L’Oltrepò Pavese è un territorio lombardo dall’evocativa forma di grappolo d’uva che si incunea tra Piemonte, Liguria ed Emilia-Romagna. Da sempre considerato vocato per la viticoltura come testimoniano ritrovamenti di viti fossili risalenti a più di 3000 anni fa.
La varietà di composizione dei terreni, di altitudine, di esposizioni, rende questa regione paragonabile alle zone vitivinicole più nobili d’oltralpe, ideale per la coltivazione di vitigni autoctoni e internazionali: Barbera, Croatina, Riesling, Chardonnay, Pinot Grigio, Pinot Nero e altri.
Tra questi, il Pinot Nero ha trovato una culla ideale e può essere a tutti gli effetti considerato un vitigno “del territorio”.
La sua storia, in Oltrepò, inizia nell’800, quando una coppia di amici, i conti Gancia e Vistarino, decisero di recarsi in Francia, in Champagne e in Borgogna, per approfondire le tecniche di produzione vitivinicola. Tornarono con una ricca collezione di barbatelle di Pinot nero, che vennero messe a dimora nella grande tenuta di Rocca de’ Giorgi, storico feudo dei Conti Giorgi Vimercati di Vistarino. Dopo breve tempo, le prime uve vennero inviate nella cantina che Gancia aveva, a pochi chilometri, per produrre il primissimo Metodo Classico italiano. Successivamente, nel 1865, esattamente 160 anni or sono, Augusto Giorgi di Vistarino decise di creare il suo Metodo Classico, il primo blanc de noirs dell’Oltrepò Pavese.
Da questo momento la storia degli spumanti Metodo Classico prodotti da Pinot Nero in Oltrepò Pavese continua costellata di successi. Gli anni ’70 segnano due tappe legislative importanti: nel 1970 viene riconosciuta la prima DOC Oltrepò Pavese e nel 1977 nasce il Consorzio per la tutale dei vini dell’Oltrepò Pavese.
Nel 2007 arriva il riconoscimento della DOCG Oltrepò Pavese per il Metodo Classico.
Classese Metodo Classico da uve Pinot Nero
Il 2025 ha rappresentato un’ulteriore importante tappa: il Consorzio ha adottato anche il marchio consortile Classese, volto a valorizzare la tipologia Pinot Nero della DOCG Metodo Classico. Contestualmente, ha adottato un innovativo statuto, unico ad oggi in Italia, che conferisce ai piccoli produttori un’equa rappresentanza, per assicurare un governo del territorio che garantisca gli interessi di tutti i soggetti coinvolti.
Il nome Classese non è nuovo, già nel 1984 un nutrito gruppo di produttori di Metodo Classico, la vera eccellenza del territorio, si era riunito con uno scopo preciso: distinguere e valorizzare quel blanc de noirs, tanto difficile da produrre con l’elegante e capriccioso Pinot Nero, che per tutti loro rappresentava l’identità e il futuro dell’Oltrepò Pavese. La soluzione fu quella di creare un’associazione volontaria di produttori, dotandola di un nuovo marchio e di un nuovo nome, che sapesse incarnare questa unicità: la scelta ricadde su Classese, crasi fra Classico e Pavese. A distanza di altri quarant’anni, l’Assemblea Soci del Consorzio, con voto quasi unanime, ha scelto di riprendere in maniera decisa la valorizzazione del Metodo Classico da Pinot Nero, reintroducendo il marchio “Classese”. Questa volta, però, non si tratta di un nome o di un ristretto, benché importante, gruppo di produttori. Classese, infatti, è destinato a diventare il nome della DOCG, non appena si concluderà l’iter burocratico necessario, e si inizierà presto a leggerlo sulle etichette grazie all’adozione di un marchio collettivo.
Non un cambio di nome, ma di una nuova visione: fare dell’Oltrepò Pavese la prima denominazione al mondo fondata sul Metodo Classico da uve Pinot Nero vinificate in bianco o rosé. Una scommessa ambiziosa, che guarda al futuro con radici profonde nella tradizione.
Oltrepò: Terra di Pinot Nero
Il 21 e 22 settembre, l’Oltrepò Pavese si è raccontato durante l’evento “Oltrepò: Terra di Pinot Nero”, alla sua quinta edizione, ideato dal Consorzio Classese Oltrepò Pavese per creare un autentico momento di incontro tra produttori, stampa, professionisti del settore e, per la prima volta, anche gli appassionati.
A fare da cornice alla manifestazione il borgo di Golferenzo, “uno dei borghi più belli d’Italia”, emblema di un territorio che ha deciso di puntare tutto sulla qualità e sull’identità.
Durante i due giorni, i riflettori sono stati puntati sul Metodo Classico DOCG, “atto”a diventare Classese, simbolo della nuova Denominazione e della sua visione per il futuro e il tradizionale e pregiato Pinot Nero DOC vinificato in rosso.
Oltre al banco d’assaggio, il blanc de noirs è stato protagonista di un’esclusiva degustazione rigorosamente alla cieca di oltre 50 espressioni, riservata a giornalisti ed operatori del settore. La scelta della degustazione alla cieca, priva di condizionamenti legati alle etichette, ha permesso di concentrarsi pienamente sulla qualità dei vini.
Ciò che emerge è una continua crescita negli anni, con vini sempre più fini ed eleganti, espressioni delle diverse aree che meriterebbero una zonazione più precisa. Accanto allo stile tradizionale, distintivo del clima caldo, mediterraneo, con prevalenza di frutta matura a polpa gialla ed esotica, si affermano espressioni più verticali e “minerali”, ugualmente valide, in un caleidoscopio di proposte adatte a soddisfare le preferenze dei consumatori e molteplici abbinamenti gastronomici.
“Questa edizione di Oltrepò: Terra di Pinot Nero ci restituisce con forza l’immagine di un territorio unito e determinato— ha dichiarato Francesca Seralvo, Presidente del Consorzio Classese Oltrepò Pavese — Il successo dell’evento dimostra che la strada della qualità e della collaborazione è quella giusta. Abbiamo celebrato 160 anni di storia, ma soprattutto abbiamo posto le basi per un futuro fatto di innovazione, riconoscibilità e identità. L’Oltrepò crede nel suo Pinot Nero e nel Metodo Classico: con il Classese vogliamo affermare con orgoglio la nostra vocazione e portarla sempre più in alto”.
L’Oltrepò Pavese, a meno di 50 km a sud di Milano, è ricco di storia, cultura e paesaggi mozzafiato, una meta ideale per una giornata o un weekend fuori porta in cui farsi stupire dagli eccellenti vini che vi vengono prodotti.




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