Cantine Volpi – Vendemmia 2020

Terminata la raccolta delle uve a Cantine Volpi, in una annata atipica e complicata, ora il lavoro si sposta in cantina dove si devono lavorare mosti diversi, provenienti da varie zone del tortonese, con le premesse per un’altra ottima annata.

Autunno, tempo di raccolta. Uve in buona salute, quelle appena vendemmiate da Cantine Volpi di Tortona, che scommette su un’ottima annata, nonostante il periodo di estrema difficoltà. E intanto si raccoglie anche un’ottima messe di premi e riconoscimenti italiani ed internazionali, sia per i vini tradizionali del territorio – Barbera Superiore e Timorasso coltivati a Volpedo nella Cascina La Zerba – sia per la nuova linea spumanti Cortese e Pinot Nero Rosé, auspicando che questi riconoscimenti favoriscano le vendite, il tema critico del prossimo futuro.

La ZERBA Barbera Harvest_lr

Per chi ha sulle spalle molte vendemmie una delle cose che si imparano con l’esperienza è che difficilmente ce ne sono due uguali” – esordisce Carlo Volpi di Cantine Volpi, una delle principali realtà del vino del tortonese. Le variabili sono molte: l’andamento stagionale, il tempo, le previsioni, la perfetta maturazione, la sanità delle uve. In alcuni annate il lavoro di chi deve decidere il momento della raccolta è più semplice, in altri più complesso. Per chi, come noi, ritira uve da quasi tutto il comprensorio dei Colli Tortonesi – da Castellania a Costa da Sarezzano e Paderna, da Tortona a Pozzo Groppo, Brignano, Segagliate, Monleale e Volpedo – la vendemmia 2020 è stata piuttosto atipica e complicata: il forte anticipo della fioritura faceva pensare ad una vendemmia precoce, poi le condizioni meteo hanno condizionato i tempi di maturazione riportandoli in linea con gli  anni passati, ma con maturazioni molto differenti da una zona all’altra“.

Timorasso LA ZERBA_lr

Questa zona all’estremo sud del Piemonte – prosegue Volpi – è stata inoltre colpita da qualche grandinata che, in alcuni casi ha compromesso in parte l’uva. Uno degli aspetti peculiari dell’annata 2020 è legato alla quantità delle uve: in alcuni vigneti è leggermente superiore all’anno scorso, in altri è piuttosto scarsa. Nel complesso le uve di timorasso, di cortese, di dolcetto e di barbera si presentano bene con buone gradazioni e buona acidità e chi ha avuto qualche problema di salubrità delle uve ha lasciato sul vigneto i grappoli più compromessi. Anche noi in alcuni casi abbiamo tolto i grappoli segnati dalla grandine in anticipo, per lasciare maturare e poi raccogliere solo i migliori. Preoccupano sempre molto nel nostro territorio il Mal dell’Esca e la Flavescenza Dorata che sempre più danneggiano i nostri vigneti.

Ora il lavoro si sposta in cantina dove l’enologo deve lavorare mosti diversi con esigenze diverse ma ci sono comunque tutte le premesse per un’altra ottima annata. Le fermentazioni sono infatti partite molto bene e le temperature basse di questi giorni aiutano a non riscaldare troppo uva e mosti, anche se oggi ormai tutte le fasi di fermentazione avvengono a temperature rigidamente controllate.

La vendemmia distrae i nostri pensieri da tutti quei problemi che questo anno ci ha riservato – conclude Volpi. Tutti noi guardiamo con apprensione agli eventi derivanti dal Covid-19 perché, quando il vino sarà pronto in cantina, bisognerà riuscire a venderlo a prezzi remunerativi che ripaghino del lungo e duro lavoro fatto!”

 

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