Il Monte Netto emerge con i suoi 133 metri di altezza, solitario, in mezzo alla pianura, a circa dieci chilometri a sud di Brescia, tra i comuni di Capriano del Colle, Flero e Poncarale. Chi lo visita ha l’impressione di contemplare un frammento di campagna ottocentesca che ha saputo conservare la sua originaria vocazione agricola e boschiva.
Molto più antico e quindi diverso, per geologia e microclima dal territorio circostante, forte del suo isolamento da altre aree viticole, può, ad ogni buon conto, essere considerato un terroir particolare e ricco di potenzialità. In questo terroir il vitigno Marzemino, presente dal XVI secolo e che ha sviluppato biotipi autoctoni, si esprime con grande personalità al punto che la regione viene considerata un “isola del Marzemino”. La vinificazione in purezza di questo vitigno è consentita da disciplinare solo a partire dal 2011. Il vino tipico della zona è il Capriano del Colle, dove il Marzemino entra in blend con Sangiovese, Barbera e Merlot, storicamente specchio della distribuzione di queste uve in compresenza nella vigna.
Cantina San Michele è una delle aziende, appartenenti al Consorzio Montenetto, che ha promosso, nel corso degli ultimi anni, la crescita qualitativa e la valorizzazione di questo distretto vinicolo. Titolari della Cantina San Michele sono due giovani produttori: Mario Danesi, laureato in economia aziendale e vicepresidente del Consorzio Monte Netto, che sommando passione ed intuizione ha dato, a partire dal 2010, precisa svolta all’azienda familiare, convinto della potenzialità di questo territorio dai tratti unici ed Elena Danesi, laureata in psicologia, conquistata sin dall’inizio dalla lucida ed entusiasta visione del cugino.
Cantina San Michele possiede 16 ettari vitati, tutti nel raggio di 1,5 km dalla cantina, con un’età che va dai 20 ai 60 anni. Le vigne vecchie sono importanti perché, in anni siccitosi, risentono meno delle condizioni climatiche difficili anche se danno rese più contenute. Nelle scelte vitivinicole si sono volute assecondare le caratteristiche del Monte Netto, la sua originalità agricolo-paesaggistica e, soprattutto, il suo isolamento, attuando una conversione al biologico dei propri vigneti. Dalla vendemmia 2018 tutti i vini sono certificati bio.
“Un vino non racconta solo un territorio, racconta chi lo produce – sottolinea Mario Danesi – e noi vogliamo essere riconoscibili e coerenti con ciò che siamo”.
Il Marzemino rappresenta la base ampelografica dei vini rossi prodotti dalla cantina San Michele, sia per le versioni in purezza, sia come elemento caratterizzante dei blend rossi. Per i vini bianchi il vitigno di riferimento è la Turbiana, che, grazie alla sua versatilità, è alla base delle diverse tipologie di bianchi proposti dalla Cantina, dal Metodo Classico al bianco da uve botritizzate.
Cascina San Michele produce tutte le tipologie previste dalla DOC, oltre a queste, seguendo la propria vocazione alla sperimentazione, vengono prodotte altre etichette, sempre con vitigni tipici, ma con metodi di vinificazione differenti.
Belvedere Extra Brut Blanc de Blancs: uno spumante metodo classico che prende il nome da quello della cascina adibita all’ospitalità. Prodotto con Turbiana e Chardonnay, ciascuna al 50%, vinificati separatamente. La Turbiana, essendo un vitigno tardivo, consente di avere uve con maturità del frutto, buona acidità e grado alcolico contenuto, perfetti per una base spumante. La base proviene dalla vendemmia 2021 con 25% di vini di riserva e affina sui lieviti per 24 mesi. Dalla vendemmia 2018 è stato adottato il metodo solo uva, infatti nella seconda fermentazione viene utilizzato esclusivamente il mosto delle stesse uve della vendemmia successiva, evitando zuccheri esogeni; il risultato è una maggiore dolcezza data dalla maturità del frutto anziché dal dosaggio. A livello sensoriale la Turbiana domina, conferendo carattere con sentori di frutta esotica, gelsomino, mallo di noce, lo Chardonnay ingentilisce e aggiunge complessità.
