del disciplinare, che lascia la decisione relativa al tipo di contenitore da utilizzare per la vinificazione e ai tempi di affinamento alla discrezionalità del produttore.
Nella definizione dell’espressione del PELAVERGA di VERDUNO un ruolo fondamentale viene, quindi, attribuito alla geologia del terreno nel quale il vitigno affonda le proprie radici (argilla, calcare, marne di varie tipologie, comprese le marne laminate, vena del gesso, formazioni di Cassano Spinola costituiscono il mosaico dei suoli di Verduno, Roddi d’Alba, La Morra). E all’andamento climatico dell’annata, in grado di incidere in maniera diretta sul profilo organolettico del PELAVERGA di VERDUNO influenzandone la caratteristica nota speziata, o affumicata, connotata da sentori di pepe bianco o verde e di chiodo di garofano, riconducibili alla presenza, nell’acino del Pelaverga Piccolo, di Rotundone. Una molecola presente in quantità pari a 40 ng/l nella bacca a piena maturazione, suscettibile a un eccesso di irraggiamento diretto e di stress idrico in vigna, così come alla presenza di ossigeno durante la lavorazione in cantina, con soglie di percezione pari a 16 ng/l nel vino e 8 ng/l nell’acqua, percepita mediamente dal 70-80% dei degustatori nei panel costituiti per la definizione del profilo organolettico del PELAVERGA di VERDUNO.
Il 2024 è stato un anno caldo, molto piovoso, poco ventilato, con escursioni termiche molto limitate. L’inizio della vendemmia ritardato di poco meno di una settimana, rispetto alla media degli anni passati (il 12 Ottobre, anziché il 7). Molto buono lo stato sanitario delle uve, scarse le rese.
I 17 campioni proposti all’assaggio per questa annata – uno per ognuna delle aziende associate a VERDUNO è UNO, in equanime ordine alfabetico – sembrano mediamente esprimersi in maniera coerente all’andamento climatico rilevato nel 2024: buono il livello qualitativo dei vini, adeguata la freschezza, equilibrata la presenza di aromi e della caratteristica nota speziata, ben gestito l’alcool. Ed estremamente raffinata la comune trasparenza e tonalità del colore, rubino di base, spesso animato da sfumature ricomprese in uno spettro variabile tra il petalo di rosa rosa, a un estremo, e la polpa d’arancia sanguinella, all’altro.
Alcuni dei campioni sembrano avere bisogno di un ulteriore periodo di permanenza in bottiglia, per arrivare a raggiungere un proprio sostenibile equilibrio interno, e per questi vini l’auspicio è di una prossima futura occasione d’assaggio. Che sarebbe più che augurabile anche per i campioni già pronti, tra quelli assaggiati, per i quali un ulteriore anno in bottiglia prima del consumo potrebbe prevedibilmente portare allo smussamento di eventuali asperità e al manifestarsi della forza di carattere che un vino geneticamente speziato come il PELAVERGA di VERDUNO deve poter avere il tempo di sviluppare.
In attesa, ecco nel dettaglio le note di degustazione:
Il VERDUNO PELAVERGA DOC ‘SUICRISTALLI®’ 2024 di ARNALDO RIVERA, sede dell’azienda in Castiglione Falletto (CN), si distingue al naso per una percepibile nota speziata, lievemente ‘sauvage’, e per una esalazione che riporta all’anima di un Mon Chéri. Il sorso, fresco e lievemente sapido, rivela una vena tannica di entità sufficiente ad asciugare in maniera sensibile la bocca, gradevolmente stimolata a livello tattile da una buona presa di pepe, verso un finale connotato da una nota amaricante, in un effetto d’assieme che fa pensare a un vino dal carattere evoluto, anche se prodotto con uve vendemmiate solo un anno fa.
Il VERDUNO PELAVERGA DOC 2024 di BEL COLLE, sede dell’azienda in Verduno (CN), è connotato al naso da sentori che riportano al legno verde e al pepe verde e sono totalmente coerenti con un sorso fresco e stimolante, animato da tanta gioventù, sostenuto da un equilibrio tra le parti che rende auspicabile il poter seguire il processo evolutivo di questo vino con un nuovo assaggio, da ripetere tra un anno almeno.
