Etna vs Barolo una degustazione di confronto a Vinitaly

La Regione Sicilia in collaborazione con Collisioni Festival AgriRock ha organizzato una degustazione dedicata all’Etna Rosso e al Barolo presso la Sala Palcoscenico Sicilia del padiglione Sicilia a Vinitaly.

Mi ricordo ancora molto bene il mio primo incontro con l’Etna Rosso….dove ero e con chi ero.

Era una degustazione alla cieca e tanti dei miei colleghi pensavano fosse Pinot Nero, io, invece, ho pensato che fosse Nebbiolo. Abbiamo scoperto però che si trattava dell’Etna Rosso Calderara Sottana 2004 della Tenuta Terre Nere.

Etna vs Barolo…sono curiosissima.

Questa interessante degustazione è stata condotta da Federico Latteri di Cronache di Gusto e da Elise Vandenberg, ambasciatrice della Vinitaly International Academy.

L’area dell’Etna si può dividere in quattro macro zone.

Fra queste la zona Nord è protetta dal vento per la presenza dei Monti Nebro, quindi si può dire che sia avvantaggiata rispetto alle altre zone. L’annata 2012 è stata calda e invece quella del 2013 è stata più fresca e un po` complicata. Oggi degustiamo le annate 2012 e 2013. L’esposizione dei vigneti a Nord non è un difetto, anzi, al contrario, qui è un pregio. Sia l’Etna Rosso sia il Barolo sono vini di rara eleganza, longevi, che esprimono evidenti legami con il territorio.

I vini in degustazione
I vini in degustazione

Etna Rosso Alta Mora 2013 Cusumano: Nerello Mascalese in purezza. Fruttato come ciliegia e melograno e una nota mentolata. In bocca si sentono i tannini ancora giovani. Si presenta con una bella acidità.

Etna Rosso Riserva (Contrada Zottorinoto) 2012 Cottanera: la vigna di 60 anni si trova in una zona più ad Est. Sento lo iodio, la frutta rossa matura e le spezie. Asciutto in bocca. Un vino che può essere definito maschile.

Terre Siciliane IGT Tascante 2012 Tasca D’Almerita: Nerello Mascalese in purezza. La vigna è a 700 m s.l.m. Il bouquet va dal floreale alla frutta dolce con un tocco di balsamico. In bocca è morbido, quasi femminile.

Etna Rosso Arcuria 2012 Graci: nessun utilizzo di lieviti selezionati. Un bouquet variegato che va da note ferrose a quelle speziate, un po’ di frutta matura. Si può definire ampio. Tannico ma elegante, strutturato e molto persistente. Longevo.

Barolo DOCG Bussia 2012 Agricola Marrone: si notano frutta rossa, spezie, erba di sottobosco, pelle bagnata e menta. Tannini fini.

Barolo DOCG 2012 Sordo: al naso prevale la frutta rossa. Elegante, tannico e longevo.

Etna Rosso San Lorenzo 2012 Girolamo Rosso: frutta cotta e zucchero caramellizzato al naso. Tannico, sapido, pieno in bocca e molto potente.

Etna Rossa Alchineri 2012 Pietradolce: al naso menta, balsamico e lava. In bocca molto fine e sottile, quasi maschile.

Etna Rosso Rovitello 2013 Benanti: color rubino, meno granato rispetto agli altri Etna Rosso. Al naso floreale con note di mentuccia. Mi piace di più in bocca. Tannini fini.

Barolo Sarmassa 2012 G.D.Vajra: note di prugna matura, menta e balsamico. In bocca tannico.

Barolo 2012 Cascina Fontana: color granato tendente all’aranciato. Al naso note di caffè. Tannico ma sottile.

Barolo 2012 Giovanni Rosso: Al naso prevale la frutta matura. In bocca è tannico ma equilibrato. Persistente. La cantina ha acquistato le vigne sull’Etna qualche anno fa e produce anche Etna Rosso.

Questi bei 12 vini sono stati una bella sorpresa. Forse nell’Etna Rosso si sentiva di più il terroir ovvero l’origine vulcanica dei terreni. Ma se qualcuno mi chiedesse chi ha vinto, non saprei rispondere… Erano affascinanti tutti e due!

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