Equilibrista Vino Rosato 2024. L’uvaggio è quello del Capriano del Colle DOC, le uve, provenienti da una piccola vigna vecchia dedicata, vengono vinificate in pressa, come un bianco. Sapido e speziato da un tocco di pepe, svela un fresco bouquet di frutti rossi.
Otten6 Capriano del Colle DOC Bianco Superiore 2022: 100% Turbiana da due vendemmie, 70% in epoca di normale maturazione verso la fine di settembre e 30% un mese dopo con sviluppo della Botrytis cinerea che apporta complessità e longevità. Matura in cemento sviluppando note speziate di zafferano e curcuma che si affiancano agli aromi di frutta tropicale matura. Rotondo al palato, dopo qualche minuto svela fragrante biscotto al burro e frutta candita continuando ad evolvere.
Otten5 Capriano del Colle DOC Bianco Superiore 2020: le annate non escono necessariamente in sequenza, ma quando vengono giudicate pronte e le percentuali di uva botritizzata cambiano di anno in anno. In questo caso il rapporto è 80% 20%. Già dal colore più chiaro fa presagire una maggiore freschezza che viene confermata all’assaggio. Si apre timidamente, con lentezza, rivelandosi agrumato, verticale, evolvendo in idrocarburi, zucchero a velo, cera d’api e crostata al limone. Un chiaro esempio di quanto incide l’andamento climatico dell’annata: 2022 più torrida, 2020 più fresca ed equilibrata.
Capriano del Colle DOC Marzemino 2024: uve provenienti dalla vigna Rose, situata intorno alla cantina, dedicata esclusivamente alla produzione del Marzemino in purezza e di quello passito, solo nelle annate favorevoli. Dopo la fermentazione in acciaio affina in vasche di cemento per esaltare al massimo i caratteri fruttati e floreali del vitigno. Alla frutta rossa si affianca l’arancia sanguinella con note floreali di viola e speziate di pepe. Bassa alcolicità e tannino contenuto lo rendono adatto ad essere bevuto anche fresco in un contesto come quello dell’aperitivo in cascina. Molto giovane, sarebbe interessante degustarlo nuovamente fra qualche anno.
M Vino Rosso Dolce: 100% Marzemino fatto appassire naturalmente per quattro mesi in cassetta, senza ventilazione forzata, prodotto solo nelle migliori annate. L’idea di provare l’appassimento si deve al fatto che il grappolo del Marzemino è leggermente spargolo, caratteristiche che si prestano a questa tecnica. La pressatura dà una resa inferiore al 20%. Fermenta in acciaio con macerazione post-fermentativa per circa 30 giorni. Breve passaggio in tonneaux usati seguito da affinamento in vasca. Non ha millesimo in quanto ogni anno, all’imbottigliamento, viene lasciata una frazione nella vasca che viene riempita con il vino della nuova annata creando una sorta di cuvée perpetua. In questo caso sono presenti le annate 2011, 2015, 2016 e 2020. Supportato dall’acidità spiccata si presta ad abbinamenti non solo con preparazioni dolci. Divertendosi nel proporlo a tutto pasto, abbinamenti particolarmente riusciti sono stati con un rombo al foie gras con crema di ceci, ravioli ripieni di Castelmagno o preparazioni piccanti con la ‘nduja.
I cugini Mario ed Elena Danesi hanno trasformato la storica Cascina San Michele del 1884 in un progetto che unisce vigneto, cantina e ospitalità. Intorno alla cascina, immersa tra le vigne, prende forma un’offerta enoturistica basata su una cucina informale ma curata, con prodotti locali e artigianali selezionati, pensata per valorizzare l’abbinamento con le etichette della cantina. Atmosfere evocative di relax e vacanza in un luogo ideale per un apericena a due passi dalla città o di ritorno da una giornata al lago.



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