Il VERDUNO PELAVERGA DOC 2024 de I BRÈ, sede dell’azienda in Verduno (CN), è contraddistinto da un colore dalla trama lievemente più fitta, rispetto alla media, e per l’intensa e dolce fragranza del frutto, rosso e succoso e ancora croccante, percepibile al naso, che gode anche dagli aromi di un bouquet di fiori appena colti, tra i quali spicca la rosa. Una nota elegantemente affumicata si manifesta in retrolfatto dopo il sorso, animato da un gradevole pizzicore, verso un finale amaricante, in un effetto d’assieme equilibrato, che fa pensare a un vino pronto.
Il VERDUNO PELAVERGA DOC 2024 di COMM. G.B. BURLOTTO, sede dell’azienda in Verduno (CN), si distingue per la vivida luminosità del colore e per la godibile fragranza dei tanti frutti rossi che deliziano il naso, tra i quali spicca il lampone. Il sorso è freschissimo e sapido, sostenuto da una giusta componente tannica, rivelatore in retrolfatto di una equilibrata nota ‘fumé’, in un effetto d’assieme che fa della gradevolezza la sua cifra.
Il VERDUNO PELAVERGA DOC 2024 di CADIA, sede dell’azienda in Verduno (CN), vigneti in Roddi, è connotato al naso da una esalazione alcolica dominante, riconducibile a quella di un frutto sotto spirito, che è avvertibile con analoga veemenza anche al sorso, rendendo difficoltosa la percezione di eventuali altri elementi utili alla descrizione del profilo organolettico di questo vino, per il quale sarebbe auspicabile una nuova prova d’assaggio tra un anno almeno.
Il VERDUNO DOC ‘BASADONE’ 2024 di CASTELLO di VERDUNO, sede dell’azienda in Verduno (CN), si contraddistingue per una nota salina percepibile sin dal naso, oltre che al sorso, fresco e piccantino, rivelatore in retrolfatto di sfumature di pepe bianco e di una nota salmastra, che fa pensare a un vino prodotto con uve che hanno potuto godere della vicinanza del mare.
Il VERDUNO PELAVERGA DOC 2024 di DIEGO MORRA, sede dell’azienda in Verduno (CN), è animato di primo acchito al naso da una nota di pepe molto spiccata. Il sorso, fresco e sostanzioso, rivela in retrolfatto suadenti aromi di noce e nocciola e di scorza d’arancia e miele, che riportano alla dolce ed elegante speziatura del panpepato, creando un effetto d’assieme corroborante, soddisfacente.
Il VERDUNO PELAVERGA DOC ‘SPEZIALE’ 2024 di FRATELLI ALESSANDRIA, sede dell’azienda in Verduno (CN), sin dalla prima olfazione ha l’effetto di una ventata proveniente dal mare. Sferzante, ricca degli aromi inebrianti del rosmarino, della salvia, della salsedine, resa corroborante da una raffinata nota speziata al pepe bianco, che invita a un sorso caldo, rotondo, corposo, gradevolmente sapido, equilibratamente coerente con il carattere mediterraneo di questo vino.
Le 17 etichette di VERDUNO PELAVERGA DOC proposte all’assaggio. In posizione centrale, l’etichetta celebrativa per i 30 ANNI della DOC.
Il VERDUNO PELAVERGA DOC 2024 di GIAN LUCA COLOMBO, sede dell’azienda in Roddi (CN), affinato in terracotta, si contraddistingue per la tonalità del colore, un raffinato petalo di rosa, con sfumature rosa antico, foriero di note fragranti all’acqua di rose anche al naso. Fresco il sorso, sapido, reso vivace da uno stimolo tattile riconducibile a un pizzico di pepe, sostenuto da una equilibrata nota tannica, in un effetto d’assieme che fa della gradevole raffinatezza la sua cifra.
