Alto Adige, Armonie di Contrasti

Alto Adige, Armonie di Contrasti è l’approfondimento che il Consorzio vini dell’Alto Adige ha presentato al Westin Palace di Milano. A dar voce ai vini e al territorio non poteva che essere Pierluigi Gorgoni, firma di primarie riviste dedicate al vino, enologo e docente presso la scuola Alma di Colorno nonché brand ambassador del Consorzio.

L’Alto Adige è una terra di grandi altitudini ma anche di dolci vallate, capace di generare vini freschi ma anche morbidi, complessi ma anche più immediati: un quadro a tinte variegate, in cui ciascun colore contribuisce a rendere l’immagine armoniosa e distintiva.

Una terra di forti contrasti, dove si alternano caratteristiche sia alpine sia mediterranee, montagne e vallate. Dai vigneti a clima fresco nelle zone più alte agli appezzamenti inondati dal sole nelle vallate, dal terroir arido del porfido alle rocce calcaree e dolomitiche, varietà, questa, che si rispecchia nei suoi vini.

Pierluigi Gorgoni

vigneti delle valli alpine sono caratterizzati da ripidi pendii, con estensioni minori rispetto a quelli a fondovalle, ma regalano vini di grande personalità. Le particolari condizioni microclimatiche e geomorfologiche rappresentano la più grande sfida per l’industria vinicola altoatesina, ma è proprio la loro unicità a donare ai Vini Alto Adige le loro caratteristiche distintive. In Alto Adige ci sono 150 cosiddette rocce madri, che nel tempo si muovono e si mescolano con le altre. Anche l’altezza dei vigneti è molto variabile si possono trovare dai 200 metri sino ai 1.000, altitudine considerata estrema .
Il microclima è fortemente influenzato dalla presenza delle catene montuose delle Alpi a nord e dagli influssi del mediterraneo a sud; un aspetto importante è anche la diversa luminosità che caratterizza le zone in prossimità delle montagne che influisce sulle uve.
È quindi questo insieme unico di caratteristiche territoriali, geografiche e climatiche che rende l’Alto Adige un luogo ideale per la produzione di vini di qualità eccellente, con grande varietà e personalità: vini davvero unici, capaci di conquistare sia il mercato italiano che quello internazionale.

Alto e basso, freddo e caldo, ma anche piccolo e grande. “La presenza di circa 5.000 viticoltori che coltivano appena 5.500 ettari di vigna ci consegna un territorio popolato da piccole, se non piccolissime, realtà a gestione familiare, che spesso si tramandano conoscenze e condividono la passione per il proprio lavoro da generazioni” spiega Eduard Bernhart, direttore del Consorzio Vini Alto Adige. “È l’artigianalità l’espressione più autentica della produzione vinicola del nostro territorio: qui i nostri vignaioli lavorano giorno dopo giorno con l’obiettivo di mettersi sempre in gioco e innovare nel solco della tradizione. Ecco perché troviamo, ad esempio, cantine che custodiscono i loro vini in antichi castelli o in residenze con secoli di storia alle spalle, così come in edifici moderni ed avveniristici che guardano al futuro.

Sfumature dell’Alto Adige

Otto vini, ottenuti da vitigni simbolo di questo straordinario territorio Schiava, Lagrein, Sauvignon e Gewürztraminer, un confronto nel calice per ricercare similitudini o per scoprire differenze regalateci dalle diverse escursioni termiche, dall’esposizione o dalle varie altitudini.

Si comincia con due interpretazioni del Sauvignon Blanc: il Sauvignon Vigna Rielerhof 2018 di Josef Brigl e il Sauvignon Blanc Mervin 2017 della Cantina Merano. Si passa poi alla carica aromatica del Gewürztraminer, terzo vitigno più coltivato in Alto Adige, con Valle Isarco Gewürztraminer 2018 della cantina Taschlerhof e Gewürztraminer Lyra 2018 di Nals Margreid. Per passare poi alla Schiava, con le sue note di piccoli frutti e la sua piacevole acidità: Schiava Freisinger 2018 di Cantina Tramin e S.Maddalena classico Vigna Premstallerhof 2018 di Hans Rottensteiner. Infine, il Lagrein, vitigno autoctono per antonomasia dell’Alto Adige, esplorato attraverso l’assaggio del Lagrein Riserva Conus 2016 di Alois Lageder e del Lagrein Riserva Vigna Castel Ringberg 2015 di Elena Walch.

I vini in degustazione

Armonie di contrastipotrebbe sembrare un ossimoro, ma, al contrario è una caratteristica fondamentale per la qualità. Un territorio conosciuto per i suoi grandi vini bianchi, ma dove i rossi non sono da meno; dove le Cantine Sociali sono sinonimo di qualità, dove l’unione fa la forza, tutti uniti sotto la Denominazione Alto Adige.

Francesca Provenzi e Pierluigi Gorgoni
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