Il VERDUNO PELAVERGA DOC 2024 di G.C. BURLOTTO – CANTINA MASSARA, sede dell’azienda in Verduno (CN), è connotato, alla vista, da striature di colore che riportano ai petali di una rosa arancione. La lieve nota ‘sauvage’ percepibile al naso anticipa un sorso connotato da note dure, che riportano alla presenza di una componente tannica ancora verde, che allappa, tira, asciuga, che forse ha bisogno di tempo per poter raggiungere un equilibrio adeguato, e sarebbe auspicabile la possibilità di una nuova prova d’assaggio tra un anno almeno.
Il VERDUNO PELAVERGA DOC 2024 di PODERI ROSET, sede dell’azienda in Verduno (CN), si distingue per la fittezza della tonalità di colore, resa vivace da guizzi che riportano all’arancia sanguinella, presente anche al naso, assieme alla fragolina di bosco, alla ciliegia, al rosmarino e al pepe bianco, ad anticipare un sorso pieno, denso, strutturato. Un vino intenso, in ognuna delle sue manifestazioni.
Il VERDUNO PELAVERGA DOC 2024 di PODERI LUIGI EINAUDI, sede dell’azienda in Dogliani (CN), vigneti in Verduno, si apre al naso con una calda nota affumicata e una lieve esalazione alcolica all’aroma di mora, che anticipano un sorso connotato da decise note verdi, forse ancora in fase di costruzione di un proprio equilibrio interno, per la valutazione del quale sarebbe auspicabile la possibilità di un nuovo assaggio tra un anno almeno.
Il VERDUNO PELAVERGA DOC 2024 di GIANNI RAMELLO, sede dell’azienda in La Morra (CN), si distingue al naso per l’intensità del frutto, rosso, succoso, maturo, tanto aromatico e carico di dolcezza da poterlo immaginare, quasi, in gelatina o in confettura, mentre si procede con il sorso, pieno e rotondo, animato da una giusta presa di pepe, coerente con il carattere estremamente connotato di questo vino.
Il VERDUNO PELAVERGA DOC 2024 di REVERDITO, sede dell’azienda in La Morra (CN), verticale al naso per via di una percepibile esalazione alcolica, manifesta al sorso un carattere fresco e sapido, reso vivace da un gradevole stimolo tattile riconducibile a una buona presa di pepe, che anticipa un finale alla tostatura di nocciola, in un effetto d’assieme equilibrato, che potrebbe rendere interessante il poter seguire, con una prossima occasione d’assaggio, il processo evolutivo di questo vino.
Il VERDUNO PELAVERGA DOC 2024 di SAN BIAGIO, sede dell’azienda in La Morra (CN), si distingue per la fittezza del colore, rubino vivido e denso, com’è denso il sorso, morbido, vellutato, quasi masticabile, animato da un godibile pizzicore e rivelatore in retrolfatto di una percettibile nota speziata, al pepe nero, verso un finale gradevole e appagante, coerente col carattere spiccatamente materico di questo vino.
Il VERDUNO PELAVERGA DOC 2024 di SCARPA, sede dell’azienda in Nizza Monferrato (AT), manifesta al naso un carattere molto discreto, fatto di lievi accenni a sentori floreali e fruttati, che anticipano un sorso connotato da una buona sapidità, da una leggera componente speziata al pepe bianco in retrolfatto e da una componente tannica gentile, in un effetto d’assieme che fa della fine essenzialità la sua cifra.
Il VERDUNO PELAVERGA DOC 2024 di SORDO, sede dell’azienda in Castiglione Falletto (CN), ha un profilo olfattivo che rimanda ai sentori della terra, che coprono il frutto e la spezia come un velo. Il sorso è dominato da una componente tannica che monopolizza l’espressione del vino a livello gustativo. L’equilibrio tra le parti che compongono il carattere di questo vino ha forse bisogno di tempo per arrivare a definizione e sarebbe auspicabile una nuova occasione d’assaggio tra un anno almeno.
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